Cima Nera 3037 m
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Lasciamo l’auto a Malga Mare, negli ultimi 2,5 km, meglio non trovare nessuno che arrivi nel senso opposto e noi avremo questa fortuna.
Come detto in pasticceria durante la colazione…almeno non piove!
Il cielo è bello scuro ma in lontananza sembra stiano arrivando le schiarite…speriamo!
Prendiamo il sentiero che con lunghi e comodi tornanti sale al lago del Careser. Il cielo sembra schiarire ovunque, tranne che sopra di noi. Anche la salita al Vioz è ora al sole mentre per noi nulla, anzi…a pochi metri dalla diga comincia a piovere, beh questa è fortuna però, perché possiamo ripararci sotto la tettoia dei guardiani.
Aspettiamo una decina di minuti, il tempo che smetta perché deve smettere….e infatti, una volta cessato lo scroscio, il tempo comincia a migliorare e lo fa velocemente.
Passiamo sulla diga e con un lungo traverso in piano, una sola breve discesa e poi risalita, proseguiamo fino a incrociare, sulla dx una traccia per il lago Marmotta. Volendo, per raggiungere Cima Nera si può svoltare già qui, altrimenti si può proseguire ancora qualche metro e si trova un’altra traccia, quella più ufficiale diciamo. Attenzione perché non c’è nessuna indicazione.
Raggiungiamo quindi la cima, dove sono ancora presenti i resti di qualche trincea e al riparo dal vento facciamo una bella sosta. Dando poi un’occhiata attorno ci accorgiamo che ci sono degli ometti che scendono dalla parte opposta, proviamo a seguirli immaginando che portino al P.so di Vedretta Alta o alla Forcola. Non avendo però molto tempo e non essendo sicuri della loro direzione, se fosse la Forcola potrebbero andare bene altrimenti dall’altra parte non arriveremmo a nulla, torniamo sui nostri passi e scendiamo al rifugio Larcher.
Mangiamo i nostri panini, e prendendo il caffè approfittiamo per chiedere info sugli ometti. A quanto dice il gestore gli ometti dovrebbero portare sia al P.so Vedretta Alta per poi proseguire verso Cima Marmotta, sia al P.so della Forcola, la prossima volta, con più tempo, andremo a vedere…
Lasciato il rifugio, risaliamo brevemente per andare a prendere il sentiero per il Lago Lungo.
Con un tempo che più variabile di così non poteva essere, passiamo dalla nebbia, al “adesso la prendiamo”, al sole cocente, scendiamo al punto di osservazione di Pian Venezia dove ci colleghiamo al sentiero di accesso al rifugio Larcher. Proseguiamo per Malga Mare, affollatissima, e quindi posteggio.
Anche oggi è andata bene, alla fine, come ieri, i temporali previsti nel pomeriggio non sono arrivati, meglio così!
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