GRIGNA SETTENTRIONALE (via invernale): fantastico esordio con Cristina...
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Cammino in montagna da 17 anni ma sul "Grignone" non ci sono mai salito, né in estate e né tantomeno in inverno.
La tosta, instancabile e simpatica Cristina, grazie ad un suo giorno di ferie, mi propone la salita al "Grignone" per la stupenda "Via Invernale" e io, ovviamente, accetto con tanta vera curiosità ed entusiasmo.
Non amo molto la neve, ma ora che ho acquistato i ramponi voglio iniziare a conoscerla meglio... :-)
Poi il fatto incontestabile di percorrere questa "Via Invernale" con una persona molto più esperta di me riguardo la neve e riguardo l' ambiente stesso del Grignone, mi ispira solo vera fiducia.
Volutamente tralascio la cronaca dettagliata di questa entusiasmante salita, dato che è già stata ampiamente relazionata in HIKR.
MATERIALE Usato/Portato/Consumato:
Bastoncini
Ramponi (..che erano al loro emozionato 2° esordio)
Picozza (Non usata, ma che rendeva Figo-Alpinista il mio zaino, quindi GRAZIE

Termos di the bianco 1° raccolto
Panino con culatello
Frutta secca a go-go...
Dolcetto di vetta commovente, gentilmente offerto da Cristina
Zaino con 16 kg. di tecnicissime e performanti inutilità (..tra cui "Il Capitale" di Karl Marx e le sue 780 pagine!)
Scherzi a parte, è stato un FANTASTICO esordio al Grignone e di ciò devo tanto ringraziare Cristina:
...per la sua bellissima proposta!
...per le tante belle chiacchiere fatte su una miriade di argomenti!
...per avermi super-pazientemente atteso alla fine del ripidissimo "Muro del Pianto"!
...e, infine, GRAZIE cara Cristina per la magia degli sguardi.. dei silenzi e della necessaria fatica che questa stupenda montagna offre, generosamente e indistintamente, a tutti i suoi visitatori.
L' ultimo SPETTACOLARE tratto in cresta, che porta in vetta al Grignone, è stato pura emozione e, visivamente, incredibilmente bello...
Poi al ritorno il rituale e tanto atteso momento dedicato alla birra+caffè+sorrisi al bar di una simpatica salernitana, proprio sotto casa dei Super-Camminatori e con la piacevolissima compagnia di

Giornata all' insegna di una montagna che ora, in me, è e sarà sempre un dolce ed intenso ricordo.
GRAZIE Cristina.....
Cari saluti a Tutti...
Angelo
P.S.
Le foto della relazione sono quasi tutte state fatte da Cristina, dato che lei aveva lasciato a casa la sua macchina fotografica e.. dato che la mia capricciosa DIGITALINA non vedeva l' ora di essere usata da mani femminili... :-)

In verità l’escursione non inizia bene.
Tolto lo zaino dal bagagliaio, mi accorgo di non avere la macchina fotografica, accidenti…fortunatamente Angelo l’ha portata.
Nell’agganciare la picca si rompe il gancio dello zaino, prosegue così la sua lenta disintegrazione e poi probabilmente non gli piace l’idea di essere scambiato per uno zaino Figo-Alpinista, sacco di patate è nato e sacco di patate vuole restare!!! Risolto anche questo si parte.
Non facendo più UNO da tanto, tantissimo tempo, sbaglio il bivio per il rifugio Pialeral. Dopo un paio di tentativi, torniamo al cartello e…il bivio corretto e poco più avanti. Imboccata la retta via, non ci saranno più problemi e la giornata sarà eccezionale!
Non c’è in giro nessuno ancora e la cosa mi lascia molto perplessa. Breve sosta al Pialeral. Poco dopo il rifugio cominciamo a trovare neve. Salendo cominciamo anche a vedere quelli che ci precedono. Qualcuno ci raggiunge e poi ci supera. La gente comincia ad arrivare e ne arriverà tanta.
Come previsto da Angelo, avendo un allenamento diverso, ci allunghiamo un poco. Al bivacco Riva mi fermo per mangiare qualcosa, calzare i ramponi e aspettare Angelo che arriverà poco dopo. Dall’alto della mia “grande esperienza” gli consiglio di calzare i ramponi, questa è l’unica cosa che ho fatto, per il resto per salire al Grignone in invernale, lo sappiamo, serve solo la voglia.
Ora ci aspetta il Muro del Pianto. Angelo m’invita a proseguire. Con molta calma riparto facendo una sorta di training autogeno. I paletti si susseguono inesorabili. Mi volto ogni tanto, ma riconoscere Angelo nella miriade di puntini che seguono è impossibile. E’ presente un’unica traccia, ottima. Punti con poca neve, altri si sfonda, un poco di zoccolo ma si va via bene. Ultimi paletti e sono in cresta. L’attesa qui sarà leggermente più lunga ma ci tengo a fare la cresta insieme. Fortunatamente non c’è aria e l’attesa non mi pesa per niente, anzi ne approfitto per godermi lo splendido panorama.
Cominciano ad arrivare i puntini che avevo alle spalle, e arriva anche quello arancione che stavo aspettando…sorriso smagliante, la gioia sembra superare la fatica…meno male! Fatte poche foto cercando di evitare quelli che stanno arrivando e che immancabilmente fanno sosta all’ultimo paletto.
E ora ci aspetta la cresta. Non è innevata come speravo ma ha lo stesso il suo fascino. La croce invece è spettacolare, finalmente la vedo come ho spesso sperato di vederla…foto a go go e poi al rifugio dove, come sempre, non c’è posto. L’idea di entrare non mi sfiora nemmeno, Angelo non dice nulla, per cui passiamo una bella oretta seduti sulla neve a spettegolare come vecchie comari.
La discesa sarà poi velocissima. Un poco di attenzione sulla cresta, il muro del pianto che sempre mi mette in apprensione si scende benissimo stando fuori dalle tracce, ora ce ne sono a decine. Breve sosta al bivacco Riva e poi con più rilassatezza torniamo al posteggio.
Non so se questa salita, su Angelo, avrà l’effetto che ha avuto su di me e su molti che la ripetono ogni anno. La frase “…vedrai che tornerai” che mi dissero anni fa, per me è stata profetica.
Un grazie ad Angelo con cui ho condiviso questo bellissimo 8 Marzo!


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