Pizzo Truzzo (2723 m)
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Già da una settimana avevo in programma la gita al Truzzo, dopo essermi imbattuto in un report che ne sottolineava l’ambiente appartato e solitario; dunque mi sono subito ingolosito ed i giorni antecedenti di bel tempo mi hanno pertanto convinto a partire. Avevo già avuto modo di apprezzare le bellezze invernali della zona dopo l’escursione al Monte Bardan, che ricordo in particolare per l’estenuante lavoro di tracciatura fatto con l’amico Ale a causa dell’abbondante neve fresca; alla fine, similitudini con la gita in questione ce ne saranno parecchie.
Parto alle 6:20 dal parcheggio, come al solito prima che faccia luce per potermi godere l’alba. Inizialmente salgo con i soli scarponi, seguendo senza problemi il redditizio sentiero estivo, libero da neve in più punti. Il manto in breve si fa continuo, è bello portante e ci sono tracce di sci e ciaspole. A Servizio calzo le racchette e procedo a vari tornanti nel lariceto, con qualche passaggio un po’ ravanoso in corrispondenza di un dosso boscato, fino ad uscire in spazi più aperti, prima nei pressi di alcune baite in rovina, poi in leggera ascesa verso altre casette ben tenute. Qui prendo a salire tra dossi e vallette in direzione del Motto Alto, con un sempre più notevole panorama ad ampliarsi alle mie spalle sui pizzi Groppera e Stella fino ai più lontani Cengalo e Badile. Avanzando, la traccia di sci presente si fa sempre meno visibile fino a scomparire quasi completamente, riesco tuttavia ad intuirne la direzione in corrispondenza del lungo traverso diretto a sud che conduce proprio sotto la punta del Truzzo. Perdendo lievemente quota, percorro detto traverso battendo traccia nella neve farinosa, la stanchezza comincia a farsi sentire nelle gambe ma la neve spettacolare e l’avvicinarsi della cima riescono a farmi dimenticare la fatica. Il pendio che sale sulla dorsale è per un tratto molto ripido ma la consistenza della neve mi permette di gradinarlo piuttosto comodamente con le racchette ai piedi. Cresta breve e facile fino all’ometto di vetta dove il panorama si fa completo, da ammirare in contemplazione grazie alla giornata davvero meravigliosa!
Per la discesa sono tentato di affrontare l’opposta dorsale SE ma alla fine decido di spegnere la mente e ributtarmi sulla via di salita, lasciandomi scivolare senza pensieri nella neve farinosa leggermente ammorbidita dal sole. E, dopo una lunga pausa a metà percorso per mangiare e crogiolarmi al sole in compagnia del mio fidato Zeus, eccomi a malincuore già di ritorno a Pietra.
Una gita sulla neve che merita decisamente ed una cima panoramica molto interessante a dispetto della scarsa frequentazione. Difatti nessuno in giro per l’intera giornata, tranne due rapidi giri di elicottero che hanno scaricato proprio in vetta al Truzzo alcuni “pigri” sciatori, scesi poi, a giudicare dalle tracce, in direzione di Viziola.

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