Testa di Comagna 2106 m
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Ricontrollate le previsioni ripartiamo per la Val d’Aosta. Il programma era un altro ma, dopo aver preso acqua fino a oltre Santhià, ci sentiamo un poco scoraggiati. Arrivati a Quincinetto non piove ma il tempo non è quello che speravamo. Proseguiamo lungo la statale, entriamo in Val d’Ayas e abbandoniamo i “sogni di gloria”. Nonostante un timido sole in valle le cime sono avvolte nelle nebbie e quindi piano B.
Lasciata l’auto all’entrata di Challand Saint Anselme, saliamo a Plasod. Al posteggio troviamo il cartello delle miniere di Bechaz ma nessuna indicazione su come raggiungerle. Ci viene in aiuto una signora che ci spiega, poco convinta per via del tempo, dove attraversare i prati e come raggiungere la casa isolata da dove parte il sentiero che, continua a ripeterci, entra nella nebbia. Ringraziamo, e la lasciamo molto perplessa sull’utilità di fare un giro con una giornata simile.
Potrebbe essere che quando falceranno i prati apparirà un sentiero ma per raggiungere Pesan e la Chiesa di San Martino, camminiamo in mezzo a un prato con erba in più punti più alta di noi…piove sempre e non riescono a falciare!
A Pesan troviamo i primi cartelli segnavia. Seguiamo il 19 “Ru d’Arlaz”. La sterrata, “Percorso Vita” costeggia un canale d’irrigazione. Troviamo una prima indicazione per Arbaz, sentiero che utilizzeremo in discesa. Proseguiamo fino al cartello che indica Miniere di Bechaz, N. 2.
Il sentiero sale in un fitto bosco, si trasforma in una sterrata/mulattiera e raggiunge il bivio per l’anello delle miniere. Non c’è un’indicazione del tempo che serve per fare l’anello ma, anche se l’obiettivo è la Testa di Comagna, ci incuriosisce questo percorso. Abbandoniamo momentaneamente l’idea della cima, vedremo poi come evolverà la giornata e proseguiamo con l’anello delle miniere. Il percorso, segnatissimo da cartelli esplicativi, frecce gialle e divieti vari compie un anello nel bosco con qualche scorcio panoramico sulla Val d’Ayas anche se oggi….Leggiamo alcuni dei cartelli che ci sembrano più interessanti e penso in circa 45 minuti compiamo il giro.
Tornati al bivio e visto che la situazione meteo è invariata, continuiamo a salire. In alcuni punti la pendenza aumenta fino a un ultimo tratto quasi pianeggiante. Dalla cartina il sentiero che stiamo seguendo termina nel nulla a Pra Boton. Qualche metro prima di raggiungerlo, imbocchiamo una stradina che compiendo un tornante raggiunge la dorsale della Testa di Comagna e si congiunge con il sentiero proveniente dal Colle Tzecore.
Con pendenza quasi nulla e finalmente fuori dal bosco raggiungiamo la croce di vetta. Nonostante la semplicità del giro, qui sopra, in una bella giornata, penso ci sia un panorama eccezionale.
A tratti esce anche il sole, ma le cime sono tutte avvolte nelle nubi. Per la discesa, tra le tre possibili, scegliamo la via di mezzo. Proseguiamo quindi lungo la cresta fino a raggiungere un bivio, non c’è nessuna indicazione. Un unico bollo giallo con il numero 13 segnala la discesa al Colle de Joux. Noi prendiamo quello a sx che in ripida discesa sempre nel bosco raggiunge una sterrata, la attraversiamo e riprendiamo la discesa fino a raggiungere i prati a monte di Longeon. I bolli gialli valdostani non ci sono, ma il sentiero è evidentissimo, qualche freccia bianca e alla sterrata c’è il cartello che indica Emarese.
Facciamo sosta al parco giochi del paesino dopo di che saliamo all’area pic-nic del Colle Tzecore (era più bello fermarsi qui….), un sentiero taglia il tornante. Dal Colle proseguiamo per un poco sulla strada asfaltata fino a incontrare la mulattiera che scende ad Arbaz. Attraversiamo il paesino in grande ristrutturazione e riprendiamo la mulattiera. Mi sembra che tagli la strada ancora qualche volta dopo di che entra nel bosco e torna al bivio incontrato alla mattina. Da qui scendiamo a Challand Saint Anselme con lo stesso percorso.
Anche oggi pochi panorami ma almeno niente pioggia!
Kommentare (2)