La Piota in inverno - Valle Cannobina
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Ho esitato prima di pubblicare questa relazione perché la salita è stata effettuata in condizioni di scarsa visibilità e le foto scattate, di conseguenza, sono pessime. Inoltre il percorso invernale ricalca fedelmente il sentiero estivo, già documentato da alcuni hikrs. L'aspetto più frustrante della faccenda è che questa salita senza panorami è stata preceduta da un tentativo fallito, effettuato poco dopo l'abbondante nevicata di inizio marzo che si è spinta fino in pianura. La traccia era tutta da battere, la neve non era trasformata ed ero completamente fuori allenamento. Inoltre, in quell'occasione molte energie erano state spese per recuperare un errore fatto in uscita dal paese: non avendo visto cartelli nella piazza dove termina la strada, abbiamo fatto un'ampio giro in neve fresca perdendo 1:40 solo per arrivare a Mergugna, che nella seconda visita abbiamo raggiunto in 30'.
Del primo tentativo si salvano perlomeno alcune foto che pubblico, insieme a quelle della salita alla cima, per rendere giustizia ai panorami che si possono ammirare da quelle parti in inverno.
Avvertenze
Non ci sono difficoltà particolari ma sono utili i ramponi nel tratto finale della cresta, che deve essere percorso sul filo.
L'itinerario
Oggi la neve è trasformata e il percorso è battuto fino in cima: più comodità, meno poesia. Come la volta precedente, sono in compagnia di Ferruccio.
Dalla piazza con parcheggio dove termina la strada, andiamo a sinistra del museo etnografico e imbocchiamo, sulla destra, Via Falmenta, dove si trovano le indicazioni dei sentieri. Superato un ponticello, seguendo una mulattiera saliamo alle baite ristrutturate di Mergugna (1026 m, circa 30'), poste nei pressi di un valico che mette in comunicazione Gurro con Falmenta. Il sentiero, indicato da segni di vernice sui tronchi, traversa in direzione Ovest sul versante rivolto verso Gurro, guadagna il colmo della dorsale soprastante e in breve giunge all'alpeggio rimodernato di Vanzone (1172 m; 1 ora da Gurro). Raggiunte le case più alte sulla destra (cantiere con tanto di gru visibile anche da Gurro), si prosegue su una larga pista battuta che risale il pendio per terminare su uno spiazzo panoramico affacciato sul versante di Falmenta a circa 1400 m, pochi metri più in basso della sommità boscosa del Monte Mater. Il sentiero traversa in direzione SO e giunge alla cappella-bivacco della Fulca (1430 m; 1:30 da Gurro), posta sulla dorsale pianeggiante chiamata Piano di Nasca. Lasciata sulla destra la deviazione per l'Alpone (cartello), proseguiamo diritti lungo la dorsale e usciamo dal bosco. Risalito un ampio pendio aperto e superata la spalla quota 1737 m CNS, si giunge in un tratto in cui la dorsale pianeggia chiamato Piana Bozza (altro bivio per l'Alpone). Arrivati alla base di un tratto ripido con rocce affioranti, togliamo le racchette da neve e mettiamo i ramponi, per affrontare in sicurezza il tratto più affilato della cresta.
Come detto nella premessa, purtroppo dalla cima oggi non si vede nulla. Peccato...e dire che le previsioni davano tempo in miglioramento nel corso della giornata.
Tempo impiegato (per la salita): 3 ore da Gurro tutto compreso
Discesa: lungo l'itinerario di salita.

Kommentare (2)