Corti del Sacumàn - Prima neve nei dintorni di Caprezzo


Publiziert von atal , 9. Januar 2016 um 12:12.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 6 Januar 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 700 m

Con Ferruccio, Francesco e Stella vado incontro alla prima neve della stagione nei dintorni di Caprezzo, una zona vicina ai confini della Valgrande che ancora non conoscevo. E' per me l'occasione per visitare uno dei due paesi (l'altro è Cicogna) su cui è incentrato A Piedi Nudi di Nino Chiovini.

Questi sono i luoghi del Sacumàn, così era stato soprannominato dagli abitanti di Caprezzo il secondo marito di Sofia Benzi, Giuseppe Ruschetti, nato a Craveggia, in Valle Vigezzo, da genitori entrambi di Intragna, comune confinante con Caprezzo. Nelle parole del Chiovini, il Ruschetti era costituzionalmente nemico della prodigalità. In realtà, a dispetto di questa valutazione che sembrerebbe giustificare il nomignolo poco lusinghiero (ad indicare - sempre nelle parole del Chiovini - il più taccagno mercante di origine semita della Svizzera interna), la figura del Sacumàn è forse la più sfaccettata e complessa tra quelle descritte nel libro. Con il denaro guadagnato come fumista a Parigi quando era sposato con la prima moglie Rosa Pellegrini, che era di Caprezzo, il Sacumàn aveva acquisito cinque proprietà nei dintorni del paese: Ör  da Rus, Pianezzùgn, Ad Vel, Egra e Fai (di questi corti, solo l'ultimo non è stato incluso nel giro di oggi).
 
Da Caprezzo al Monte Turrioni attraverso la Valle Ganna

Dal parcheggio nei pressi della chiesa principale, saliamo nella parte alta del paese fino a Piazza Maddalena, dove si trova la seicentesca Cà Buruss (ora in vendita...), caratterizzata da tre ordini di lobbie in legno. Si sale in direzione delle ultime case sulla sinistra, dove ha inizio una mulattiera che traversa sulla sinistra idrografica della Valle Ganna, con pregevoli tratti costruiti. Giunti ad un bivio (non segnalato) andiamo a destra, arrivando così alle baite ristrutturate di Ör da Rus (Mon Rous 841 m IGM; 45'). Ad un successivo bivio si tiene la sinistra, arrivando sulla condotta dell'acqua, che si segue entrando sempre più nella valle fino all'Alpe Agricola (836 m; 30'), un tempo chiamata Pianezzùgn (Pianezzoni sulla IGM del 1914), dove nel 1918 nacque da Sofia Benzi il figlio Antonio, da cui Chiovini ha appreso la storia riportata nel libro A Piedi Nudi.

Saliamo sopra i ruderi e troviamo una strada tagliafuoco di recente realizzazione, che seguiamo fino ai corti abbandonati di Premval (975 m) e di Ravaione (1073 m; 30'). Qui prendiamo un sentiero che traversa a destra (E) e, dopo un tratto in cui il percorso è poco evidente, giunge alla Cappella Porta (1065 m; 25'), dove arriva anche la strada asfaltata che sale da Caprezzo. Saliamo quindi alla pianeggiante sommità del Monte Turrioni (1115 m; 10'; 3 ore totali da Caprezzo, con diverse soste), da dove si gode di uno splendido panorama verso il Lago Maggiore.

Ritorno a Caprezzo: Ad Vel, Pont, Tremisin, Egra
 
Dopo una piacevole sosta al sole, ritorniamo alla Cappella Porta e seguiamo per un tratto la strada verso Caprezzo, fino ad un bivio sulla sinistra. Qui scendiamo a visitare l'Alpe Ad Vel (923 m; 15'), con diverse baite in buono stato e ancora usate nei fine settimana. Su un poggio sulla sinistra si può vedere una cappella, ora in stato di degrado, caratteristica per avere delle nicchie su tutti e quattro il lati.
Risaliamo verso destra fino ad incontrare nuovamente la strada, che scende verso le baite rimodernate di Pönt (974 m; 20'). In corrispondenza ad una curva verso destra (SE; circa 880 m), prima che la strada inizi ad aggirare la sommità boscosa del Cev, imbocchiamo sulla sinistra (O) un sentiero che percorre inizialmente una dorsale pianeggiante. Giunti davanti ad una recinzione, la si aggira sulla sinistra, arrivando in breve all'Alpe Tremisin (circa 780 m; 15'), utilizzato fino ad anni recenti. Il sentiero prosegue traversando sotto i ruderi verso destra (Est), oltrepassa un canale con una presa dell'acqua, e assume le caratteristiche di una bella mulattiera in pietra, lungo la quale si incontrano due cappelle ancora mantenute in buono stato. Ad un bivio (non segnalato), abbandoniamo la mulattiera e saliamo sulla sinistra alla ricerca dell'Alpe Egra, l'ultimo dei possedimenti del Sacumàn visitati in questa occasione. Il sentiero ben presto si perde e saliamo con percorso libero, rassicurati dalla presenza di qualche manufatto (resti di muri di sostegno, un baitello azzerato), fino ad arrivare al consistente corte dell'Alpe Egra (circa 825 m; 40'), posto in una zona - ora completamente imboscata -  caratterizzata da estesi terrazzamenti, a testimonianza dell'intenso sfruttamento di questi pendii, molto vicini al paese. Da qui scendiamo seguendo un'esile traccia nel ripido bosco verso Sud tra cataste di legna tagliate, giungendo prima ad una presa d'acqua su un torrente, quindi sulla strada asfaltata che, in pochi minuti ci riporta in paese (circa 30' da Egra).
 
A Caprezzo passiamo dalla acciottolata Via delle Fonti, dove si trovano i due lavatoi di Alcorte e di Barborina, risalenti entrambi al 1885 e caratteristici per le vasche poste sotto il livello del terreno (ci si doveva quindi inginocchiare...), con cui concludiamo questo interessante e tranquillo giro vicino ai confini della Valgrande.

Tourengänger: atal


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