Monte di Tremezzo da Tremezzina con anello
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Oggi decido di fare un'escursione partendo da Mezzegra (Tremezzina).
Do un occhiata alla cartina e valuto due sentieri, uno per la salita e uno diverso per la discesa.
Dall'immagine satellitare vedo un parcheggio di ca.10 macchine in località Bonzanigo e lo considero ideale per lasciare l'auto. L'acciottolato inizia proprio lì e va verso Viano, tra ville, ulivi ed il sole che sorge. Qui un cartello indica il monte Crocione e l'itinerario sarà sempre ben segnalato.
In località Brente (luogo panoramicissimo e incantevole) è possibile evitare la noiosa strada militare seguendo quello che probabilmente è il sentiero ancora più storico, sale infatti più diretto.
Una volta superata la galleria invece, il tracciato si snoda in tornanti ed è difficile evitarli. Lo si fa quando si sbuca in cresta, ma la salita in vetta al M.te Crocione, da questo versante, è parecchio ripida e delicata. Un gentile signore mi vede salire e mi fa un bonario "cazziatone".
Ora il monte di Tremezzo è a un tiro di schioppo.
Sono le 11, lo raggiungo e poi scendo senza fermarmi per la "sosta pranzo" di vetta.
Arrivo alla bolla, sotto l'alpe, dove mi dovrebbe "aspettare" il sentiero di discesa. Ma non c'è.
L'erba è secca ma molto alta, scivolosa ed è ripido. Non c'è una minima traccia nel terreno.
Potrei deviare, quindi inserirmi nel sentiero di andata con la militare che taglia di costa la montagna.
Ci penso un attimo, ma poi preferisco scendere comunque dalla dorsale, con l'intenzione di raggiungere Ossino, 500 m più sotto.
Metto in conto che potrei trovare una discesa decisamente poco agevole... e infatti sarà così fino alla località (un po' per prato e un po' nel bosco). Peccato, il percorso merita, avrebbe sicuramente bisogno di qualche frequentatore in più.
Ossino è in una posizione invidiabile, un balcone sospeso sopra la falesia che caratterizza tutta la montagna.
Mi fermo per una sosta culinaria alla baita privata Elena.
La discesa a lago avviene per una mulattiera in parte cementata: è obbligatorio avere i freni con doppi dischi ventitalati ai piedi! Dovrebbe esserci un sentiero alternativo, ma non lo individuo.
Arrivo alla grande chiesa di Mezzegra, poi, in piano, tra le vie pedonali del paese, in breve sono all'auto.
Do un occhiata alla cartina e valuto due sentieri, uno per la salita e uno diverso per la discesa.
Dall'immagine satellitare vedo un parcheggio di ca.10 macchine in località Bonzanigo e lo considero ideale per lasciare l'auto. L'acciottolato inizia proprio lì e va verso Viano, tra ville, ulivi ed il sole che sorge. Qui un cartello indica il monte Crocione e l'itinerario sarà sempre ben segnalato.
In località Brente (luogo panoramicissimo e incantevole) è possibile evitare la noiosa strada militare seguendo quello che probabilmente è il sentiero ancora più storico, sale infatti più diretto.
Una volta superata la galleria invece, il tracciato si snoda in tornanti ed è difficile evitarli. Lo si fa quando si sbuca in cresta, ma la salita in vetta al M.te Crocione, da questo versante, è parecchio ripida e delicata. Un gentile signore mi vede salire e mi fa un bonario "cazziatone".
Ora il monte di Tremezzo è a un tiro di schioppo.
Sono le 11, lo raggiungo e poi scendo senza fermarmi per la "sosta pranzo" di vetta.
Arrivo alla bolla, sotto l'alpe, dove mi dovrebbe "aspettare" il sentiero di discesa. Ma non c'è.
L'erba è secca ma molto alta, scivolosa ed è ripido. Non c'è una minima traccia nel terreno.
Potrei deviare, quindi inserirmi nel sentiero di andata con la militare che taglia di costa la montagna.
Ci penso un attimo, ma poi preferisco scendere comunque dalla dorsale, con l'intenzione di raggiungere Ossino, 500 m più sotto.
Metto in conto che potrei trovare una discesa decisamente poco agevole... e infatti sarà così fino alla località (un po' per prato e un po' nel bosco). Peccato, il percorso merita, avrebbe sicuramente bisogno di qualche frequentatore in più.
Ossino è in una posizione invidiabile, un balcone sospeso sopra la falesia che caratterizza tutta la montagna.
Mi fermo per una sosta culinaria alla baita privata Elena.
La discesa a lago avviene per una mulattiera in parte cementata: è obbligatorio avere i freni con doppi dischi ventitalati ai piedi! Dovrebbe esserci un sentiero alternativo, ma non lo individuo.
Arrivo alla grande chiesa di Mezzegra, poi, in piano, tra le vie pedonali del paese, in breve sono all'auto.
Tourengänger:
paolo aaeabe

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Kommentare (17)