Alpe Taccarello


Publiziert von atal , 26. Oktober 2015 um 22:47.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:24 Oktober 2015
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Strecke:Prata - Torre del Bulfer - Alpe Fonten - Alpe Aurinasca - Alpe Taccarello - Alpe Uccellino - Rigulun - Sass Aut - Alpe La Quana - Alpe Sella - Prata
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Superstrada del Sempione uscita uscita Piedimulera - Vogogna, prendere in direzione Vogogna / Milano, subito dopo il ponte della Masone, svoltare a sx (galleria). Parcheggio davanti alla chiesa di Prata.
Kartennummer:IGM Villadossola F°15 II SO, CNS 285 Domodossola Ed. 2000

L'Alpe Taccarello si trova a 1460 m su una dorsale che divide in due rami la Valle del Rio di Prata, uno degli angoli più selvaggi e impervi tra quanti fanno da corona alla Valgrande. 
L'Alpe Taccarello è oggi un rudere ridotto ai soli muri perimetrali, circondato dal bosco e non visibile dal fondovalle. Probabilmente il pascolo era costituito dai ripidi pendii che scendono dalla cresta del Pizzo delle Pecore. L'accesso più comodo (si fa per dire) avveniva dall'Alpe Rigulun attraverso una vera e propria mulattiera, di cui rimangono due cenge rinforzate con muri di sostegno e dei tratti gradinati. I manufatti, notevoli per le dimensioni, lasciano supporre che in questo luogo impervio venissero condotte anche delle mucche, magari per finire a pascolare legate ad una corda...
Esisteva anche un altro accesso, verosimilmente adatto al solo transito umano e del bestiame minuto, che traversava dall'Alpe Aurinasca i versanti meridionali del Pizzo Colla Bassa, solcati da profondi canali. Questo sentiero, di cui non rimane più nulla, è riportato sulla CNS fino all'edizione del 2000 e sulla vecchia tavoletta IGM.

In compagnia di Ferruccio ho compiuto una traversata ricalcando all'andata il tracciato del sentiero scomparso da Aurinasca a Taccarello e al ritorno la vecchia mulattiera che costituiva verosimilmente la "via normale".
Diciamo subito che i due accessi sono molto diversi: quello che parte da Aurinasca è un percorso impegnativo, in cui ci si deve confrontare con una natura selvaggia, dove traccia e segni di passaggio sono completamente assenti (non ci sono nemmeno dei vecchi tagli, ad indicare che altri sono passati prima di noi), su un terreno impervio che alterna versanti molto umidi ad altri più asciutti dove prosperano i rovi. L'ambiente è severo e non concede tregue. La vecchia mulattiera invece, per quanto non sia sempre evidente, è più simile ad altri percorsi dove ci si muove con il conforto di qualche taglio sui rami ad indicare la via, in un ambiente inselvatichito ma relativamente comodo.

Da Prata ad Aurinasca
Dal piccolo parcheggio davanti alla chiesa di Prata, si prosegue lungo la strada principale in direzione di Beura (Nord). Superato il ponte sul Rio di Prata, di fronte al cartello che segnala l'inizio di Cuzzego, si prende la stradina sulla destra, al termine della quale, nei pressi di una chiesetta,  si trova il cartello con le indicazioni per Aurinasca (sentiero A 26). Il percorso sale sulla sinistra tra i terrazzamenti e in breve giunge alla Torre del Bulfer, parzialmente crollata nel 2014. Si supera la torre sulla sinistra e si risale la dorsale boscosa fino al nucleo di baite dell'Alpe Fonten (557 m), dove il sentiero inizia un lungo traverso in salita in direzione Est fino ai prati dell'Alpe Aurinasca (976 m; 1:35).

Da Aurinasca a Taccarello
Il percorso da Aurinasca a Taccarello prevede il superamento di cinque canali. Il primo canale (canale della presa d'acqua) è facilmente raggiungibile da Aurinasca seguendo l'evidente sentiero in direzione Est, ripulito di recente ma non segnalato, che corre parallelamente al tubo dell'acqua.
Dopo la presa dell'acqua (990 m) nel canale sotto la parete Ovest del Mopi (è questo il nome della quota 1448 m IGM) non c'è più sentiero. Da tenere presente che non si trovano né tagli né ometti da questo punto fino all'Alpe Taccarello.
Superato il guado, si risale la dorsale opposta senza percorso obbligato fino a circa 1100 m di quota (non si deve arrivare alla base delle rocce come abbiamo fatto noi, sbagliando), dove si traversa tra le felci in leggera salita entrando nel secondo canale (canale della piodata), che si supera su una piodata intorno ai 1150 m. Si risale la dorsale opposta fino a quota 1225 m e si traversa in discesa (perdendo circa 40 metri) fino al terzo guado (1185 m), quello sul torrente principale (canale principale) che scende a sud del Pizzo Colla Bassa. Si guadagna la successiva dorsale che si risale fino a quota 1280 m circa, resistendo alla tentazione di salire ulteriormente (come abbiamo fatto noi, sbagliando, e perdendo più di un ora di tempo....). Sul lato opposto si vede uno sperone roccioso verticale: il percorso attraversa il canale successivo molto più in basso della base della parete, perdendo una quindicina di metri rispetto al punto in cui si lascia la dorsale, fino al quarto guado (1265 m, canale dello sperone). Superato anche questo torrente si risale la dorsale successiva fino ad un bel poggio panoramico posto a circa 1390 m, da dove si può scorgere, sulla dorsale di fronte, il rudere di Taccarello seminascosto dalla vegetazione. Si attraversa un canalino e ci si affaccia sul dirupato pendio che dà accesso al quinto e ultimo canale (canale della scala). Qui si deve traversare su una cengia, al cui termine si trova una gradinata di pietra (non visibile fino all'ultimo momento) che agevola la discesa nel canale (1372 m). Se, come nel nostro caso, non si individua il passaggio chiave e si traversa più in alto, si può discendere il canale ma è un'opzione assolutamente non consigliabile. Superato il canale alla base della scalinata, seguendo una traccia quasi in piano si arriva in breve al rudere di Taccarello (1360 m).
Tempi: 2:45 da Aurinasca, se non si sbaglia nulla; noi ci abbiamo messo il doppio per cercare i passaggi.

Da Taccarello a Rigulun
Proseguendo verso Sud si attraversa un canalino e si giunge sulla dorsale successiva, dove si incontra un evidente sentiero. Da qui in avanti sono presenti dei tagli. In breve si giunge sopra un salto che si supera scendendo sulla sinistra su un tratto gradinato e una cengia artificiale. Dopo un passaggio dove il sentiero sembra interrompersi in corrispondenza di una ceppaia con molti tagli, si inverte direzione e si ritrova la traccia che in breve porta ad un'altra cengia "rinforzata" che porta nel bosco, dove il sentiero prosegue alla sinistra di una parete. Si arriva presto sopra un altro salto che si supera sulla sinistra (roccette, questa volta senza l'aiuto di manufatti...), per poi raggiungere nuovamente la dorsale in corrispondenza ad un colletto. Poco dopo un bel punto panoramico sul canale principale del Rio di Prata, intorno a quota 1100 m, scendendo nel bosco sulla destra si arriva ai ruderi dell'Alpe Uccellino (1010 m; 1:00 da Taccarello). Scendendo ancora nel bosco, intorno agli 850 metri di quota si incontra un sentiero che porta verso sinistra, al guado sul Rio di Prata.
Superato il torrente, si risale una paretina scivolosa con l'aiuto di un cavetto d'acciaio. Si prosegue seguendo il sentiero e in pochi minuti si arriva alle baite ristrutturate dell'Alpe Rigulun (772 m, circa 1:30 da Taccarello), in posizione defilata e con bella vista sui versanti attraversati. Da Rigulun un buon sentiero porta ai ruderi di Sass Aut (666 m; cartelli indicatori) da dove, seguendo il sentiero ufficiale, si raggiunge Prata (2:30 da Taccarello).

Tourengänger: atal


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Kommentare (2)


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Zaza hat gesagt:
Gesendet am 27. Oktober 2015 um 10:47
Ciao Andrea

Ah, Taccarello, quanti ricordi, quanti rovi! Penso che la traversata verso Aurinsca sia decisamente più facile (oppure: meno difficile) da trovare nel senso inverso. Nel primo canale (dopo Aurinasca) abbiamo ancora trovato il resto di un ponticello clic - per il resto, nulla!

Ciao e buona Valgrande, Manuel

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Oktober 2015 um 12:47
Li abbiamo visti anche noi, nel punto dove ora c'è la presa del tubo dell'acqua. Fino a lì il sentiero è stato pulito, oltre ci sono ancora tanti rovi e credo che siano anche di più di quelli che ricordi. Forse hai ragione sul fatto che è più facile trovare il percorso all'inverso: almeno la scala nel quinto canale la avremmo vista subito!
Ciao e Buona Valgrande anche a te,
Andrea


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