Magehorn (2621 m)

In settimana arrivano messaggi preoccupatissimi di Matteo: "Facciamo un'ultima scialpinistica prima che si sciolga la neve?" ... "Riusciamo ad andare domenica?"
In realtà io spero di riuscire a farne ancora qualcuna in più di una, ma cominciamo a farci questa sciata.
Propongo il Magehorn, sapendo che Matteo ci tiene: deve recuperare una gita interrotta a metà qualche anno addietro a causa di un nebbione/nevicata che ci aveva sorpreso nei pressi del colle, impedendoci di vedere alcunchè.

Dal parcheggio scendiamo alle baite di Chlusmatte per attraversare il torrente, seguiamo ancora un po' la stradina (verso destra), calziamo gli sci ed andiamo ad attraversare anche quello che scende dai laghi Sirwolte.
Risaliamo la dorsale boscosa in cima alla quale ci portiamo verso destra per superare l'affioramento roccioso di Hotosse. La relazione che abbiamo suggerisce di passarci sotto... quindi noi passiamo sopra... e ci ritroviamo a dover "espiare il peccato" superando un breve traverso (breve, ma ripido e ghiacciato). Col senno di poi sarebbe stato più comodo scendere un pochino nel pendio e lasciar correre gli sci... ma si sa: il senno di poi viene poi.
Prima su terreno quasi pianeggiante, poi con un piccolo strappetto, arriviamo al Magelicke (il colle che separa il Magehorn dal Galehorn.
Superiamo di poco il colle per riuscire ad accedere al ripido pendio che costeggia (a destra salendo) le rocce affioranti della cresta sud. Con una serie di belle inversioni su neve che, scaldata dal sole, comincia ormai a mollare, in breve siamo in cima, sci ai piedi.
Doverosa sosta per ammirare il bel panorama, fare le foto di rito, e scambiare quattro chiacchiere con il gruppetto di verbanesi con cui abbiamo condiviso l'ultima parte della salita.
E poi giù...
In realtà avevo ipotizzato un'interessante (?) appendice a questa salita. Ma la neve comincia a degenerare e preferiamo non andare a metterci in situazioni "imbarazzanti"...
Quindi giù. Prima per il bel versante appena salito, poi per dolci pendii a portarci sotto (stavolta non vogliamo sbagliare) il roccione di Hotosse...
Però, però... cos'è quella specie di imbuto che vediamo la sotto? Non sarà mica un bel canalino?
Come direbbe qualcuno "Andiamo a vedere!"... e quindi lì ci infiliamo...
Bello!!! Figata!!! Che neve!!! Che curve!!!
Il primo tratto è davvero interessante... poi... dove comincia il tratto più ripido, granita molle e profonda, creponi che lasciano intravvedere l'erba sottostante e, dulcis in fundo, una bella valanghetta che ostruisce il fondo del canale.
Con pazienza e circospezione, prima uno, poi l'altro scendiamo (non si può definire sciare) fin dove il canale spiana un po' e, complice un po' d'ombra, la neve torna ad essere più sciabile. "Atterrati" sul piano sottostante, attraversiamo, a tratti scalettando un po', il bel bosco fino a riportarci nei pressi del ponticello di stamattina.
Tolti gli sci, risaliamo al parcheggio.
Pic nic sul prato e poi a casa.

Sperando che non sia l'ultima della stagione...