Alpe Carorescio (2127 m) – Val Piora - Skitour
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Condizioni meteorologiche e di neve ideali per questa escursione con le pelli di foca in un ambiente selvaggio di straordinaria bellezza.
Inizio dell’escursione: ore 8:55
Fine dell’escursione: ore 14:00
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1026 hPa
Temperatura alla partenza dal Passo del Lucomagno: -3°C
Temperatura al rientro al Passo del Lucomagno: 3°C
Isoterma di 0° alle 9:00: 2300 m
Velocità media del vento: 12 km/h
Sorgere del sole: 8:08
Tramonto del sole: 16:52
Partiamo poco prima delle nove dall’ospizio del Passo del Lucomagno, preceduti da un gruppetto di scialpinisti diretti al Piz Rondadura. Percorriamo la solita stradina militare che costeggia il Lago di Santa Maria fino all’imbocco della Val Termine. Raggiunta l’estremità occidentale del lago, trecento metri di dislivello ci separano dal Passo dell’Uomo e dall’entrata nell’ampia conca soleggiata dell’alta Val Piora. In meno di un’ora superiamo la facile salita, all’ombra del Pizzo dell’Uomo.
Raggiunti gli edifici dell’alpeggio presso il valico, ci si presenta uno scenario spettacolare.
Questo magnifico ambiente alpino non è tuttavia privo di insidie. L’alta Val Piora è infatti caratterizzata da profondi avvallamenti con dei fianchi molto ripidi. La Murinascia Grande e il Ri dei Calcestri hanno scavato delle profonde gole, superabili solo in determinati punti.
A differenza delle altre gite, questa volta decidiamo di scendere verso il Lago Ritóm, alla scoperta della Val Piora. A causa della scarsa conoscenza del luogo, pieghiamo troppo presto in direzione ovest. Avremmo dovuto seguire il percorso indicato dalla carta scialpinistica, che presenta un ampio aggiramento del vallone scavato dalla Murinascia Grande, fino a raggiungere un evidente ampio costone digradante verso l’Alpe Carorescio. Poco male, ci esercitiamo così in ripide discese e risalite dalla parte opposta, che con queste condizioni di tempo non ci pongono particolari problemi. L’unica preoccupazione ci è data da sordi rumori che la neve emette al nostro passaggio, dei “whum” che avvertiamo soprattutto nei tratti pianeggianti. Più che ad una valanga, visto la pendenza quasi nulla, ci fanno pensare ad un cedimento della coltre. Sono dei rumori che finora avevo sentito solo pattinando sul Lago di Sils, in Engadina.
Alpe Carorescio (2127 m)
Dopo circa due ore e trenta dalla partenza dal Passo del Lucomagno, raggiungiamo l’Alpe Carorescio (2127 m), un corte dell’Alpe Piora.
La discesa verso la Capanna Cadagno è ostacolata da un ripidissimo versante, oggi poco invitante; anche la scoscesa salita verso il Passo Comasnengo (2538 m) ci sembra poco sicura. Può bastare così: ci accontentiamo di questa meta, tutt’altro che indecorosa.
Alle 11:45 riprendiamo la via del ritorno seguendo le tracce lasciate all’andata.
Per la prima volta con gli sci all’Alpe Piora partendo dal Passo del Lucomagno. È una conca che oggi ci ha letteralmente affascinati. L’escursione è fattibile anche con le ciaspole.
Tempo di salita: 2 h 35 min
Tempo totale: 5 h 5 min
Tempi parziali:
Passo del Lucomagno (1915 m) – Passo dell’Uomo (2218 m): 1 h 25 min
Passo dell’Uomo (2218 m) – Alpe di Carorescio (2127 m): 1 h 10 min
Dislivello in salita: 526 m
Sviluppo complessivo: 14,0 km
Difficoltà: F
SLF: 2
Coordinate Alpe Carorescio: 700′198/155′0980
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: no
Partecipanti: Anna, Daniele e siso.
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