Pizzo del Piatto (2483.8 m) - Madone (2332 m) - Pizzo Piandugiöi (2265 m)


Publiziert von Varoza , 4. November 2014 um 00:08.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:31 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo di Rod 
Aufstieg: 1156 m
Strecke:Lago del Sambuco (1462 m) - quota 1538 m - Bosco di Costa - Cort Vec di Tirz (1817 m) - cresta ENE - versante E - Pizzo del Piatto (2483.8 m). Traversata: Pizzo del Piatto - Versante SE - Piatto - cresta WNW - Madone (2332 m) - Pizzo Piandugiöi (2265 m). Discesa: Versante E - cresta ENE - Laghetto di Corte delle Zotte - Corte dei Tirz - Cort Vec di Tirz (1817 m). Da qui, stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Percorrendo la strada cantonale della Valle Maggia, dopo Cevio, si prosegue in direzione Fusio, passando per Mogno. Superato il villaggio di Fusio, si prosegue sulla carrozzabile per un paio di chilometri, fino a raggiungere il Lago del Sambuco.
Kartennummer:CN 1272 Pizzo Campo Tencia

Anni fa imparai da un noto alpinista ticinese, che in montagna il mattino ha l'oro in bocca. Beh, oggi contravvengo a questa regola aurea, concedendomi una partenza tardiva rispetto ai miei abituali standard.
 
Alle 8:00 lascio dunque il parcheggio nei pressi del Lago del Sambuco (1462 m), ed attraversando la corona della diga, mi immetto nel sentiero che sale ai pascoli di Piatto. La traccia, senza segnavia, è ben visibile, ed appare come una vera e propria scia (1 metro di larghezza) che si fa breccia attraverso folti rododendri. Mi è subito evidente che sopra dovrà esserci un alpe ancora caricato oppure delle cascine ristrutturate, poiché la tosatura della vegetazione è davvero palese. In breve, passando anche accanto ad una madonnina posta all'interno di un tronco d'abete, guadagno la graziosa cascina del Cort Vec di Tirz (1817 m). Ecco svelato l'arcano...
 
Qui abbandono ogni traccia cosciente che i prossimi 200 metri saranno i più selvaggi della giornata. Verso W comincio una faticosa ascesa in direzione della quota 2215 m, aggirando a sinistra le imponenti scogliere che mi sbarrano la strada. La vegetazione è come previsto, ricca di rododendri alpini e ginepri, e solo dopo quota 2000 m, sembra perdere d'intensità lasciando spazio a delle pietraie. Mi porto sulla cresta che scende dalla quota 2215 m, toccando anche un ometto di sasso, per poi entrare deciso nel terrazzo che sovrasta i pascoli di Piatto. Tenendomi al centro della larga ed ambia "rampa" erbosa, tocco la cresta ENE a quota 2200 metri affacciandomi così a picco sopra le pietraie di Vagela Alta. Lascio però subito la citata cresta per puntare dritto all'evidente canale che scende dalla vetta. Dapprima su terreno erboso e poi su detriti lo risalgo interamente giungendo così ad una selletta posta ad una ventina di metri dalla cima. Qui mi si para davanti una placca liscia quasi verticale di metri 3, anche piuttosto esposta. Niente, di qui non si passa, per cui ridiscendo il canale per ca. metri 5 e con una delicata traversa su una placca fessurata mi porto nel versante SE andando infine ad arrampicare per una decina di metri su per delle roccette. Superate le difficoltà approdo sul comodo pendio erboso ed in breve sono dinnanzi all'ometto di sasso del Pizzo del Piatto (2483.8 m). Dall'alto, scruto anche tutta la cresta ENE, che a occhio mi sembra decisamente più semplice, rispetto alla difficoltà finale che bisogna affrontare salendo alla vetta per il canalino poc'anzi descritto.
 
Con prudenza riguadagno la bocchetta al culmine del canale, e questa volta mi infilo nell'altro versante che si presenta ripido e completamente erboso. Perdo quota portando attenzione all'erba secca, e quando il vallone si biforca, esco dal suo lato destro portandomi al culmine dei pianori di Piatto. Ora, senza perdere quota, su detriti mi spingo a ridosso della rocciosa cresta WNW del Madone. Percorrendo quasi integralmente tale cresta, con solo un aggiramento sul versante S (poco prima della vetta), raggiungo anche il Madone (2332 m). Da qui discendo un altro breve largo canale detritico e continuando in parte su cresta rocciosa, in parte seguendo un sentierino di capre sull'erboso versante dell'Alpe Röd, discendendo gradualmente fino al culmine del Pizzo Piandugiöi (2265 m). La vetta, molto panoramica, ospita due grossi ometti di sasso, uno dei quali a strapiombo su Fusio.
 
Dalla cima scendo per un ennesimo canale erboso che si spegne tra due spuntoni rocciosi. Viro poi verso sinistra e raggiungo la cresta ENE dalla quale devo trovare un pertugio di discesa. Lo individuo subito nella parte alta del filo, a quota 2160 m ca., e con discesa in diagonale verso sinistra mi ritrovo subito sui pascoli sottostanti. Da questa posizione noto comunque che la cresta ENE si lascia superare in più punti.
 
Faccio tappa al Laghetto di Corte delle Zotte e mi affaccio poi sul gradino roccioso che spiove sopra l'omonimo alpe. Le due cascine sembrano ristrutturate da poco per cui mi immagino che debba anche esistere una bella traccia di sentiero che forse scende al Cort Vec da Tirz. Per arrivare alle baite dovrei però aggirare la scogliera, per cui opto per una discesa più diretta. Tra la folta vegetazione mi spingo giù fino ad approdare ad un grande pianoro erboso, e come previsto, a quota 1910 m ca. incrocio la stessa tipologia di scia, descritta all'inizio del rapporto. Non mi resta che seguirla, entrando dapprima nel rado bosco per poi sbucare d'incanto al Cort Vec di Tirz. Questa traccia non è segnata sulla CN, ma evidentemente collega Cort Vec di Tirz alla Corte delle Zotte. Dal Cort Vec di Tirz, non è comunque evidente rintracciare questo sentiero in quanto la traccia iniziale tende a perdersi nella radura. Come riferimento, si può prendere un grosso ometto di pietre ben visibile dalla cascina, ad una 30 di metri di distanza. La traccia passa una decina di metri sotto questo ometto, ed entra dapprima in una pietraia (anch'essa ben individuabile dalla baita) per poi immettersi nel bosco soprastante, divenendo sempre più larga e ben visibile.
 
Mi fermo alla baita, godendomi gli ultimi raggi di sole, dopodiché ripercorro la stessa via di salita.

Note:
 
Vette:
Uomo di sasso sul Pizzo del Piatto, due ometti sul Pizzo Piandugiöi.

Lago del Sambuco:
Ampia possibilità di parcheggio 200 metri prima di raggiungere la diga. Scarsa possibilità di parcheggio nei pressi della corona.
 
Valutazione:
Lago del Sambuco - Cort Vec di Tirz: T3 (EE)
Cort Vec di Tirz - Selletta cresta SE: T4 (EE)
Selletta cresta SE - Pizzo del Piatto: T5- (F)
Selletta cresta SE - Madone - Pizzo Piandugiöi: T4+ (EE - F a tratti)
Pizzo Piandugiöi - Cort Vec di Tirz: T4- (EE)

Tourengänger: Varoza
Communities: Hikr in italiano


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