Monte Garzirola m.2116 (CH - I): alla scoperta di un bel giro ad anello!


Publiziert von Alberto , 11. November 2013 um 16:29.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum: 1 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo San Jorio-Monte Bar   Gruppo San Lucio-Monte Boglia 
Zeitbedarf: 3:15
Aufstieg: 1188 m
Strecke:Signora m.996 - Moncucco bivio m.1605 km. 4,2 - alpe Pietrarossa m.1548 km. 6 (qui vi giunge la nuova sterrata che sale da Colla,segnalata come via sci alpinistica) - Pozzaiolo m.1718 - Gazzirola m.2116 km.10,5 - ore 3,10 senza soste - disl+ 1158 - 46 RITORNO: Gazzirola m.2112 - croce di quota 2075 - rifugio Garzirola m.1974 km.12,3 - rifugio San Lucio m.1540 km.15,2 - al secondo bivio di quota 1500 si devia - val Ciapellone - Cucchetto m.1245 - Cozzo m.1025 - Colla m.1011 - Signora m.996 km.23,5 - ore 3,20 - disl+ 1188
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - Chiasso - uscita Lugano Nord - Tesserete - Bidogno - Corticiasca - Scareglia - Signora [p ] libero poco dopo la segnaletica
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Garzirola (quando aperto) o il bivacco annesso (spartano) - rifugio San Lucio (italiano o quello svizzero,quando sono aperti)
Kartennummer:kompass lago di Como / Lago di Lugano - cns n° 286 Malcantone - n° 287 Menaggio

Con Mauro e Mimmo ci mettiamo d'accordo di fare il giro che si voleva attuare la domenica scorsa,ma a causa del maltempo abbiamo evitato: oggi sembra che la giornata prometta bene,almeno si spera.

Nonostante il viaggio sia breve,data la tipologia di strada consiglio di non partire troppo tardi,così alle 7 ci troviamo e alle 8,40 possiamo cominciare a camminare. Il sentiero è bello e fattibile ai bikers (tanto di segnaletica) peccato che non vi è spesso la segnaletica verticale che aiuterebbe in caso di neve di sbagliare. Alle 10,57 siamo a Moncucco dove non vi è segnalato il percorso per il Gazzirola,ma per il rifugio San Lucio: ovviamente mi sono portato la cartina in modo tale che si possa avere la possibilità di eventuali percorsi alternativi nel caso che la meteo peggiori.

Infatti il sole è già bello che sparito e la nuvolaglia comincia ad addensarsi sulle cime (nessuna pare salvarsi) anche quelle più lontane,ma non sono portatrici di acqua e anche se si infittissero,non c'è problema di perdersi vista la tipologia dei sentieri e parte di essi di mia conoscenza. Ci dirigiamo verso l'alpe di Pietrarossa tramite un bel sentiero in quota che,se bello,offre un panorama notevole,poco dopo a monte,scorgiamo nel punto più basso,dei cartelli (consiglio di prendere a salire il facile pendio erboso e raggiungerli,evitando di andare fino all'alpe per poi ritornare indietro): entriamo in una zona dove la fauna è protetta e il cartello è ben chiaro sul comportamento da tenere (chi non presenta difficoltà nel capire si adoperi per rispettare tale regola) e giungiamo alle 10,44 all'alpeggio dove vi giunge una nuova strada: questa potrebbe essere un ottima idea per quando ritorneremo.

Da qui la segnaletica da ore 1,40 al Gazzirola e ore 3 al rifugio San Lucio: fatti i conti stando larghi come si sovviene,per le 12,30 dovremmo riuscire ad essere in cima. Con un sentiero da capre,raggiungiamo i suddetti cartelli e per facile cresta raggiungiamo alle ore 12,07 in cima al Monte Gazzirola: stando a informazioni,pare che i due rifugi al passo di San Lucio siano chiusi,la fame gli amici la sentono e quindi si decide per un ricovero al bivacco molto spartano situato a fianco del rifugio Garzirola al quale vi perveniamo alle ore 12,48 dove ci rifocilliamo riparati almeno su tre lati dall'aria....anche se avrei preferito avere la possibilità di accendere una stufa.

Alle 14,00 riprendiamo la discesa e alle ore 14,44 arriviamo al rifugio San Lucio italiano: da lontano vedevo fumare il camino oltre al fuori strada con targa ticinese parcheggiato sul retro,quindi è aperto (fortuna o sfortuna,dipende....): questo è uno dei rifugi dove non entro con tanta felicità dato che la gestione è sempre la stessa e il menefreghismo nel rispetto delle leggi e verso le persone che frequentano un luogo pubblico è tale e uguale da quando esistono questi gestori.

Entrati nel rifugio si è nella sala "pranzo al sacco" e bar dove la temperatura è quasi come quella esterna di 8° gradi (e in pieno inverno è peggio ancora) ma l'aria almeno è respirabile,a destra un tenda che divide (e non dovrebbe esserci) l'altra zona soggiorno per chi desidera consumare i pasti del rifugio (al caldo e al fumo),dove la puzza di sigaretta la si sente alla grande,anche perché la "sciura" che lo gestisce insieme al marito,la fuma me un turc: una volta gli si è fatto notare questa grave mancanza e la risposta è stata che siamo in Svizzera! Risposta poco intelligente o da presa per i fondelli,visto che tale rifugio è sorto (molto largamente) sulle basi dell'ex caserma della guardia di finanza italiana.

Forse i gestori non hanno la più pallida idea che basta la telefonata alle forze dell'ordine che una volta giunte in loco e appurato il mancato rispetto delle norme igieniche e di salute,(oltre alla mancanza di cartelli interni che vietano di fumare) il rifugio verrebbe chiuso e loro perdono il lavoro: questo vale per tutte le norme di leggi vigenti! E' un luogo dove il fregarsene delle leggi è pure condiviso.....

Gli amici decidono di andare al caldo dove si gustano della grappa,poi chiedono un caffè....servito con estrema....estremissima semplicità da burbero ma gradita da Mauro e Mimmo,il quale chiede di bere un altro tipo di gappa....pino mugo....che a Mauro fa rizzare le orecchie dalla potenza alcolica che in essa vi era,ma a quanto pare essere molto gradita. Agli amici aggrada pure questo....non il rifugio,ma il gestore al quale entra in simpatia Mimmo.

Alle ore 15,25 si riparte per fare rientro e cominciamo a percorrere il bel sentiero di costa che si tiene a quota 1500 circa dove il Bradipone da il meglio di se: allunga il passo e lo velocizza tanto che Mauro si lamenta perché non riesce a tenere il passo (causa sbarellamento dovuto ai grappini he he he) e questo mio modo di andare (adottato anche in altre occasioni per salvare dalle "grane" gli amici che hanno il coprifuoco he he he) lo nota pure Mimmo che rimane sorpreso: si preoccupano per me che vorrei rientrare per le 19,00 ma avviso che non c'è problema....tutto calcolato!

Il tracciato,percorso dal biker che saliva al Gazzirola,è un continuo sali e scendi che smorza la velocità di crociera,ma ricompensata dalle numerose cascatelle che vi si trovano: superato un bivio,procediamo sul lungo traverso e giunti ad un secondo decido che è meglio prendere questo,almeno si scende di quota,anche perché diventa buio presto e proseguire fino all'alpe di Pietrarossa sarebbe stata lunga e si sarebbe dovuti scendere con le frontali.

Il ripido sentiero,stretto e scivoloso ci conduce a Cozzo dove per circa 3 chilometri di cantonale,giungiamo oramai all'imbrunire,a Signora.

Da qui,parte l'avventura del rientro.....ha ha ha....roba da non credere!


 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto


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