Monte Bianco via normale italiana
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Ormai il bianco ha fatto un’altra vittima corre l’anno 1999 questa volta tentiamo la salita alla vetta per la via “normale italiana” partendo dal campeggio della Val Veny in occasione della manifestazione “100.000 passi per la montagna” e accompagnati dal mitico alpinista degli ottomila De Stefani.
Percorriamo il “baltoro” italiano tra faticosi sfasciumi del ghiacciaio del Miage che solo nella sua parte terminale diventa innevato…..superati alcuni evidenti crepacci risaliamo il breve tratto di “facili roccette” che risalgono a strapiombo i crepacci del ghiacciaio .
Qualche traverso su neve e finalmente in 5 ore siamo al rifugio Gonnella dove incontriamo altri piacentini
Nel tardo pomeriggio ci raggiunge De Stefani che guiderà la testa del gruppo fino alla vetta
Sveglia alle ore 12 … e alla luce delle frontali ci avviamo costeggiando il ghiacciaio per un traverso per poi guadagnare la lingua di ghiacciaio……aggiriamo un enorme seracco che nonostante l’ora già gocciola ed iniziamo la parte più impegnativa che porta all’aerea cresta di Bionassè…
sul filo di cresta raggiungiamo il platò del Dom e a questo punto Davide comincia a scaricare da sopra e da sotto fino allo sfinimento…..si assopisce….tento di tenerlo sveglio…passano i minuti …si riprende …..beve una “red bull” che gli mette “le ali” … io vado in crisi …rallento…. ci sleghiamo..
giungo in vetta quando tutti stanno scendendo ….ci ritroviamo tutti al bivacco Vallò
e poi giù per il platò prima …..l’affilata cresta poi e il ghiacciaio con la neve marcia fino al Gonella.
Nonostante la fatica decidiamo di scendere…….alla base dello sperone roccioso il tempo si guasta inizia a tuonare …..alla metà del Miage tuoni e fulmini e acqua a catinelle….gli scafi degli scarponi si trasformano in contenitori …giungo a Combal con le vesciche ai piedi e fradicio nonostante la giacca in goretex e la mantella. La strada di fondovalle si è trasformata nel frattempo in un fiume in piena e gli alberi si trasformano in animali preistorici ad ogni lampo di fulmine……iniziamo ad avere le allucinazioni ….giungiamo alle macchine… sono trascorse circa 20 ore dalla salita alla vetta .
Giungiamo al campeggio e ci accampiamo in un prefabbricato tentando di recuperare gli indumenti rimasti asciutti…ci vestiamo e scendiamo in paese per una pizza.
Percorriamo il “baltoro” italiano tra faticosi sfasciumi del ghiacciaio del Miage che solo nella sua parte terminale diventa innevato…..superati alcuni evidenti crepacci risaliamo il breve tratto di “facili roccette” che risalgono a strapiombo i crepacci del ghiacciaio .
Qualche traverso su neve e finalmente in 5 ore siamo al rifugio Gonnella dove incontriamo altri piacentini
Nel tardo pomeriggio ci raggiunge De Stefani che guiderà la testa del gruppo fino alla vetta
Sveglia alle ore 12 … e alla luce delle frontali ci avviamo costeggiando il ghiacciaio per un traverso per poi guadagnare la lingua di ghiacciaio……aggiriamo un enorme seracco che nonostante l’ora già gocciola ed iniziamo la parte più impegnativa che porta all’aerea cresta di Bionassè…
sul filo di cresta raggiungiamo il platò del Dom e a questo punto Davide comincia a scaricare da sopra e da sotto fino allo sfinimento…..si assopisce….tento di tenerlo sveglio…passano i minuti …si riprende …..beve una “red bull” che gli mette “le ali” … io vado in crisi …rallento…. ci sleghiamo..
giungo in vetta quando tutti stanno scendendo ….ci ritroviamo tutti al bivacco Vallò
e poi giù per il platò prima …..l’affilata cresta poi e il ghiacciaio con la neve marcia fino al Gonella.
Nonostante la fatica decidiamo di scendere…….alla base dello sperone roccioso il tempo si guasta inizia a tuonare …..alla metà del Miage tuoni e fulmini e acqua a catinelle….gli scafi degli scarponi si trasformano in contenitori …giungo a Combal con le vesciche ai piedi e fradicio nonostante la giacca in goretex e la mantella. La strada di fondovalle si è trasformata nel frattempo in un fiume in piena e gli alberi si trasformano in animali preistorici ad ogni lampo di fulmine……iniziamo ad avere le allucinazioni ….giungiamo alle macchine… sono trascorse circa 20 ore dalla salita alla vetta .
Giungiamo al campeggio e ci accampiamo in un prefabbricato tentando di recuperare gli indumenti rimasti asciutti…ci vestiamo e scendiamo in paese per una pizza.
Tourengänger:
caco
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