Pizzo dell’Uomo – anticima N (2585 m)
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Finalmente hanno riaperto il Passo del Lucomagno!
Il Pizzo dell’Uomo è una piacevolissima meta per lo sciescursionismo, raggiungibile in poco più di due ore da questo valico e adatto a quasi tutti gli sciescursionisti.
Inizio dell’escursione: ore 7:50
Fine dell’escursione: ore 11:40
Temperatura alla partenza: 2°C
Temperatura al rientro: 13°C
Arrivo al Passo del Lucomagno (1915 m) alle 7:35 con l’abituale bancone di nebbia.
È cominciata la stagione delle levatacce: il clou lo si avrà all’apertura del Passo del San Gottardo, prevista per il 25 maggio. La stradina sterrata a sinistra del ristorante è già sgombra di neve. La percorro per 370 m, quindi parcheggio in prossimità del rifugio militare, che conosco per averci pernottato durante un corso di ripetizione.
Raggiunta la baracca di legno (1924 m) con gli sci in spalla, abbandono la sterrata e risalgo il pendio a sinistra in direzione dell’antenna con pannello solare, non ancora visibile. La neve a questa quota è pesante, comunque ancora sciabile anche in discesa. In più punti emergono i cespugli di rododendri. I numerosi tremila della regione del Lucomagno non compaiono ancora a causa della cappa di nebbia e di nuvole.
Sono l’unico escursionista impegnato su questo versante; non ci sono tracce. La neve diventa sempre più bella: dai 2200 m di quota è addirittura polverosa. Le condizioni meteo migliorano sensibilmente, permettendomi di ammirare l’incantevole altopiano che precede l’erta finale del Pizzo dell’Uomo. È un vero piacere spingere gli sci su questa neve farinosa in linea retta, con una pendenza modesta: che relax! Appare anche il sole: che volere di più!
Mi è capitato molto raramente di essere solo soletto su una simile estensione di neve. Fotografo alle spalle la mia traccia e davanti la neve vergine, liscia e intatta, che dovrò violare.
Il pendio sale gradualmente, senza strappi, fino alla base del badile terminale. Per la prima volta non preparo i coltelli; la neve soffice mi permette di risalire agevolmente senza faticare più del dovuto. Non ci sono né lastre di ghiaccio né sassi emergenti. Raggiungo l’affilato cornicione di vetta in circa 2:15 h dalla partenza, con il sole che finalmente si è fatto strada tra le nuvole: Pizzo dell’Uomo (2585 m) geschafft!
Pizzo dell’Uomo – anticima N (2585 m)
Sì, l’ho conquistato per l’ennesima volta, ma è tanto bello!
Mentre armeggio con la macchina fotografica sul cornicione di neve rischio di perdere lo zaino; per mia fortuna si ferma già tre metri sotto.
Un’improvvisa leggera velatura del cielo non mi permette di godermi appieno la ripida discesa del “badile”. La luce diffusa, con scarsa visibilità, mi costringe a compiere curve ampie. Peccato, perché dopo pochi minuti riappare il sole splendente.
Mi godo la piacevole discesa fino in fondo. L’arrivo alla baracca è comunque poco elegante: entrambi gli sci si impantanano di colpo proiettandomi un metro avanti con un perfetto “volo a pesce”.
Sperimentata escursione con le pelli di foca, sempre piacevole e adatta a quasi tutti gli sciatori con un minimo d’esperienza: difficoltà PD/BS.
Tempo di salita: 2 h 20 min
Tempo totale: 3 h 50 min
Dislivello in salita: 663 m
Sviluppo complessivo: 6,4 km
Difficoltà: PD/BS
Buona copertura della rete cellulare su tutto il percorso
SLF: 2 (moderato)
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