Monte Cornizzolo
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Ancora Cornizzolo!
Però oggi salgo da un sentiero che non facevo più da alcuni anni, il n° 3 dal Lazzaretto di Canzo.
Il sentiero è pulito ed asciutto, e per il momento salgo velocemente; oggi mi sento in forma, nonostante ultimamente abbia perso un po' di allenamento e sia aumentato un po' di peso.
Raggiungo una radura con neve ghiacciata che supero facilmente senza ramponi, poi il sentiero riprende pulito; dopo un po' cominciano ad apparire chiazze di neve ghiacciata che diventano sempre più numerose, ma non abbastanza da poter mettere i ramponi.
La salita diventa sempre più faticosa dovendo evitare il ghiaccio, e mi torna in mente la prima salita di questo sentiero sprofondando fino al ginocchio, con le racchette che non erano di alcuna utilità.
Appena è possibile metto i ramponcini, ed ora si torna a camminare bene, ma non dura molto e devo toglierli.
Arrivo sul primo cocuzzolo della cresta Ovest, dove sono accolto da un freddo venticello che mi costringe a rivestirmi; anche la macchina fotografica sente il freddo dicendomi spesso che la batteria è scarica, ma qualche foto riesco a farla.
Una breve sosta e riparto, un po' di neve e di fango in un punto soleggiato e riparato dal vento non danno problemi; supero il Monte Pesora e sono sulla cima del Cornizzolo, 2 ore e 20 minuti.
Oggi sono solo sul Cornizzolo, non mi era mai capitato prima; il tempo è bello, il cielo un po' velato, ed il vento è forte; mi siedo al riparo del basamento della croce e tolgo dallo zaino il mio pranzo.
Dò qualche briciola di biscotto ad una coppia di Sordoni che cercano qualche avanzo del pranzo degli escursionisti; ma anche qui, come dappertutto, gli avanzi sono soprattutto bucce di agrumi, che non sono gradite dagli animali ed impiegano parecchi mesi per decomporsi.
Comincio la discesa, appena in tempo prima che arrivino altri escursionisti; il primo tratto di sentiero richiede i ramponi, che poi terrò anche se non sempre necessari.
Seguo per un tratto la strada, poi scendo verso l'Alpe Alto dove faccio un'altra breve sosta; proseguo per la Terzalpe togliendo e rimettendo i ramponi, poi mi trovo in un punto dove un misto di sassi e ghiaccio rende un po' difficoltosa la discesa.
Nessun problema, a questo punto inizia una comoda stradina che con qualche tornante scende alla Terzalpe incrociando più volte il sentiero.
Sosta un po' più lunga alla Terzalpe, chiusa durante la settimana, ma spesso si trova qualcuno dei gestori sempre disponibili per quattro chiacchiere.
Discesa per il Sentiero Geologico, quasi completamente pulito, e sono alla stazione; 2 oer 15 minuti dalla cima.
Anche oggi una bella escursione, resa un po' più faticosa dal ghiaccio discontinuo che non sempre permette l'uso dei ramponi.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Però oggi salgo da un sentiero che non facevo più da alcuni anni, il n° 3 dal Lazzaretto di Canzo.
Il sentiero è pulito ed asciutto, e per il momento salgo velocemente; oggi mi sento in forma, nonostante ultimamente abbia perso un po' di allenamento e sia aumentato un po' di peso.
Raggiungo una radura con neve ghiacciata che supero facilmente senza ramponi, poi il sentiero riprende pulito; dopo un po' cominciano ad apparire chiazze di neve ghiacciata che diventano sempre più numerose, ma non abbastanza da poter mettere i ramponi.
La salita diventa sempre più faticosa dovendo evitare il ghiaccio, e mi torna in mente la prima salita di questo sentiero sprofondando fino al ginocchio, con le racchette che non erano di alcuna utilità.
Appena è possibile metto i ramponcini, ed ora si torna a camminare bene, ma non dura molto e devo toglierli.
Arrivo sul primo cocuzzolo della cresta Ovest, dove sono accolto da un freddo venticello che mi costringe a rivestirmi; anche la macchina fotografica sente il freddo dicendomi spesso che la batteria è scarica, ma qualche foto riesco a farla.
Una breve sosta e riparto, un po' di neve e di fango in un punto soleggiato e riparato dal vento non danno problemi; supero il Monte Pesora e sono sulla cima del Cornizzolo, 2 ore e 20 minuti.
Oggi sono solo sul Cornizzolo, non mi era mai capitato prima; il tempo è bello, il cielo un po' velato, ed il vento è forte; mi siedo al riparo del basamento della croce e tolgo dallo zaino il mio pranzo.
Dò qualche briciola di biscotto ad una coppia di Sordoni che cercano qualche avanzo del pranzo degli escursionisti; ma anche qui, come dappertutto, gli avanzi sono soprattutto bucce di agrumi, che non sono gradite dagli animali ed impiegano parecchi mesi per decomporsi.
Comincio la discesa, appena in tempo prima che arrivino altri escursionisti; il primo tratto di sentiero richiede i ramponi, che poi terrò anche se non sempre necessari.
Seguo per un tratto la strada, poi scendo verso l'Alpe Alto dove faccio un'altra breve sosta; proseguo per la Terzalpe togliendo e rimettendo i ramponi, poi mi trovo in un punto dove un misto di sassi e ghiaccio rende un po' difficoltosa la discesa.
Nessun problema, a questo punto inizia una comoda stradina che con qualche tornante scende alla Terzalpe incrociando più volte il sentiero.
Sosta un po' più lunga alla Terzalpe, chiusa durante la settimana, ma spesso si trova qualcuno dei gestori sempre disponibili per quattro chiacchiere.
Discesa per il Sentiero Geologico, quasi completamente pulito, e sono alla stazione; 2 oer 15 minuti dalla cima.
Anche oggi una bella escursione, resa un po' più faticosa dal ghiaccio discontinuo che non sempre permette l'uso dei ramponi.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58
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