Monte Alto 2006 m-Rifugio Maddalene 1925 m

Ultimo giorno di ferie. Abbiamo solo mezza giornata per girovagare, per cui decidiamo di andare a vedere il nuovo e unico rifugio gestito del sentiero Aldo Bonacossa nelle Maddalene. La traversata Bonacossa si può fare in 3 gg, escludendo le varie cime. Inizia dal paese di Cis (all’imbocco della Val di Sole) e arriva al P.so Palade confine tra Trentino e Alto Adige. C’è quest’unico rifugio e si trova a metà del percorso, per il resto solo qualche bivacco o malga. Se amate percorsi pochissimo frequentati, questo è uno di quelli. Le Maddalene sono ancora montagne poco note e frequentate, grazie anche al fatto che non ci sono rifugi e impianti.
Partiamo dalla località Palù a Mocenigo. Si prende la sterrata che sale prima a Maso Bernardo (ricovero) prosegue fino al torrente e, una volta traversatolo, diventa sentiero e sale al Bivacco Forestale (sempre aperto). Da qui prendiamo il sentiero Aldo Bonacossa (133) che con un bel traversino arriva ai ruderi della malga Cemiglio di Fuori. Qui abbiamo avuto un graditissimo incontro/scontro con due caprioli. Correvano sul sentiero e appena ci hanno visti la femmina è scappata in salita il maschio è dapprima tornato un poco indietro, si è fermato ha controllato se poteva scendere dopo di che, anche lui è scappato in salita richiamando la compagna e noi…come due statue di sale non siamo riusciti neanche a far loro una foto e li avevamo lì a pochi metri, che rabbia! Com’è possibile poi che una bestiola così carina faccia un verso così brutto! Dopo questi ruderi si ricomincia a salire nel bosco fino a sbucare su una dorsale dove a dx si raggiunge il punto panoramico denominato Monte Alto. Dal bivio proseguiamo su prati a mezza costa fino ad un cartello segnavia già ben visibile, da qui in 20 minuti si scende al rifugio Maddalene. La via principale d’accesso a questo rifugio è una strada cementata e sterrata spacca gambe è questo il motivo per cui siamo saliti dalla valle parallela. Dal rifugio purtroppo dobbiamo prenderla per un tratto fino al bivio che indica Bait del Rauzi. Svoltiamo a dx e con ripida salita arriviamo a questa baita o roccolo che dir si voglia. Qui il sentiero si perde, bisogna fare molta attenzione e scendere ripidamente verso il torrente, i primi bolli si vedono ancora, dopo di che bisogna, dall’ultimo bollo visibile scendere diritti su una sorta di dosso, poco dopo si vedono i bolli sul versante opposto e se si è imbroccata la via giusta si passa tra un albero stravaccato e le radici di un altro, dove ci sono dei vecchi bolli, occhio a non spostarsi troppo a sx, qui la pendenza è notevole, la cosa ideale è cercare di inquadrare i bolli sul versante opposto. Attraversato il torrente non ci sono più dubbi sul percorso da seguire ben bollato e tracciato anche se sempre striminzito! Torniamo al Maso Bernardi e quindi per sterrata di nuovo al posteggio.

DATI GPS
Dislivello 1226 m – km 13,98