Fibbia (2739 m) - Skitour
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Prima salita del 2010 alla Fibbia, con gli sci, e per la seconda volta consecutiva in perfetta solitudine!
Alle 6.45, al Passo del San Gottardo spirava un gelido vento da nord. La nebbia fitta copriva il percorso abituale per la Fibbia. Tre o quattro auto di escursionisti, dopo una veloce analisi della situazione, hanno deciso di abbandonare l’impresa e di cercare un'alternativa più a sud.
Un amico, dopo aver sentito che la meteo non era per niente favorevole, mi ha messaggiato: “roba da matt!”. Il caro amico non ha tutti i torti, ma siso a volte è ostinato e caparbio, senza mai correre, comunque, inutili rischi.
Inizio dell’escursione: ore 7:00
Fine dell’escursione: ore 10:20
Temperatura alla partenza: 3°C
Temperatura al rientro: 5°C
Parcheggio l’auto, come sempre, ai bordi della strada, vicino al Lago di San Carlo, sotto il traliccio dell’alta tensione. Come esco dall’auto vengo investito da un gelido vento da nord, che mi fa sfuggire di mano la portiera. Mi affretto a coprirmi di pile, giacca a vento, cuffia, guanti pesanti: non li mollerò più fino al rientro.
La neve è ancora abbondante anche se piuttosto fradicia, almeno a questa quota.
Dopo pochi metri la nebbia si intensifica. Proseguo nella speranza che il sole riesca, presto o tardi a crearsi un varco. Più volte ho vissuto queste situazioni ed ho imparato a non demordere: quando meno te l’aspetti, la nebbia si dissolve e la giornata diventa splendida.
Purtroppo, non sarà il caso odierno!
Proseguo speditamente, “a naso” (assenza di tracce) in quanto la visibilità è assai scarsa. La neve tiene bene e migliora man mano si sale di quota.
Percorro lo stesso tragitto che ho scelto più volte con le ciaspole. Dopo i laghetti della Valletta di San Gottardo, attualmente ancora coperti dalla neve, la visibilità si riduce ulteriormente: la situazione è ossessionante, una costante molestia per la mente. Controllo se il telefonino ha campo: una sola tacca su quattro.
Tengo come punto di riferimento alcuni spuntoni di roccia che emergono dalla neve e che ricordo grazie alle foto degli anni scorsi. Su questi affioramenti mi sono fermato diverse volte a rifocillarmi.
Raggiungo, incredulo, lo splendido altopiano che precede la salita finale. Una schiarita mi permette di apprezzare una volta di più questo meraviglioso paesaggio. La neve, anche se priva di tracce sorregge bene. Mi conforto e mi illudo che il cielo si rassereni.
In poco tempo supero l’ultima erta, senza dover fare troppi dietro-front.
Il pluviometro è ricoperto di ricami di neve gelata.
Constato immediatamente che la quantità di neve in vetta è nettamente superiore rispetto all’anno scorso: si arriva con gli sci sul macigno della cima, che normalmente forma un baluardo, che nega il panorama sulla Valle Bedretto.

Il freddo è pungente! Mi affretto a togliere le pelli di foca e a stringere gli scarponi. La schiarita forse mi permetterà una bella discesa …
Niente da fare! Dopo cinquanta metri cala di nuovo la nebbia.
Al rientro verso casa, noto che l’escursione termica della giornata è notevole: il termometro segna 27°C!
Tempo di salita: 2 h
Tempo totale: 3 h 20 min
Tempi parziali
Lago di San Carlo – Laghetti della Valletta di San Gottardo: 50 min
Laghetti della Valletta di San Gottardo – Fibbia: 1 h 10 min
Dislivello teorico: 639 m
Sviluppo complessivo: 5,8 km
Difficoltà: PD
Copertura della rete cellulare: discreta (nella Valletta di San Gottardo ¼ di segnale)

Kommentare