Sentiero Cadorna - prima parte


Publiziert von cai56 , 20. Juni 2018 um 17:14. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:17 Juni 2018
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 1318 m
Abstieg: 1301 m
Strecke:Circolare 14,52 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Valgerola. Risalire la vallata fino ad oltrepassare il nuovo ponte sulla Val di Pai; subito dopo svoltare a destra verso Ravizze: superati i molti tornanti della stretta stradina, parcheggiare in corrispondenza di uno slargo in località Case di Sotto.

Proprio un anno fa eravamo saliti a godere del famoso panorama del Monte Rotondo, incontrando sul percorso - dalla Bocchetta di Stavello in avanti - notevoli resti di quanto costruito esattamente cent'anni orsono per le strutture difensive della Linea Cadorna; tutto il percorso di crinale  ed il versante che scende in Valvarrone sono caratterizzati dalla presenza di mulattiere militari, trincee, postazioni in galleria, casermette  e piazzole di tiro: praticamente ogni valico di questo settore era stato organizzato per essere armato, presidiato (ma subito dismesso - inusato - per il termine del conflitto) e collegato con il fondovalle di Premana. La struttura meno ben conservata è il Sentiero Cadorna, passaggio pedonale in quota per collegamento fra le bocchette di Stavello, Colombana e Trona. Nel 1985  le Guide Alpine Lariane decisero di intraprendere l'organizzazione di un'alta via attorno alla Valvarrone e attrezzarono anche molti tratti di questo sentiero dimenticato, ma ben presto gli infissi vennero divelti da valanghe e scariche di sassi; una seconda sistemazione avvenne nel 2010-11, con risultati solo un poco più duraturi: attualmente l'Alta Via è, nel suo complesso, del tutto dimenticata soprattutto per l'assenza di punti di appoggio (due bivacchi risultano chiusi e, quando aperti, fatiscenti); rimane molto frequentato il tratto fra Monte Legnone e Pizzo Alto, per la sua relativamente facile accessibilità da Premana, ma proseguendo verso la Valgerola i passaggi turistici calano drasticamente. In assenza di concreta manutenzione, il Sentiero Cadorna sarà percorribile con cauta agevolezza ancora per qualche anno, ma già da ora i franamenti, i crolli, l'inerbamento e lo sviluppo dei cespugli di ontano creano qualche difficoltà, tenendo conto del fatto che l'esposizione lungo gran parte del percorso è sempre accentuata.


Direttamente dal tornante di parcheggio si imbocca la larga traccia che si addentra nel lungo traverso ascendente della Val di Pai: la splendida ombrosa e umida foresta di abeti bianchi ospita ora quel che rimane dell'antica mulattiera di accesso alle praterie di Stavello; lunghi tratti di sentiero sono in comune col ruscellamento di acque non più regimate, con qualche franamento e fastidioso dilavamento del fondo. Appena oltrepassato il bivio (attualmente non segnalato) con la GVO, si affronta il guado del torrente [Negli anni, ricordo almeno due diversi ponti divelti da piene disastrose e valanghe incanalate nella gola soprastante, e mai più ricostruiti]. Sull'altra riva si intraprende una ripidissima risalita in un rado lariceto, fino ad oltrepassare i ruderi di poche baite; in seguito la pendenza diminuisce e si attraversano un paio di vaste radure. Alla base di una parete rocciosa si raggiunge un bivio a T intersecando una bellissima mulattiera: lasciando a destra il percorso segnalato, si prosegue in blanda salita verso sinistra, andando a raggiungere i pascoli di Svanulign (Alpe Svanollino, sulle carte). Qui la traccia termina e occorre salire a senso lungo la valletta che si apre alle spalle della baita principale: nessuna difficoltà, se non quella di trovare il passaggio meno faticoso fra i cespugli di rododendro che stanno tornando ad "infestare" questi pascoli; qua e là si incontrano antichi resti di passaggio: qualche acciottolato, pochi gradini, accenni di tornanti, ma non vale la pena di cercare il percorso originale. Terminata la pendenza, già in vista della Bocchetta di Stavello, si incrocia nuovamente il sentiero GVO: lo si segue verso sinistra fino ad incontrare l'impennata di accesso alla bocchetta. Una ripida sequenza di tornanti - a tratti franosi - conduce al varco di confine con la profonda Valvarrone, proprio nei pressi di una trincea fortificata. Lasciando a destra una fontanella ed il sentiero per il Monte Rotondo (qualche segnale della vecchia Alta Via), si imbocca a sinistra in blanda discesa la larga carrettabile che sale dal fondovalle presso l'Alpe Fraina: nel complesso è ancora ben conservata e patisce solo qualche cedimento dei muri di contenimento; al primo tornante la si abbandona per salire bruscamente (palina spezzata) al Sentiero Cadorna. Inizia quindi il lento traverso che con costanti saliscendi percorre i versanti occidentali del Monte Colombana e della Cima di Fraina.
La traccia è sempre strettissima, talora scavata in cenge artificiali; in presenza di affioramenti rocciosi non mancano le catene corrimano, ma spesso sono danneggiate: un intero tratto è franato assieme ai suoi ancoraggi e spesso il cotico erboso ormai le ingloba. In occasione del nostro passaggio, a causa del cospicuo permanere di neve di valanga (ma solo per questo), l'attraversamento della Val Bona (canalone il cui culmine è alla bocchetta Q2227 a sud del Monte Colombana) si è rivelato il punto chiave della traversata: il vallone, appena a valle del punto di passaggio, si restringe in un toboga di neve ghiacciata e occorre non avere incertezze nello scavarsi i punti di appoggio. La traversata ha termine con la confluenza nella mulattiera che sale dall'Alpe Fraina alla Bocchetta di Colombana: in pochissimi minuti si raggiunge l'amplissima conca erbosa che caratterizza il passo; anche qui resti di trincee e di due casermette sparsi attorno alla vasta pietraia che conduce verso la facile Cima di Fraina. /www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/cima_di_fraina. Ottimo luogo di sosta una piazzola per mitragliatrici sul primo dosso erboso a sud della bocchetta. La discesa in Val Vedrano avviene inizialmente lungo un ripido canalone utilizzando al meglio le tracce franose del passaggio di capre e pecore; diminuendo la pendenza, attraverso un magro pascolo sassoso si scende a raggiungere un vago sentierino erboso che percorre il fondovalle fra la vicina Alpe Colombana (sulle carte un'inesistente Alpe Vedrano) e il Pizzo della Càssera. Oltrepassata la casera ed un'adiacente zona paludosa, presso il torrente, si ritrova un buon sentiero che, spostandosi verso destra, permette di accedere ad una mulattiera che consente di oltrepassare la barriera rocciosa che sostiene la conca dell'alpe. Attraversati due ruscelli, la traccia prosegue facilmente fino ad avvicinarsi alla pista forestale Laveggiolo-Casera Trona Soliva: imboccandola verso sinistra, poco a valle delle Baite Grasso, si prosegue fino a Laveggiolo, contrada sempre affollata di escursionisti per essere il punto di partenza della via più breve al Pizzo dei Tre Signori dalla Valtellina. Si segue l'asfalto fino a poco oltre il terzo tornante, dove si trova, a sinistra, il bivio per Ravizze -Case di Sopra:  inizialmente è ancora una strada asfaltata, poi, al suo termine, si trasforma in un bellissimo acciottolato che termina a pochi passi dal parcheggio di partenza.



https://www.relive.cc/view/g21708079022

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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blepori hat gesagt:
Gesendet am 21. Juni 2018 um 08:00
bel report, grazie. della cima cadorna conosco bene la parte comasca e varesina, non sapevo che per proteggersi da noi svizzeri erano arrivati fin là. Ciao Benedetto

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Juni 2018 um 15:47
In realtà l'intera Linea Cadorna si estende dalla Val d'Ossola al Passo dello Stelvio: infatti il Generale Cadorna e il suo Stato Maggiore non erano molto sicuri del rispetto della neutralità svizzera da parte dei comandi austriaci.
Ciao Marco

blepori hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Juni 2018 um 16:10
beh potevate fidarvi un po' più di noi svizzeri...

Menek hat gesagt:
Gesendet am 21. Juni 2018 um 21:46
molto bello

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Juni 2018 um 21:55
Bello sì…. e appena posso vado a concluderlo.
Ciao Marco


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