Ferrata del Monte Ocone


Publiziert von cai56 , 25. August 2017 um 16:55. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 August 2017
Klettersteig Schwierigkeit: K5+ (SS+)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 515 m
Abstieg: 510 m
Strecke:Circolare 6,8 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo o da Milano (Tangenziale Est-Olginate-Calolziocorte-Torre de' Busi-Passo di Valcava-Costa Imagna-tornante Q850) si raggiunge la Provinciale 22. Pochi spazi in corrispondenza dello slargo dove parte il sentiero.

Non sono un appassionato di ferrate, però quando ne compare una nuova poco lontano da casa e - come in questo caso - fattibile anche solo in una mattinata libera...allora vado a vedere com'è. La Ferrata del Monte Ocone (la penultima elevazione della cresta del Resegone che va ad annullarsi nella pianura bergamasca) è di recentissima inaugurazione: dopo circa un anno di attività (una ventina di addetti fra guide alpine e volontari), il lavoro concluso è stato presentato a metà giugno; la richiesta di arricchimento delle attività turistiche in Valle Imagna ha indotto infatti le amministrazioni locali a commissionare l'attrezzatura dello sperone roccioso Nord-est del Monte Ocone: si tratta di una sequenza pressoché rettilinea di undici torri di solida roccia calcarea che si sporgono dal versante fittamente boscoso della montagna. Secondo le parole del responsabile dei lavori (G.A. Fabio Lenti) si tratta di una ferrata molto difficile, con anche brevi tratti estremamente difficili.

Secondo le mie sensazioni la ferrata è molto interessante, con roccia solida e ben articolata, molto arrampicabile; costruita secondo canoni non modernissimi, presenta infissi di progressione in numero assai limitato, praticamente solo nei tratti strapiombanti. Ma c'è - sempre a mio giudizio - un fastidioso ostacolo: la progressione e la sicurezza usufruiscono della sola catena e quest'ultima, di cospicuo diametro, alla fine costituisce un notevole impedimento allo scorrimento dei moschettoni del kit-ferrata. Come si può comprendere, anche se la roccia è ben arrampicabile (molto di soddisfazione!), una mano rimane sempre occupata nello scorrimento dei moschettoni, e ciò - in alcuni tratti di cresta molto sottili (pochi decimetri) e verticali - conduce ad un fastidioso effetto-bandiera nella progressione. Il percorso della ferrata ad ogni passaggio da un torrione all'altro interseca un sentiero attrezzato di fuga che sfrutta affioramenti rocciosi più coricati e canali cespugliosi adiacenti alla via principale.
Un'ultima annotazione: i pochi infissi metallici a gradino, presenti prevalentemente nei tratti strapiombanti, sono posizionati ad una distanza tale da procurare inutile dispendio di forze o mettere in difficoltà gli escursionisti di statura medio-bassa. 

Dal piazzaletto di parcheggio, seguendo l'evidente segnaletica, si inizia a salire nel bosco un ripido sentiero ben delineato che, oltrepassati un rudere e una parete rocciosa lievemente aggettante, raggiunge (questo tratto è in comune ferrata-sentiero attrezzato) una lunga catena che permette di oltrepassare uno scomodo pendio erboso. In pochi passi si raggiunge la base della prima torre: l'inizio è subito blandamente strapiombante e consente di capire rapidamente la difficoltà media della ferrata. Alternando la risalita di paretine compatte ma ben appigliate, sottili creste assai esposte e tratti di arrampicata molto semplice si superano in successione i vari torrioni: i primi sette e l'undicesimo anonimi, il 7°- 8°- 9° battezzati con i nomi di precedenti vie di arrampicata (Torri Dolci, Busti e Corti). Qua e là si incontra qualche vecchio chiodo tradizionale. I brevi sentieri di raccordo fra una torre e la successiva incrociano sempre il percorso attrezzato che serpeggia evitando le maggiori difficoltà [Attualmente - solo due mesi di vita - il sentiero attrezzato, benché ben segnalato a vernice, non mi sembra ancora altrettanto ben delineato sul terreno]. Oltrepassato il settimo torrione, si incrocia il sentiero basso che mette in comunicazione sul versante bergamasco il Passo del Pertüs con La Passata, i due principali valichi di passaggio fra Valle Imagna (BG) e Valle di San Martino (LC). In uscita dall'ultima torre, si sbuca precisamente sul sentiero alto (Sentiero dei Fiori) fra i suddetti passi; ad una ventina di metri sulla destra si staglia la croce di vetta del Monte Ocone.
Per un rapido rientro al punto di partenza conviene seguire il sentiero di cresta verso sinistra, in ripida e sassosa discesa fino al ponticello che scavalca l'intaglio roccioso del Pertüs; si prosegue in saliscendi fino ad affiancare l'imponente edificio dismesso di una colonia estiva religiosa: proprio di fronte al cancello di ingresso si scende a sinistra lungo un sentiero che con regolari traversi e tornanti raggiunge la Provinciale 22. Poche centinaia di metri in discesa sull'asfalto conducono al parcheggio. 

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 36834.gpx La traccia presenta ovviamente parecchi artefatti nella parte strettamente verticale della ferrata causa oscuramento del segnale

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Kommentare (2)


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andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 25. August 2017 um 17:43
Alcuni amici me l'hanno descritta difficile e la tua descrizione me lo conferma.
Ciao e compimenti per la non semplice escursione.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. August 2017 um 18:06
Fatta con calma non è certo proibitiva, ma molto affaticante si. Inoltre proprio a poche decine di metri dal termine esiste una variante segnalata come "estremamente difficile" (che non ho percorso) che su una lunghezza di 4-5 metri aggetta di almeno 1 metro.
Grazie e ciao
Marco


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