Rifugio Bernasca da Fusìne


Publiziert von cai56 , 1. Juni 2017 um 18:19. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 Mai 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1901 m
Abstieg: 1901 m
Strecke:Circolare 26,6 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; si prosegue in direzione di Sondrio - pochi chilometri - fino a svoltare a destra al bivio per la Valtartano. Seguire quindi la Provinciale Orobica oltrepassando Forcola ed entrando (rotonda inconfondibile) in Colorina. Raggiungere la contrada Poira e parcheggiare presso un giardinetto con fontanella in centro all'abitato.

Il Rifugio Bernasca è normalmente la meta di un'escursione fine a se stessa: la posizione piacevolmente panoramica e la vicinanza di un laghetto alpino propiziano infatti la gita conviviale. . Non è localizzato lungo il tracciato di alte vie né di ascensioni che peraltro privilegiano la confinante Valtartano; inoltre l'approccio più comodo e breve prende appunto il via in una frazione di Tartano: la partenza in quota e la presenza di una comoda pista forestale neutralizzano il "disagio" dell'attraversamento del Passo Bernasca o di Vicima (localmente "Om de Vicima", per la presenza di un grosso ometto di pietre).
Per riuscire ad organizzare un'escursione ad anello è indispensabile quindi partire dal fondovalle valtellinese, creandosi - senza difficoltà, se non per il dislivello e l'estensione - un giro della Valmadre alla media quota degli alpeggi. Il percorso è evidente e segnalato ai bivii fino alla località Le Tecce; da qui - sentiero 222 del Parco delle Orobie Valtellinesi - ci si trova a seguire quello che rimane (spesso frammenti millimetrici di vernice bianco/rossa) di una ultradecennale marcatura mal eseguita e mal posizionata. E' stato molto utile avere al seguito una stampata 1:5000 della Carta Tecnica Regionale: il sentiero è ben tracciato nelle aree boschive, ma risulta praticamente scomparso attraverso le estensioni pascolive degli alpeggi di Cògola e Bernasca. La CTR è parsa meno affidabile e non aggiornata all'altezza delle piste forestali di Colorina.

Dal piccolo parcheggio di Colorina si prosegue in direzione di Fusine fino ad attraversare il torrente Madrasco: salendo lungo l'argine, si raggiungono le ultime abitazioni del paese; tralasciata a destra l'indicazione per una palestra d'arrampicata (vie spesso umide e di elevata difficoltà), si scende a sinistra per pochi metri e si incontra l'imbocco - segnalato - della mulattiera di Valmadre. Il tracciato è molto ben mantenuto, largo e di comodo transito: sale con regolarità intersecando talora la pista forestale asfaltata chiusa al traffico non autorizzato (pedaggio presso il comune). Raggiunta la chiesetta della contrada Madonnina (comune di Fusine), il percorso si indirizza nettamente nel solco della Valmadre alternando tratti di ripida salita a lunghi traversi di spostamento: molti pezzi sono scavati nella parete rocciosa a sbalzo sulla profonda forra sottostante, sempre protetti da corrimano metallici. Oltrepassata la località Dosso di Sotto, ci si addentra ulteriormente nella vallata, salendo costantemente fino alle case di Pizzabella, dove l'antico tracciato pedonale è andato perso sotto una frana. Forzatamente si raggiunge la carrozzabile soprastante e la si segue lungamente: oltrepassato l'abitato di Valmadre (bella chiesa con sagrato erboso), si continua fino al bivio segnalato con il Sentiero 222 in località Li Tégi (Le Tecce). La traccia scende a valicare il torrente e poi prosegue con un traverso retrovertente a saliscendi fino al margine della Valle Cogola. Da qui inizia un rapido incremento di quota con incalzanti tornanti fino a sbucare nell'amplissimo disbosco dei pascoli dell'Alpe Cogola: con qualche difficoltà nell'individuare il percorso nell'uniforme distesa erbosa (è sufficiente salire ad intuito senza rientrare fra gli alberi), si oltrepassano un paio di baite isolate, per poi arrivare in vista della Casera Cogola. Passando davanti al lungo stallone, si prosegue con l'ascendente attraversamento di numerosi canaloni [la presenza di abbondante neve di valanga suggerisce un eventuale cautissimo passaggio invernale], fino all'ultima impennata che porta a raggiungere la Bocchetta di Cogola o di Bernasca. In pochi passi, al di là di un dosso roccioso, appare improvvisamente la costruzione del Rifugio Bernasca, accogliente e sempre aperto. Volendo è possibile e consigliabile - in una decina di minuti - salire al piacevole Lago Bernasca.
Per scendere a valle dal rifugio, come detto, è stato utile consultare una mappa particolareggiata: infatti, dopo aver intuitivamente attraversato un ponticello sull'emissario del lago, le segnalazioni praticamente scompaiono; occorre portarsi sotto la verticale di una visibile baita e scendere nei pressi del corso d'acqua fino ad arrivare in vista della Casera di Bernasca. Da qui, in analoga situazione di abbandono segnaletico, si prosegue a senso fino ad avvistare le costruzioni del Baitone: finalmente il sentiero si fa progressivamente  riconoscibile e si avvia ad intraprendere un lungo traverso discendente nel fitto bosco di abeti bianchi.
Una improvvisa luminosità preannuncia un disastroso taglio a raso di tutta la vegetazione di una costolatura del monte: la si discende con ripidissimi tornantini rimaneggiati dopo i lavori forestali e si torna in ambiente boscoso integro. Oltrepassata una suggestiva e fresca cascatella, con tracciato intagliato nel ripido scoscendimento del versante, si raggiunge la piazzola terminale di una sterrata forestale in località Sovalzo.
Si percorre per un lunghissimo tratto la pista, fino a individuare - nei pressi di una baita con ampia coltivazione di frutti di bosco - le segnalazioni per il Sentiero Tematico del Legno (http://www.hikr.org/tour/post87543.html ): le si segue facilmente fino alla località Madonnina (comune di Colorina). Da qui conviene proseguire sulla strada asfaltata che scende a Colorina, fino a ritrovarsi in Via Poira.

Tourengänger: cai56, chiaraa


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Kommentare (7)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 2. Juni 2017 um 19:24
Un bel giro con la solita scorpacciata di metri e di km :):)
Ho provato a vedere sulla OSM (OpenStreetMap) ma solo alcune parti sono tracciate. Secondo me meriterebbe un vs. apporto di editori di sentieri.
Bravi!

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juni 2017 um 09:21
Ho scoperto OSM da pochissimi giorni; mi sono iscritto e ho tentato di capire qualcosa: per ora molte difficoltà. Mi riservo di studiare ed eventualmente chiederti lumi.

Angelo64 hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 29. Juni 2021 um 09:21
Ho seguito le vs indicazioni ma purtroppo una grossa slavina mi ha bloccato a circa mezzora dal rifugio. Peccato.....ma ci riproverò. Belle foto e bravi nella spiegazione.

cai56 hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 29. Juni 2021 um 10:22
Grazie per i complimenti!!
Con la neve di quest'ultimo inverno molti canali delle Orobie sono impraticabili

Angelo64 hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 30. Juni 2021 um 11:56
Leggendo la vs escursione ho letto che il ritorno dal Berbasca lo avete fatto su altro sentiero fino alla Casera Bernasca. Allora si può salire al rifugio da altro sentiero? Grazie

cai56 hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 30. Juni 2021 um 15:30
Si, da Sovalzo.

Angelo64 hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 30. Juni 2021 um 15:46
Grazie mille


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