Piana di Vegonno

Dopo il parco pranzo di Pasqua decidiamo di andare a fare due passi. La meta è la Piana di Vegonno: un'oasi di tranquillità a pochi chilometri da Varese. È un area dove ancora l'agricoltura, seppure in regresso, ha un ruolo di primo piano.
Il pianoro è posto su uno dei vari cordoni morenici che caratterizzano la provincia di Varese, quello posto fra la Valbossa e la Vald'Arno.
Parcheggiamo prima del paese e ci avviamo in direzione della chiesetta di San Giorgio, menzionata già in tempi antichi ma rifatta in epoca molto recente. Da qui si diparte una stradina asfaltata ma chiusa al traffico che si addentra nella piana. Tutt'intorno campi coltivati ed edifici rurali. In lontananza le montagne varesine: Campo dei Fiori, Monte Generoso, Poncione di Ganna...e più lontane quelle valgrandine e le Alpi.
La scarsa biodiversità di questo primo tratto fa pensare ad un uso intensivo di anticrittogamici ma qualche fiore e qualche "erbaccia" riesce a spuntare comunque. Più oltre ci addentriamo in una macchia piantumata, i contadini stanno divenendo sempre più rari e la Regione Lombardia incentiva il rimboschimento, visto chenegli ultimi decenni il bosco sta prendendo sempre più spazio,con aumenti del 300 %, a mio avviso sarebbe forse più utile dare incentivi ai contadini per coltivare ma tant'è.
Attraversiamo la strada provinciale che collega Crosio della Valle a Montonate e rientriamo nel bosco, qui vi è un'eccezionale fioritura di ornitogalli. Anna individua anche diversi germogli di luppolo, li raccogliamo per unirli ad una frittata o ad un risotto stasera.
Usciamo dal bosco e ci ritroviamo di nuovo fra aree coltivate, grano e segale perlopiù, qui vi sono molti più fiori, salvia, ranuncoli, nontiscordardime... evidentemente altri coltivatori conuna gestione diversa di anticrittogamici e antiparassitari.
Raggiungiamo la cappella dedicata a San Gaetano, eretta al crocevia di strade di epoca romana, probabilmente al posto di un tempietto pagano. È dedicata ad un santo votato alla protezione delle attività agricole come testimoniato dalla decorazione della volta: fiori e spighe su un fondo azzurro.
Ci avviamo verso il vicino borgo di Montonate, facciamo una breve visita al Santuario del Cicloturista, con le sue pareti rivestite da cimeli dedicati alla due ruote, e proseguiamo per un breve tratto sull'asfalto per poi prendere un sentiero nel bosco che ci riporta sul pianoro.
Ripercorriamo il tratto boscato nei pressi della strada provinciale e, quando ne usciamo ci ritroviamo sulla Piana di Vegonno, invece di proseguire sulla stradina fatta in precedenza giriamo a sinistra e ne percorriamo un'altra che corre parallela per un tratto per poi deviare a destra e ricongiungersi alla precedente.
Ormai c'è molta più gente: evidentemente in tanti hanno finito il pranzo pasquale molto più tardi di noi ma hanno poi avuto la stessa idea nostra.
Raggiungiamo la nostra auto e rientriamo a Varese.

Erano anni che desideravamo visitare la Piana di Vegonno che, per le ragioni più varie, non eravamo mai riusciti a vedere. Ne vale la pena: è veramente un luogo magico, non per nulla quando il FAI chiese di indicare i "Luoghi del Cuore" ottenne moltissimi voti fra gli abitanti della provincia varesina.
Difficoltà: assolutamente nessuna, si tratta di una piacevolissima passeggiata per rilassarsi e, volendo,  meditare in luoghi che hanno conservato una bellezza d'antan.
Il percorso si presta ad essere prolungato e variato a piacere.

Ho acceso il GPS solo in prossimità della cappella di San Gaetano per cui vi è solo una traccia parziale. .