Mont Corquet da Les Druges (Saint-Marcel)

E’ tempo di tornare sulle Alpi e convinco un amico a fare questa escursione ad anello tra le valli di Clavalité e Saint-Marcel, zona che ho visitato una volta sola. Le case di Les Druges sono su un bellissimo terrazzo erboso già molto panoramico. Dal parcheggio si torna indietro per qualche centinaio di metri fino alle case, dove parte il sentiero-stradina n.14 per il Mont Corquet. Il cartello indica 3h30, ne impiegheremo 3.

La stradina sale nel lariceto e tra radure, toccando alcuni alpeggi. Per vari motivi da qualche anno non andavo sulle Alpi propriamente dette in questa stagione e non ero più abituato al colore giallo-oro dei larici. Giunti alla baita di Prapremier (m.2010), un sentiero prosegue dritto a mezza costa come numero 8 e poi 8A sul versante Clavalité, noi continuiamo sul sentiero 14 che sale a destra, più direttamente verso la cima. Fuori dal bosco, a circa 2200 metri e con esposizione a nord inizia un sottile strato di neve compatta. Dopo qualche minuto mettiamo i ramponcini soprattutto per velocizzare la marcia. Proseguiamo un po’ sul sentiero innevato, un po’ guidati da qualche ometto e talvolta a intuito sul versante nord del Mont Corquet fino alla baita di Corquet Dessus, a 2429 metri sulla cresta che dalla cima scende verso nord-est. Da qui il sentiero porta in cima tenendosi un po’ a sinistra del filo di cresta e quindi senza neve. La cima, molto ampia e poco marcata sul versante nord, è molto panoramica sulle Alpi valdostane dal Monte Bianco al Monte Rosa.

Scesi verso nord al Colle di Crotey (m.2458), percorrendo l'ampia dorsale erbosa e da ultimo un breve tratto più ripido, vediamo a sinistra l’arrivo del sentiero 8A che fa il percorso più ampio sul versante Clavalité. Scendiamo sul versante di S.Marcel e dopo una prima discesa con ancora qualche traccia di neve arriviamo al lungo edificio della stalla Crotey Dessous. Trascuriamo il sentiero che scende a sinistra prima della stalla e continuiamo in piano oltre la stalla, al di là della quale il sentiero comincia presto a scendere fino ad incrociare il pianeggiante sentiero 18. Lo seguiamo verso destra (nord), avendo alle spalle la testata della valle, con un traverso piuttosto lungo nel bosco che è la parte più monotona del giro. Dopo una passerella in legno che supera un tratto esposto appoggiata a una paretina sulla quale c’è una corda fissa, ancora 10-15 minuti di traverso e poi si scende decisamente nell’area delle miniere con i cartelli nuovi di zecca del neonato Parco Minerario. L’area del Parco Minerario richiede secondo me almeno un paio d’ore e quindi merita di tornarvi appositamente. Scesi alla sterrata di fondovalle in breve torniamo al punto di partenza.