Carona, Parco San Grato, Ciona, Torrello


Publiziert von paoloski , 5. Februar 2016 um 18:16.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:31 Januar 2016
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Lago Ceresio 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 300 m
Abstieg: 300 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita di Melide: da qui seguire le indicazioni per Morcote, salire a Vico Morcote e proseguire fino a Carona. Oppure uscire a Lugano Sud e da Paradiso seguire i cartelli per Carona. A Carona nei pressi della piscina vi sono tre grandi parcheggi gratuiti. L'ingresso al Parco San Grato è libero.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Kartennummer:Lario Comasco Cartografia di Novara scala 1;30000

L'idea iniziale era quella di andare al San Salvatore partendo da Melide, visto che però il prezzo dei parcheggi in questa località è decisamente spropositato decidiamo di salire direttamente a Carona, qui, nei pressi della piscina si trovano numerosi posti macchina gratuiti. Decidiamo a questo punto di visitare il Parco San Grato: non ci siamo mai stati e in diversi me ne hanno parlato in toni entusiastici.
Seguiamo quindi le indicazioni fino a trovarci di fronte ad un pannello illustrante le caratteristiche e la storia del parco. si propongono quattro itinerari: panoramico, botanico, relax e quello per i bambini, il terzo ed il quarto li scartiamo a priori, vista la stagione escludiamo anche il secondo per cui iniziamo a salire seguendo i cartellini giallo chiaro del percorso panoramico, questi ha una lunghezza di due chilometri e porta a compiere il periplo del parco passando per i punti in cui la vista può spaziare sulle montagne intorno. Il parco, è veramente una piacevole sorpresa, vi sono decine di differenti specie di conifere, da quelle nostrane a quelle più esotiche, ed una quantità incredibile di azalee e rododendri, ci ripromettiamo di tornare nella tarda primavera quando saranno in fiore: lo spettacolo deve essere veramente incredibile! Nel parco si trovano anche numerose sculture, una cappella, un ristorante ed un notevole parco giochi. Gente in giro molto poca, giusto qualcuno che porta a spasso il proprio cane. Passiamo un'ora buona a girare per il giardino finchè decidiamo di portarci verso Carona, saliamo alla chiesa di Santa Marta, sul portale un avvisio avverte dell'apertura pomeridiana della chiesa per la celebrazione della messa con rito latino gregoriano in occasione della festa della Conversione di San Paolo.  Presa nota della cosa proseguiamo per Carona dove girovaghiamo per il villaggio, decisamente uno fra i meglio conservati del Ticino, passiamo accanto alla chiesa parrocchiale, qui è ancora in corso una funzione, per cui rimandiamo la visita a più tardi, proseguiamo fino a Ciona, anche qui giriamo per le vie ed i vicoli del borgo, io salirei fino alla vetta del San Salvatore ma Anna non è dello stesso avviso per cui consumiamo i nostri viveri davanti alla cappella di Santa Maria delle Grazie per poi fare ritorno a Carona lungo una stradina forestale sul lato occidentale del crinale, arriviamo al roccolo e proseguiamo in direzione della piscina dai cui pressi parte il sentiero per la Madonna d'Ongero, il santuario è decisamente un bell'esempio di architettura barocca, opera del Solari, insigne artista caronese, chiaramente è chiuso, riusciamo a vedere qualcosa dell'interno dal buco della serratura del portale, da quel poco che si riesce a percepire la decorazione deve essere decisamente notevole, un altro luogo dove si dovrà tornare. Poco distante dalla chiesa si trova una sorta di balcone che offre un magnifico panorama sul lago Ceresio, sulla catena Lema - Tamaro e sul decisamente troppo antropizzato, sottostante, Pian Scairolo. D'altronde la concentrazione di industrie, capannoni ed edifici commerciali sul fondovalle ha permesso di mantenere allo stato naturale, o quasi, i versanti della valle che appaiono boscati senza soluzione di continuità.
Continuiamo la nostra gita in direzione della chiesa di Santa Maria Assunta di Torello, poco conosciuta sebbene compaia persino sul testo della "Zodiaque" dedicato al Romanico in Svizzera. Scendiamo quindi lungo la stradina forestale e quando finalmente usciamo dal bosco la visione che ci appare è di quelle assolutamente indimenticabili: la chiesa si trova in una zona estremamente panoramica, in mezzo a prati in cui pascolano tranquilli alcuni cavalli, costruita in porfido della zona l'edificio si è conservato nelle sue forme originarie ed ha delle proporzioni perfette, è circondato da edifici rurali ancora abitati e l'isolamento del luogo ne accentua la poesia e la suggestione.
Ci avviciniamo alla chiesa accolti dall'abbaiare di un paio di cani che però ben presto, constatata la nostra non pericolosità, smettono e se ne tornano a sonnecchiare al sole. Percorriamo il lato settentrionale, recentemente devono aver fatto dei lavori di pulitura: vi sono delle tracce di rimozione del terreno che doveva coprire parte del muro e vi sono le evidenze di quelle che appaiono come due antiche sepolture. Il portale è semplice ma affiancata da eleganti colonnine con collaretti e capitelli eleganti. Ai lati si trovano due affreschi in condizioni non ottimali ma ancora leggibili: il Vescovo di Como, fondatore della chiesa e dell'annesso convento e, sul lato sinistro, un San Cristoforo. Sul timpano si vede invece una Madonna fra due santi.
Indugiamo a lungo nei pressi della chiesa: il luogo è talmente bello che è difficile andar via. Finalmente torniamo verso Carona e saliamo alla chiesa di Santa Marta, conversiamo con una coppia di "confederati" e finalmente vediamo arrivare un sacerdote che apre la chiesa. A giudicare dalla temperatura estremamente bassa dell'interno, la chiesa deve essere aperta veramente di rado. I dipinti della parte primitiva dell'edificio sono veramente pregevoli e rivelano la mano di uno dei Maestri Seregnesi autori di molti affreschi nella svizzera Italiana. La parte sei - settecentesca offre dei buoni esempi dell'arte del periodo: l'altare marmoreo, gli stucchi ed il pulpito in legno dipinto sono veramente notevoli.
A questo punto ridiscendiamo verso il cimitero dove facciamo una beve visita e ci dirigiamo di nuovo verso Carona per visitare la chiesa parrocchiale. Anche questa è un notevole monumento, cinquecentesco e con numerose opere del Pezza e di altri artisti di Carona. Il presepio ancora in loco non permette la visione di uno dei due bassorilievi che si trovano all'interno ma possiamo ammirare gli affreschi, ispirati anche alle opere coeve di Michelangelo e Raffaello, che occupano le pareti. Anche qui si trova un bell'altare maggiore e dei notevoli altari laterali. Interessante anche l'architettura della chiesa con una bella cupola ottagonale che finisce con una lanterna ed un campanile veramente originale.
La nostra gita volge al termine, ritorniamo verso la nostra auto riattraversando Carona che ha veramente saputo conservare il suo carattere rurale ma con dei notevoli esempi di case di pregio.

Tranquilla e piacevole gita da rifarsi in primavera quando il Parco San Grato sarà in piena fioritura.
Le descrizioni delle fotografie sono in massima parte tratte dalla inprescindibile "Guida d'Arte della Svizzera italiana" della Società di Storia dell'Arte in Svizzera.

Tourengänger: paoloski, annna


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