Vicania Bike – EMTB


Publiziert von siso , 16. November 2018 um 18:35.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:13 November 2018
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Lago Ceresio 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 684 m
Strecke:Pazzallo (420 m) – Carabbia (518 m) – Torello (526 m) – Madonna d’Ongero (630 m) – Alpe Vicania (659 m) – Baslona (770 m) – S. Grato (704 m) – Carona (598 m) – Ciona (617 m) – Carabbia (518 m) – Pazzallo (420 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Lugano Sud – Pazzallo.
Unterkunftmöglichkeiten:Grotto Pan Perdü a Carona.
Kartennummer:C.N.S. No. 1353 – Lugano - 1:25000.

Oggi è la volta del percorso 351 di Svizzera Mobile, il portale web della Fondazione che si prefigge di coordinare e promuovere il traffico lento in Svizzera.

Il percorso 351 prende avvio a Pazzallo, un quartiere di Lugano che dista 4 km dall’uscita autostradale Lugano Sud.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.10

Fine dell’escursione: ore 13.10

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1027 hPa

Temperatura alla partenza: 12°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3000 m

Temperatura al rientro: 17°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 7.21

Tramonto del sole: 16.54

 

Dopo 18 giorni di brutto tempo, oggi è tornato finalmente un po’ di sole.

È un martedì mite, con assenza di vento e con un paio di ore di soleggiamento che bastano per risollevare il morale.

A Pazzallo non ci vado frequentemente; nella maggior parte dei casi ci sono passato in auto senza una sosta. Oggi scopro che questo quartiere di Lugano vanta un piccolo museo con le opere dello scultore svizzero Mario Bernasconi (1899 – 1963). Davanti alla Casa comunale posso fotografare un suo bel bronzo denominato “Torso”.

Al primo tornante dopo il nucleo del villaggio imbocco, alla destra salendo, la Via Minudra, seguendo il logo giallo-rosso Vicania Bike 351. La strada si restringe sempre di più fino a diventare sentiero, che si sviluppa al margine inferiore del bosco.

In breve arrivo sul versante occidentale del monte, che si affaccia sull’autostrada e sul Centro Lugano Sud di Grancia. Mi trovo a soli 300 m di distanza dall’A2: il rumore provocato dall’attrito delle ruote è impressionante; quando viaggiamo in auto non ce ne rendiamo conto. Per fortuna il sentiero svolta ad angolo retto verso est, in direzione di Carabbia; il frastuono piano piano svanisce. Dopo mezz’ora dalla partenza arrivo a Carabbia, il cui nome deriva probabilmente da Carà, carreggiata. Due sono le attrattive che desidero visitare in questo villaggio: Casa Laurenti, monumento storico eretto nel XVII secolo su richiesta della famiglia Cerutti, e la sfera metallica dell’artista di Basilea Campagna Rudolf Tschudin. L’opera, del diametro di 2,10 m e pesante 300 kg simboleggia il mondo e la rete di relazioni private e pubbliche.

Da Carabbia il percorso si sviluppa a mezzacosta, in un bosco misto di latifoglie, in un continuo saliscendi con terreno molto umido. La pista è coperta da un’incredibile quantità di foglie marcescenti, rami e tronchi di piante abbattute dal forte vento di fine ottobre. Il fitto bosco non concede per ora nessun panorama. Scartato con molto piacere "ul Sentee di mort", dopo un’ora e un quarto dalla partenza pervengo alla Chiesa di Santa Maria Assunta di Torello, fondata nel 1217 dal vescovo di Como, Guglielmo della Torre di Mendrisio. In origine faceva parte dell’attiguo monastero agostiniano soppresso nel 1389 ed attualmente trasformato in abitazione privata. L’edificio è romanico, con facciata in porfido rosso e il portale con due eleganti colonnine coronate da capitelli corinzi. Purtroppo non sono mai riuscito a visitare l’interno di questo complesso religioso, e altrettanto posso dire per il Santuario della Madonna d’Ongero, a dieci minuti di bicicletta. A 60 m dalla chiesa della Madonna d’Ongero, un punto panoramico concede una bella veduta sulle montagne del Malcantone e sul Comparto del Pian Scairolo, un territorio di un milione di metri quadri sacrificato agli insediamenti a carattere commerciale, industriale, artigianale e terziario. Solo un paio di prati resistono alla crudele cementificazione.   

Per imboccare il sentiero in direzione dell’Alpe Vicania devo tornare per trecento metri da dove sono arrivato. Al bivio un nastro di plastica bianco / rosso informa chi vuole intendere che il percorso è sbarrato. Con testardaggine e ostinazione decido di continuare ugualmente “fino a dove è possibile”. L’inizio è tranquillo, ma appena entrato nella Val di Soresello mi trovo di fronte a diversi faggi di grossa taglia abbattuti dal vento, che ostruiscono completamente la pista. Mi trovo un minuscolo varco tra i rami bagnati di faggio, trascinando a fatica la pesante bici in tutte le direzioni per uscire dal labirinto. Ripeterò l’operazione più volte, prima di poter pedalare con maggior tranquillità sul versante soprastante Brusimpiano e il Villaggio Montelago. Sul versante sud del Monte Arbòstora pedalo in pieno sole: la temperatura sale di colpo. Raggiungo dapprima la scuderia e 270 m più avanti il bel Ristorante Vicania (658 m), attualmente chiuso.

L’Alpe Vicania è una pregevole zona di protezione della natura; basti pensare che i prati secchi si estendono per ben 14 ettari. Nei pressi dell’edificio dell’alpe dominano invece i prati pingui, accompagnati da specie legnose arbustive quali il Corniolo, la Ginestra dei carbonai, il Prugnolo e il Biancospino.

Il tratto successivo mi offre delle belle vedute sul Monte Orsa, sul Monte San Giorgio e sul Monte Generoso. Purtroppo, anche qui i boscaioli non hanno ancora avuto il tempo per ripulire le mulattiere dagli alberi caduti.

Al Parco di San Grato, mi concedo una sosta per percorrere alcuni viali e per osservare alcune opere d’arte.

                                                           Siamo Soli

A Carona non posso perdermi gli affreschi della Chiesa di San Giorgio, in particolare il Giudizio Universale di Domenico Pezzi (1581-1584), una delle più belle copie dell’opera di Michelangelo alla Cappella Sistina.

Dalla località di Ciona (617 m) percorro gli ultimi 3 km in discesa fino a Pazzallo sulla strada asfaltata, oggi poco trafficata.

 

Anello in mountain bike che combina aspetti naturalistici e culturali alla portata di tutti i biker.

 

Tempo totale: 4 h

Tempo di salita: 2 h 15 min

Tempi parziali

Pazzallo – Torello: 1 h 15 min

Torello – Madonna d’Ongero: 10 min

Madonna d’Ongero – Alpe Vicania: 45 min

Dislivello in salita: 684 m

Quota massima: 797 m

Quota minima: 418 m

Sviluppo complessivo: 23,7 km

Difficoltà: PD

Consumo batteria: 44%

Coordinate Alpe Vicania: 714'438 / 88'058

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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cappef hat gesagt:
Gesendet am 17. November 2018 um 09:38
Complimenti per il giro e in particolare per le informazioni storico culturali che ci regali nei tuoi "viaggi". Bravo!
Ciao...Flavio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. November 2018 um 11:20
Grazie per l'apprezzamento Flavio!
A presto,
siso.


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