Monte San Giorgio

Non sempre si ha voglia di fare grandi dislivelli o fare levatacce per cui oggi decidiamo di tornare al Monte San Giorgio, ci siamo entrambi già stati ma il posto è bello e Monica non ha ancora visto il nuovo museo.
Partenza più che tranquilla alle 8,30. Con altrettanta tranquillità alle 9 iniziamo a camminare, prima tappa alla chiesa di San Silvestro con la speranza di poter finalmente ammirare gli affreschi del Giorgioli, macchè anche oggi la chiesa è chiusa. Prima o poi devo informarmi sugli orari di apertura.
Proseguiamo percorrendo il magnifico tratto lastricato che sale lungo la cresta Sud Sud Est, sorpassiamo la cappella i cui affreschi sono sempre più illeggibili ma le cui numerose scritte testimoniano della perdurante imbecillità di generazioni di grafomani di ogni epoca e paese.
Il panorama si fa sempre più ampio, il bosco ha lasciato spazio al prato - pascolo e possiamo quindi ammirare il Monte Rosa e le altre cime, la situazione dell'innevamento, nonostante qualche recente precipitazione, è decisamente sconsolante.
Arriviamo alla cappella di Sant'Uberto ed al vicino rifugio Adenofora, nome mutuato da una campanulacea che cresce solo qui, bisognerà tornare a luglio per poterla finalmente vedere fiorita.
In breve eccoci a Forello, l'edificio è sempre più degradato, anche qui decine di minus habens hanno firmato sui muri a testimonianza del loro passaggio. La vista del vicino, magnifico faggio ci consola di tanta bruttura e idiozia.
Pochi minuti ed eccoci in vista della cappella - rifugio posta sulla vetta del Monte San Giorgio.
Vista la brevità della gita oggi ci siamo portati anche il binocolo cosicchè per una buona mezz'ora ci dedichiamo all'osservazione delle montagne e dei paesi tutt'intorno. Poi un po' di the ed un biscotto e siamo pronti a scendere visto anche che il luogo, data la magnifica giornata, sta divenendo decisamente troppo affollato per i gusti di noi "orsi".
Decidiamo di seguire le indicazioni che danno Méride a 2 ore seguendo la "Via Albertina", seguiamo per un tratto la cresta Sud Est, ampia e panoramica, per poi deviare a sinistra ed abbassarci repentinamente nel versante orientale, il sentiero, ben segnato e ben tracciato ma non banale, punta verso Nord per poi fare un'inversione, attraversando una zona costellata da massi di ogni dimensione ricoperti da muschio, e dirigersi verso Sud, facciamo una breve deviazione per andare a vedere la sorgente di acqua potabile segnalata a 3 minuti, quindi, tornati sui nostri passi riprendiamo la nostra "Via Albertina" , incontriamo quindi la forestale che porta ad Albio, l'abbandoniamo presto per riprendere il sentiero che ci porta con una breve salita allo spettacolare impluvio della Val Serrata, la zona è decisamente scenografica: una valletta scoscesa e fredda con rocce a "cubetti" veramente notevoli. Questo settore è stato opportunamente messo in sicurezza con una ringhiera in legno che ne facilita la fruizione visto che qui passa anche il Sentiero Naturalistico di cui vediamo diversi pannelli esplicativi.
Continuiamo il nostro tragitto ed in prossimità di un bel prato decidiamo di fare la sosta pranzo finita la quale non ci restano che poche centinaia di metri per ritrovarci di nuovo a Méride, girovaghiamo un po' per il borgo, torniamo quindi al parcheggio, ci cambiamo, lasciamo gli zaini e ritorniamo in paese per visitare il Museo dei Fossili. Il Museo, progettato da Mario Botta è veramente bello e ben disposto, su proposta del bigliettaio  prendiamo anche due tablet con l'esaustiva guida multimediale che ci accompagna per i tre piani del museo fra magnifici esemplari di fossili di ogni dimensione, campioni di rocce e pannelli esplicativi. Vi è anche un interessante filmato e diverse ricostruzioni degli animali che popolavano questa ziona nel Triassico quando qui c'era un mare caldo e poco profondo.

Sempre bello il San Giorgio, la Via Albertina poi è stata una piacevole scoperta, un sentiero non banale e che permette di attraversare una gran varietà di ambienti.
Per questa via la valutazione di T2 è un po' stretta: diciamo che un T3- sarebbe più opportuno, Vi sono alcuni tratti abbastanza ripidi  e leggermente esposti anche se il sentiero è comunque ottimamente mantenuto e segnalato.