Pizzo del Becco (m 2507) e Pizzo di Farno (m 2506)
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Un interessante anello di due giorni nelle Orobie Bergamasche: 3 cime (Pizzo del Becco, Monte Aviasco e Pizzo Farno) e 8 passi (Mezzeno, Del Tonale, di Val Vegia, di Sardegnana, di Avisco, di Val Sanguigno nord, di Val Sanguigno ovest, dei Laghi Gemelli), e numerosi incontri con animali - in prevalenza stambecchi. Ambiente selvaggio e tratti senza sentiero.
Dati complessivi
LOCALITA' DI PARTENZA. Roncobello, Baite di Mezzeno (1535)
COMPAGNI:Andrea e Marco
QUOTA MASSIMA: m 2507, la vetta del Pizzo del Becco
QUOTA MINIMA: m 1535, nei pressi delle Baite di Mezzeno, alla partenza.
SVILUPPO: km 26
TEMPO TOTALE: 12 ore 45 minuti
1° Giorno (29-08-2015)
LOCALITA' DI PARTENZA. Roncobello, Baite di Mezzeno (1535)
DIFFICOLTÀ. EE/F (T4). Fino al Passo di Mezzeno le difficoltà sono escursionistiche: si percorre un evidente sentiero ben segnalato. Dopo il passo, abbandonato il sentiero principale, si prosegue per tracce talvolta poco evidenti, segnalate da ometti, fino a raggiungere il Laghetto di Val Vegia. Da qui la traccia si ancora più flebile e gli ometti quasi spariscono; poco sotto quota 2000, si ritrovano tracce più evidenti.
SALITA: m 871
DISCESA: m 437
QUOTA MASSIMA: m 2280, al Passo del Tonale.
QUOTA MINIMA: m 1535, alla partenza.
SVILUPPO: km 9,6
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 45'
NOTE SUL PERCORSO. La bella giornata ha attirato sui monti parecchia gente, così dobbiamo parcheggiare lungo la strada circa km 0,8 prima di raggiungere il parcheggio alle Baite di Mezzeno (m 1600), dove ha inizio nostro itinerario. Una palina segnaletica ci indica senza possibilità di errore il sentiero giusto (215).
Si trascura la stradina di destra che porta al ponte sul torrente e alle baite, e si prosegue sul largo sentiero che costituisce il naturale proseguimento della carrozzabile. A circa quota 1770 si tralascia il sentiero 217 che si stacca sulla sinistra e si prosegue lungo il 215 in direzione nord-est. Si raggiunge un pianoro erboso al centro del quale sorge un bivacco, senza una specifica denominazione; si continua in direzione nord fino ad arrivare al Passo di Mezzeno (m 2146).
Il sentiero 215 prosegue, scendendo il versante opposto, e porta rapidamente ai Laghi Gemelli. Noi abbiamo deciso di non seguirlo, e imboccato una traccia, non segnalata, che porta in direzione ovest. Guadagnata un po' di quota compaiono alcuni ometti, seguendo i quali, prima in direzione ovest e poi nord, si arriva al Passo del Tonale (m 2281). Si prosegue a mezza costa per una traccia di sentiero e in breve si raggiunge il Passo di Val Vegia (m 2160). A questo punto si piega in direzione est e si arriva ad un caratteristico laghetto, con acqua limpida ma molto bassa e caratteristici isolotti: è il laghetto di Val Vegia (m 2166). Qui la traccia sparisce e la direzione è indicata da radi ometti, che sembrano portare verso il Lago Piano Casere; così abbandoniamo la traccia e ci dirigiamo in direzione est, che ci sembra essere la più logica per raggiungere i Laghi Gemelli. Girovaghiamo fra praterie d'alta quota e pietraie per un po' senza trovare una via; poi puntiamo in direzione di una baita, percorrendo a ritroso un tratto già percorso, fino a ricongiungersi con la traccia segnata dagli ometti. Seguendo sempre gli ometti, percorrendo un percorso a mezza costa, finalmente abbiamo raggiunto i Laghi gemelli dove abbiamo ritrovato il sentiero 215 che scende dal Passo di Mezzeno. Ancora una dozzina di minuti di cammino e siamo giunti al Rifugio laghi Gemelli (m 1968).
METEO. Una bella giornata d'estate: cielo sereno, assenza di vento, temperatura gradevole.
2° Giorno (30-08-2015)
LOCALITA' DI PARTENZA. Rifugio Laghi Gemelli (1968)
DIFFICOLTÀ. EEA / T4 - Tracciatura incompleta nel tratto fra il Passo di Serdegnana e il Passo d'Aviasco, in alcuni tratti bisogna andare ad intuito. Normale sentiero escursionistico fino all'attacco della ferrata. La ferrata è facile, e si sale sempre arrampicando usando le catene solo per la sicurezza. Per lunghi tratti il sentiero non c'è ed è necessario districarsi fra pietraie seguendo gli ometti.
E' necessaria l'attrezzatura da ferrata: imbragatura, set da ferrata e casco.
SALITA: m 985
DISCESA: m 1410
QUOTA MASSIMA: m 2507, la vetta del Pizzo del Becco.
QUOTA MINIMA: m 1535, il punto in cui abbiamo lasciato l'auto lungo la strada per le Baite di Mezzeno.
SVILUPPO: km 16,4
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 8 ore
TEMPI PARZIALI: Alla vetta del Pizzo del Becco: 2 ore 15'; dalla vetta al Passo d'Aviasco: 1 ora 25'; dal Passo d'Aviasco alla vetta de Pizzo Farno: 1 ora 30'; da qui al passo Laghi Gemelli: 1 ora 10'; dal passo alle Baite di Mezzeno (auto): 1 ora 40'.
NOTE SUL PERCORSO. Dal Rifugio Laghi Gemelli si attraversa la diga e si prosegue su di un largo sentiero pianeggiante in direzione del lago Colombo. Si attraversa anche questa diga, al termine della quale si svolta a sinistra (evidente segnaletica). Dopo un breve tratto in leggera discesa, si inizia a salire inizialmente su un sentiero ben evidente, poi meno evidente ma ben marcato da numerosi segnavia bianco-rossi, fino a raggiungere la parete rocciosa.
Superate alcune roccette , si arriva alle catene. Il primo tratto, piuttosto verticale, si svolge sulla parete interna di un grande diedro. Si prosegue superando un altro paio di tratti verticali, ma sempre fcili, con maggiore esposizione, fino a raggiungere il termine del tratto attrezzato. Percorso un breve tratto di cresta, si raggiunge una forcella e, dopo un altro tratto ripido leggermente esposto ma abbastanza breve, si arriva alla vetta, dove si trova una grande croce.
In discesa si ritorna alla forcella e si prosegue diritto su una traccia di sentiero segnato e si aggira a sinistra la parete rocciosa; in circa 45 minuti, costeggiando un piccolo lago, si raggiunge il Passo di Sardegnana (m 2326). Piegando leggermente a sinistra si guadagna leggermente quota e si prosegue a mezza costa in direzione est seguendo radi ometti. Ad un certo punto, per superare un canale, è necessario perdere leggermente quota con un paio di tornanti, per poi risalire leggermente fino al Passo d'Aviasco (m 2301), presidiato da alcuni giovani stambecchi.
Da questo punto riprende una segnaletica decente fatta di bolli in vernice bianca e ometti. Dirigendosi verso sud si guadagna quota, per poi mantenersi per un lungo tratto in pendenza lieve, fino a lla cima del Monte Aviasco (m 2409). Si piega in direzione sud-ovest e districandosi fra sfasciumi, saltando da un masso all'altro come stambecchi, si arriva al Passo di Val Sanguigno nord (m 2380). Si prosegue nella medesima direzione risalendo un ripido pendio fino a raggiungere una sella. Piegando a sinistra, si risale il ripido costone erboso fino a raggiungere la vetta del Pizzo Farno (m 2506) - 1 ora e un quarto dal Passo d'Aviasco.
Ritornati alla sella, si piega a sud fino ad arrivare al Passo di Val Sanguigno ovest (m 2306). Si scende per un tratto in direzione dei Laghi Gemelli, poi si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra, seguendo le indicazioni per la Val Canale. Un lungo tratto in falsopiano ci porta al Passo dei Laghi Gemelli (m 2139). La stanchezza inizia a farsi sentire, così rinunciamo alla programmata salita alla Cima di Mezzeno (o Cima Papa Giovanni Paolo II), e tagliamo per il Passo di Mezzeno. Da qui abbiamo raggiunto le Baite di Mezzeno percorrendo a ritroso la traccia del giorno precedente.
METEO. Una splendida giornata.
LOCALITA' DI PARTENZA. Roncobello, Baite di Mezzeno (1535)
COMPAGNI:Andrea e Marco
QUOTA MASSIMA: m 2507, la vetta del Pizzo del Becco
QUOTA MINIMA: m 1535, nei pressi delle Baite di Mezzeno, alla partenza.
SVILUPPO: km 26
TEMPO TOTALE: 12 ore 45 minuti
LOCALITA' DI PARTENZA. Roncobello, Baite di Mezzeno (1535)
DIFFICOLTÀ. EE/F (T4). Fino al Passo di Mezzeno le difficoltà sono escursionistiche: si percorre un evidente sentiero ben segnalato. Dopo il passo, abbandonato il sentiero principale, si prosegue per tracce talvolta poco evidenti, segnalate da ometti, fino a raggiungere il Laghetto di Val Vegia. Da qui la traccia si ancora più flebile e gli ometti quasi spariscono; poco sotto quota 2000, si ritrovano tracce più evidenti.
SALITA: m 871
DISCESA: m 437
QUOTA MASSIMA: m 2280, al Passo del Tonale.
QUOTA MINIMA: m 1535, alla partenza.
SVILUPPO: km 9,6
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 4 ore 45'
NOTE SUL PERCORSO. La bella giornata ha attirato sui monti parecchia gente, così dobbiamo parcheggiare lungo la strada circa km 0,8 prima di raggiungere il parcheggio alle Baite di Mezzeno (m 1600), dove ha inizio nostro itinerario. Una palina segnaletica ci indica senza possibilità di errore il sentiero giusto (215).
Si trascura la stradina di destra che porta al ponte sul torrente e alle baite, e si prosegue sul largo sentiero che costituisce il naturale proseguimento della carrozzabile. A circa quota 1770 si tralascia il sentiero 217 che si stacca sulla sinistra e si prosegue lungo il 215 in direzione nord-est. Si raggiunge un pianoro erboso al centro del quale sorge un bivacco, senza una specifica denominazione; si continua in direzione nord fino ad arrivare al Passo di Mezzeno (m 2146).
Il sentiero 215 prosegue, scendendo il versante opposto, e porta rapidamente ai Laghi Gemelli. Noi abbiamo deciso di non seguirlo, e imboccato una traccia, non segnalata, che porta in direzione ovest. Guadagnata un po' di quota compaiono alcuni ometti, seguendo i quali, prima in direzione ovest e poi nord, si arriva al Passo del Tonale (m 2281). Si prosegue a mezza costa per una traccia di sentiero e in breve si raggiunge il Passo di Val Vegia (m 2160). A questo punto si piega in direzione est e si arriva ad un caratteristico laghetto, con acqua limpida ma molto bassa e caratteristici isolotti: è il laghetto di Val Vegia (m 2166). Qui la traccia sparisce e la direzione è indicata da radi ometti, che sembrano portare verso il Lago Piano Casere; così abbandoniamo la traccia e ci dirigiamo in direzione est, che ci sembra essere la più logica per raggiungere i Laghi Gemelli. Girovaghiamo fra praterie d'alta quota e pietraie per un po' senza trovare una via; poi puntiamo in direzione di una baita, percorrendo a ritroso un tratto già percorso, fino a ricongiungersi con la traccia segnata dagli ometti. Seguendo sempre gli ometti, percorrendo un percorso a mezza costa, finalmente abbiamo raggiunto i Laghi gemelli dove abbiamo ritrovato il sentiero 215 che scende dal Passo di Mezzeno. Ancora una dozzina di minuti di cammino e siamo giunti al Rifugio laghi Gemelli (m 1968).
METEO. Una bella giornata d'estate: cielo sereno, assenza di vento, temperatura gradevole.
LOCALITA' DI PARTENZA. Rifugio Laghi Gemelli (1968)
DIFFICOLTÀ. EEA / T4 - Tracciatura incompleta nel tratto fra il Passo di Serdegnana e il Passo d'Aviasco, in alcuni tratti bisogna andare ad intuito. Normale sentiero escursionistico fino all'attacco della ferrata. La ferrata è facile, e si sale sempre arrampicando usando le catene solo per la sicurezza. Per lunghi tratti il sentiero non c'è ed è necessario districarsi fra pietraie seguendo gli ometti.
E' necessaria l'attrezzatura da ferrata: imbragatura, set da ferrata e casco.
SALITA: m 985
DISCESA: m 1410
QUOTA MASSIMA: m 2507, la vetta del Pizzo del Becco.
QUOTA MINIMA: m 1535, il punto in cui abbiamo lasciato l'auto lungo la strada per le Baite di Mezzeno.
SVILUPPO: km 16,4
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 8 ore
TEMPI PARZIALI: Alla vetta del Pizzo del Becco: 2 ore 15'; dalla vetta al Passo d'Aviasco: 1 ora 25'; dal Passo d'Aviasco alla vetta de Pizzo Farno: 1 ora 30'; da qui al passo Laghi Gemelli: 1 ora 10'; dal passo alle Baite di Mezzeno (auto): 1 ora 40'.
NOTE SUL PERCORSO. Dal Rifugio Laghi Gemelli si attraversa la diga e si prosegue su di un largo sentiero pianeggiante in direzione del lago Colombo. Si attraversa anche questa diga, al termine della quale si svolta a sinistra (evidente segnaletica). Dopo un breve tratto in leggera discesa, si inizia a salire inizialmente su un sentiero ben evidente, poi meno evidente ma ben marcato da numerosi segnavia bianco-rossi, fino a raggiungere la parete rocciosa.
Superate alcune roccette , si arriva alle catene. Il primo tratto, piuttosto verticale, si svolge sulla parete interna di un grande diedro. Si prosegue superando un altro paio di tratti verticali, ma sempre fcili, con maggiore esposizione, fino a raggiungere il termine del tratto attrezzato. Percorso un breve tratto di cresta, si raggiunge una forcella e, dopo un altro tratto ripido leggermente esposto ma abbastanza breve, si arriva alla vetta, dove si trova una grande croce.
In discesa si ritorna alla forcella e si prosegue diritto su una traccia di sentiero segnato e si aggira a sinistra la parete rocciosa; in circa 45 minuti, costeggiando un piccolo lago, si raggiunge il Passo di Sardegnana (m 2326). Piegando leggermente a sinistra si guadagna leggermente quota e si prosegue a mezza costa in direzione est seguendo radi ometti. Ad un certo punto, per superare un canale, è necessario perdere leggermente quota con un paio di tornanti, per poi risalire leggermente fino al Passo d'Aviasco (m 2301), presidiato da alcuni giovani stambecchi.
Da questo punto riprende una segnaletica decente fatta di bolli in vernice bianca e ometti. Dirigendosi verso sud si guadagna quota, per poi mantenersi per un lungo tratto in pendenza lieve, fino a lla cima del Monte Aviasco (m 2409). Si piega in direzione sud-ovest e districandosi fra sfasciumi, saltando da un masso all'altro come stambecchi, si arriva al Passo di Val Sanguigno nord (m 2380). Si prosegue nella medesima direzione risalendo un ripido pendio fino a raggiungere una sella. Piegando a sinistra, si risale il ripido costone erboso fino a raggiungere la vetta del Pizzo Farno (m 2506) - 1 ora e un quarto dal Passo d'Aviasco.
Ritornati alla sella, si piega a sud fino ad arrivare al Passo di Val Sanguigno ovest (m 2306). Si scende per un tratto in direzione dei Laghi Gemelli, poi si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra, seguendo le indicazioni per la Val Canale. Un lungo tratto in falsopiano ci porta al Passo dei Laghi Gemelli (m 2139). La stanchezza inizia a farsi sentire, così rinunciamo alla programmata salita alla Cima di Mezzeno (o Cima Papa Giovanni Paolo II), e tagliamo per il Passo di Mezzeno. Da qui abbiamo raggiunto le Baite di Mezzeno percorrendo a ritroso la traccia del giorno precedente.
METEO. Una splendida giornata.
Tourengänger:
Alberto C.

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare