All'ombra del Pizzo Badile si era assopito un Tanuki con stile
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Prendete una ballerina di danza orientale.
Levatele l’eyeliner e i braccialetti tintinnanti e infilatele un paio di scarponi quechua marroni.
Fatto?
Bene. Adesso chiamate la sua amica amante dei gatti e l’altra sua amica, quella che oggi “festeggia” i suoi primi -anta.
Levate il gatto alla prima e la malinconia alla seconda e infilate un paio di scarponi pure a loro.
Per evitare che il programma escursionistico della giornata venga boicottato a favore di una rilassante mattinata in SPA, aggiungete al terzetto rosa un “equilibrante” terzetto azzurro composto da:
- un montanaro alternativo in perfetta tenuta da ufficio (con tanto di pantaloni, cintura e camicia elegante);
- un nerd appassionato di libri gialli e fantascienza;
- un raro esempio di normalità che si è perfino ricordato di accendere il gps (grazie!!!).
Fatto?
Ottimo. Ora non vi resta che accompagnare questo scompagnato sestetto base alla meta prescelta mesi e mesi fa: il rifugio Tita Secchi e il vicino Lago della Vacca.
Facile, no?
Da mesi questa gita era l’argomento principale del nostro gruppo WhatsApp (beh… escluso il gossip estivo, i Subsonica a Brescia, le sagre in franciacorta e il dramma del finale di Grace Anatomy), ma meno di una settimana fa il panico, subdolo come un eritema a maggio, ha iniziato a serpeggiare tra gli elementi della compagnia:
AMICO NERD: Ma sicuri che il Tita Secchi non sia troppo difficile per noi?
CORO: In effetti… e poi che bordello ci sarà su di domenica?! Roba tipo Gardaland! …Gardaland? Bello Gardaland! Andiamo a Gardaland?
AMICA GATTO: E se andassimo in Spa a farci un bagno yogico?
AMICO MONTANARO: Spa??? Tette! Tette! Tette!!!!!
AMICA ANTA: Ehi, guardate questa camminata da Paspardo al Pizzo Badile (+ link che nessuno considera minimamente)…
IO: Pizzo Badile?! Ma scherzi? Vuoi che muoro?????
AMICO MONTANARO: E tu che ne sai?
IO: Io sono una HIKERRRRRRR e ne ho so più di te!
AMICA GATTO: Oddio, come quelli che ti leggono le mail e ti rubano i soldi dal conto on line?
IO: No, quelli sono gli Hacker…
AMICO NERD: Oddio, come quelli che si vestono di pelle e vanno sulle Harley-Davdison?
IO: No, quelli sono i Bikers…
AMICA ANTA: Ragazzi!!! Fatto!!! Prenotato!!!!
CORO: Prenotato cosa?????? Gardaland o La Spa?
AMICO MONTANARO: Spa??? Tette! Tette! Tette!!!!!
AMICA ANTA: Noooo!!! La camminata con degustazione all’ombra del Pizzo Badile!
IO: Ma… e il Tita Secchi?
CORO: Suuuuuuuuuca
Silenzio
Silenzio
Silenzio
Ma allora la Madonna del Corno e il Voltaren?
Ma allora Montisola e il dramma del mio smartphone quasi distrutto?
Ma allora l’Anello di Erve e l’apparizione del Brenna sulla canottiera?
Ma allora la mia iscrizione a Hikr?
…a cosa sono serviti?
Ho faticato, sudato e speso un intero stipendio al Decathlon in previsione di una gita con i controcazzi… e ora mi ritrovo coinvolta in una mangiata a tappe in cui le probabilità di mettere alla prova la mia preparazione escursionistica sono le stesse di trovare un muratore con i pantaloni a vita alta in un cantiere di Seriate!!!!
La mia coscienza, abbandonando l’inutile sforzo di immaginare un magutto senza “la canale” a vista, mi suggerisce di dare un’occhiata al link prima di giungere a conclusioni sbagliate.
Naturalmente le presto la stessa attenzione che riserverei al catechizzatore folle che staziona fuori dall’Esselunga… e mi concedo qualche minuto di sconforto autolesionistico sognando quel tanto desiderato Lago della Vacca che per me rappresentava un ottomila.
Sospiro malinconico.
Dopo tre minuti di intensa delusione (ma prima che l’idea di farmi crescere la barba e ritirarmi per sempre sui monti come un eremita si concretizzi) mi arriva un messaggio da AMICO MONTANARO: “Sei contenta? Sono 14 kilometri e la prima parte di percorso ha un dislivello di 800 metri: bello tosto!”
Davvero? Bello tosto?
Ma come avrà fatto a scoprirlo?
Forse telepatia.
Forse conoscenza atavica delle montagne camune.
O forse grazie al link: http://www.parcoadamello.it/news.php?zcid=2570
Con un pizzico di speranza in più (e dopo aver appurato che la colazione sarà abbondante e compresa nella quota della gita) scelgo di fidarmi dei miei amici e delle loro capacità di giudizio… incrociando le dita dietro la schiena per sicurezza!
Domenica 28 giugno 2015. Si parte!
L’appuntamento è alle 9 di mattina a Paspardo ma noi, incolpandoci a vicenda per il ritardo accumulato, arriviamo al Bar&punto di ritrovo alle 9 e 20.
Per fortuna le brioches al cioccolato ci sono ancora e gli organizzatori, dopo i sorrisi civettuoli delle #mountaingirls, dimenticano per magia l’importanza della puntualità e ci permettono di gustarci con calma il caffè e di scattare le prime foto alla bellissima Concarena che si trova proprio di fronte a noi.
La prima tappa è il Rifugio Colombè che, ci viene spiegato, si trova a 1700 metri ed è raggiungibile in due ore di cammino.
Poi dovremo scendere al Rifugio Volano De Marie (a 1480 metri) per tornare infine a Paspardo con 15 kilomentri in più nelle gambe e un bis di casoncelli e di brasato in più nello stomaco…
Andiamo? Andiamo!
Gli iscritti alla “mangialonga” sono circa una quarantina e la maggior parte di loro è partita prima di noi (beh… erano in orario), quindi noi ritardatari iniziamo a muoverci per le viuzze in salita di Paspardo in tranquillità e silenzio.
Nota1: il silenzio era assolutamente voluto e non la conseguenza della mancanza di fiato sommata alle brioches ingurgitate pochi minuti prima!
Dopo esserci lasciati alle spalle le case, finalmente imbocchiamo la mulattiera vera e propria e, tra una foto e una battuta, ci godiamo sia i tratti di sole che il meraviglioso “frigor umbris” (dai, ho fatto latino al liceo!) regalatoci dai larici e dagli abeti rossi.
Nota2: per quanto riguarda la gara di “identificazione delle piante”, pur avendo Google a disposizione, ha vinto chi ha ostento maggiore sicurezza
Io e Bat (l’amico montanaro in camicia e pantaloni) ben presto stacchiamo gli altri e, uno dopo l’altro, raggiungiamo e superiamo diversi gruppetti di persone: coppie, coppie con bambini, coppie con cani, ragazzi… e signori e signore di ogni età pronti a commentare con fine umorismo camuno l’originale abbigliamento del mio amico!
Nota3: a quanto pare, i racchettatori fighetti e le loro consorti non amano essere sorpassati (a destra, poi!) da uno strano tizio vestito da rappresentante del Folletto e dalla sua amica chiacchierona.
Nota4: forse l’amica chiacchierona non doveva chiedere se quelle racchette tanto ostentate vengono usate anche per scopi consolatori e sadomasochistici dai loro possessori…
In prossimità di uno scorcio mozzafiato della Concarena, ci fermiamo per aspettare in totale relax gli altri amici (Bat) e per ripristinare la corretta quantità di ossigeno nel cervello (io).
Una decina (o due) di minuti più tardi, ecco che arriva il resto della comitiva: AMICA GATTO ha già attaccato bottone con tutti, AMICA ANTA ha convinto qualche gentiluomo a prestarle le racchette da nordic walking e i ragazzi sono attorniati da uno stuolo di milf… cosa desiderare di più?
…forse un piatto fumante di casoncelli al burro fuso, che ci aspetta al Rifugio Colombè!
Dopo un ultimo tratto in salita abbastanza impegnativo (considerando anche il fatto che abbiamo sempre chiacchierato), tagliamo felici il nostro primo traguardo... complimentandoci come un'equipe di medici dopo un'operazione a cuore aperto.
Mentre attorno a noi c’è chi dorme, chi discute su quale sia quel paesello laggiù, chi gioca a pallavolo, chi racconta le sue avventure wild e chi scatta fotografie ai sassi…
…io e AMICO NERD sfidiamo Bat e il fortissimo Lorenzo (di 8 anni) nella finale di Champions League di Calcio Balilla (o, come diciamo noi, di “Pincanello”).
Naturalmente perdiamo tutte le partite, ma Lorenzo promette di non dirlo ai suoi compagni di terza elementare: grazie amico!
Dopo il pranzo si riparte e stavolta la passeggiata si svolge in maniera molto più rilassante: la discesa è dolce e il Pizzo Badile, proprio di fronte a noi, ci osserva e ci ammutolisce con la sua solida e autorevole presenza.
Alcuni signori ben equipaggiati che incrociamo ci elencano i nomi di tutte le vette (di cui ricordo solo il Tredenus) e ci spiegano che il puntino rosso che si scorge in lontananza è il bivacco del CAI Macherio: chissà se almeno lassù Radio Maria non arriva, mi chiedo a voce alta…
La terribile battuta non solo non provoca nessuna scomunica ma, al contrario, scatena un miracolo: gli alpinisti se la ridono e, in men che non si dica, ricevo la proposta di verificare insieme a loro questa teoria tanukiana!
Quasi quasi.
La tentazione di accettare è forte e la delusione per il mancato Tita Secchi è una ferita ancora aperta… ma la prospettiva della merenda è meglio del cicatrene e sono certa che l’orgoglio ammaccato avrà altre occasioni per rifarsi il look!
Comunque.
Freschi come rose e profumati come rose camune, arriviamo infine al Rifugio Volano De Marie dove snobbiamo il brasato e ci gustiamo un buon cornetto algida accompagnato da caffè: e chi si muove da qua?
La tentazione di restare nell’erba a sonnecchiare all'ombra del Pizzo Badile è forte, ma la strada per Paspardo (dove ci attende la merenda conclusiva) è ancora lunga e così allacciamo gli scarponi e ripartiamo.
Nota5: probabilmente senza la parola magica “merenda” saremmo ancora tutti là
Anche la discesa finale è tranquilla e la colonna sonora che ci accompagna in questo tratto è l’ipnotico canto di sua maestà il Torrente Rè nel quale sogniamo di immergere i piedi e la testa per rinfrescarci... le idee, naturalmente!
E poi? Poi, stanchi e soddisfatti, arriviamo nel grazioso ostello del paese dove ci fiondiamo sul buffet preparato appositamente per i “mangialonghisti”.
Aperitivo.
Pizzette.
Per me una fetta di torta, grazie.
Saluti.
Chi vuole un’altra birra?
Saluti.
Dai che è tardi!
Chi ha preso il mio labello?
Saluti.
Ciao raga!
Baci.
Alla prossima.
Quando si va in SPA allora?
…Spa??? Tette!!!!!!
P.S: Comunque, caro il mio Tita Secchi, non illuderti...
Sappi che un selfie insieme a me non te lo leva nessuno!
Levatele l’eyeliner e i braccialetti tintinnanti e infilatele un paio di scarponi quechua marroni.
Fatto?
Bene. Adesso chiamate la sua amica amante dei gatti e l’altra sua amica, quella che oggi “festeggia” i suoi primi -anta.
Levate il gatto alla prima e la malinconia alla seconda e infilate un paio di scarponi pure a loro.
Per evitare che il programma escursionistico della giornata venga boicottato a favore di una rilassante mattinata in SPA, aggiungete al terzetto rosa un “equilibrante” terzetto azzurro composto da:
- un montanaro alternativo in perfetta tenuta da ufficio (con tanto di pantaloni, cintura e camicia elegante);
- un nerd appassionato di libri gialli e fantascienza;
- un raro esempio di normalità che si è perfino ricordato di accendere il gps (grazie!!!).
Fatto?
Ottimo. Ora non vi resta che accompagnare questo scompagnato sestetto base alla meta prescelta mesi e mesi fa: il rifugio Tita Secchi e il vicino Lago della Vacca.
Facile, no?
Da mesi questa gita era l’argomento principale del nostro gruppo WhatsApp (beh… escluso il gossip estivo, i Subsonica a Brescia, le sagre in franciacorta e il dramma del finale di Grace Anatomy), ma meno di una settimana fa il panico, subdolo come un eritema a maggio, ha iniziato a serpeggiare tra gli elementi della compagnia:
AMICO NERD: Ma sicuri che il Tita Secchi non sia troppo difficile per noi?
CORO: In effetti… e poi che bordello ci sarà su di domenica?! Roba tipo Gardaland! …Gardaland? Bello Gardaland! Andiamo a Gardaland?
AMICA GATTO: E se andassimo in Spa a farci un bagno yogico?
AMICO MONTANARO: Spa??? Tette! Tette! Tette!!!!!
AMICA ANTA: Ehi, guardate questa camminata da Paspardo al Pizzo Badile (+ link che nessuno considera minimamente)…
IO: Pizzo Badile?! Ma scherzi? Vuoi che muoro?????
AMICO MONTANARO: E tu che ne sai?
IO: Io sono una HIKERRRRRRR e ne ho so più di te!
AMICA GATTO: Oddio, come quelli che ti leggono le mail e ti rubano i soldi dal conto on line?
IO: No, quelli sono gli Hacker…
AMICO NERD: Oddio, come quelli che si vestono di pelle e vanno sulle Harley-Davdison?
IO: No, quelli sono i Bikers…
AMICA ANTA: Ragazzi!!! Fatto!!! Prenotato!!!!
CORO: Prenotato cosa?????? Gardaland o La Spa?
AMICO MONTANARO: Spa??? Tette! Tette! Tette!!!!!
AMICA ANTA: Noooo!!! La camminata con degustazione all’ombra del Pizzo Badile!
IO: Ma… e il Tita Secchi?
CORO: Suuuuuuuuuca
Silenzio
Silenzio
Silenzio
Ma allora la Madonna del Corno e il Voltaren?
Ma allora Montisola e il dramma del mio smartphone quasi distrutto?
Ma allora l’Anello di Erve e l’apparizione del Brenna sulla canottiera?
Ma allora la mia iscrizione a Hikr?
…a cosa sono serviti?
Ho faticato, sudato e speso un intero stipendio al Decathlon in previsione di una gita con i controcazzi… e ora mi ritrovo coinvolta in una mangiata a tappe in cui le probabilità di mettere alla prova la mia preparazione escursionistica sono le stesse di trovare un muratore con i pantaloni a vita alta in un cantiere di Seriate!!!!
La mia coscienza, abbandonando l’inutile sforzo di immaginare un magutto senza “la canale” a vista, mi suggerisce di dare un’occhiata al link prima di giungere a conclusioni sbagliate.
Naturalmente le presto la stessa attenzione che riserverei al catechizzatore folle che staziona fuori dall’Esselunga… e mi concedo qualche minuto di sconforto autolesionistico sognando quel tanto desiderato Lago della Vacca che per me rappresentava un ottomila.
Sospiro malinconico.
Dopo tre minuti di intensa delusione (ma prima che l’idea di farmi crescere la barba e ritirarmi per sempre sui monti come un eremita si concretizzi) mi arriva un messaggio da AMICO MONTANARO: “Sei contenta? Sono 14 kilometri e la prima parte di percorso ha un dislivello di 800 metri: bello tosto!”
Davvero? Bello tosto?
Ma come avrà fatto a scoprirlo?
Forse telepatia.
Forse conoscenza atavica delle montagne camune.
O forse grazie al link: http://www.parcoadamello.it/news.php?zcid=2570
Con un pizzico di speranza in più (e dopo aver appurato che la colazione sarà abbondante e compresa nella quota della gita) scelgo di fidarmi dei miei amici e delle loro capacità di giudizio… incrociando le dita dietro la schiena per sicurezza!
Domenica 28 giugno 2015. Si parte!
L’appuntamento è alle 9 di mattina a Paspardo ma noi, incolpandoci a vicenda per il ritardo accumulato, arriviamo al Bar&punto di ritrovo alle 9 e 20.
Per fortuna le brioches al cioccolato ci sono ancora e gli organizzatori, dopo i sorrisi civettuoli delle #mountaingirls, dimenticano per magia l’importanza della puntualità e ci permettono di gustarci con calma il caffè e di scattare le prime foto alla bellissima Concarena che si trova proprio di fronte a noi.
La prima tappa è il Rifugio Colombè che, ci viene spiegato, si trova a 1700 metri ed è raggiungibile in due ore di cammino.
Poi dovremo scendere al Rifugio Volano De Marie (a 1480 metri) per tornare infine a Paspardo con 15 kilomentri in più nelle gambe e un bis di casoncelli e di brasato in più nello stomaco…
Andiamo? Andiamo!
Gli iscritti alla “mangialonga” sono circa una quarantina e la maggior parte di loro è partita prima di noi (beh… erano in orario), quindi noi ritardatari iniziamo a muoverci per le viuzze in salita di Paspardo in tranquillità e silenzio.
Nota1: il silenzio era assolutamente voluto e non la conseguenza della mancanza di fiato sommata alle brioches ingurgitate pochi minuti prima!
Dopo esserci lasciati alle spalle le case, finalmente imbocchiamo la mulattiera vera e propria e, tra una foto e una battuta, ci godiamo sia i tratti di sole che il meraviglioso “frigor umbris” (dai, ho fatto latino al liceo!) regalatoci dai larici e dagli abeti rossi.
Nota2: per quanto riguarda la gara di “identificazione delle piante”, pur avendo Google a disposizione, ha vinto chi ha ostento maggiore sicurezza
Io e Bat (l’amico montanaro in camicia e pantaloni) ben presto stacchiamo gli altri e, uno dopo l’altro, raggiungiamo e superiamo diversi gruppetti di persone: coppie, coppie con bambini, coppie con cani, ragazzi… e signori e signore di ogni età pronti a commentare con fine umorismo camuno l’originale abbigliamento del mio amico!
Nota3: a quanto pare, i racchettatori fighetti e le loro consorti non amano essere sorpassati (a destra, poi!) da uno strano tizio vestito da rappresentante del Folletto e dalla sua amica chiacchierona.
Nota4: forse l’amica chiacchierona non doveva chiedere se quelle racchette tanto ostentate vengono usate anche per scopi consolatori e sadomasochistici dai loro possessori…
In prossimità di uno scorcio mozzafiato della Concarena, ci fermiamo per aspettare in totale relax gli altri amici (Bat) e per ripristinare la corretta quantità di ossigeno nel cervello (io).
Una decina (o due) di minuti più tardi, ecco che arriva il resto della comitiva: AMICA GATTO ha già attaccato bottone con tutti, AMICA ANTA ha convinto qualche gentiluomo a prestarle le racchette da nordic walking e i ragazzi sono attorniati da uno stuolo di milf… cosa desiderare di più?
…forse un piatto fumante di casoncelli al burro fuso, che ci aspetta al Rifugio Colombè!
Dopo un ultimo tratto in salita abbastanza impegnativo (considerando anche il fatto che abbiamo sempre chiacchierato), tagliamo felici il nostro primo traguardo... complimentandoci come un'equipe di medici dopo un'operazione a cuore aperto.
Mentre attorno a noi c’è chi dorme, chi discute su quale sia quel paesello laggiù, chi gioca a pallavolo, chi racconta le sue avventure wild e chi scatta fotografie ai sassi…
…io e AMICO NERD sfidiamo Bat e il fortissimo Lorenzo (di 8 anni) nella finale di Champions League di Calcio Balilla (o, come diciamo noi, di “Pincanello”).
Naturalmente perdiamo tutte le partite, ma Lorenzo promette di non dirlo ai suoi compagni di terza elementare: grazie amico!
Dopo il pranzo si riparte e stavolta la passeggiata si svolge in maniera molto più rilassante: la discesa è dolce e il Pizzo Badile, proprio di fronte a noi, ci osserva e ci ammutolisce con la sua solida e autorevole presenza.
Alcuni signori ben equipaggiati che incrociamo ci elencano i nomi di tutte le vette (di cui ricordo solo il Tredenus) e ci spiegano che il puntino rosso che si scorge in lontananza è il bivacco del CAI Macherio: chissà se almeno lassù Radio Maria non arriva, mi chiedo a voce alta…
La terribile battuta non solo non provoca nessuna scomunica ma, al contrario, scatena un miracolo: gli alpinisti se la ridono e, in men che non si dica, ricevo la proposta di verificare insieme a loro questa teoria tanukiana!
Quasi quasi.
La tentazione di accettare è forte e la delusione per il mancato Tita Secchi è una ferita ancora aperta… ma la prospettiva della merenda è meglio del cicatrene e sono certa che l’orgoglio ammaccato avrà altre occasioni per rifarsi il look!
Comunque.
Freschi come rose e profumati come rose camune, arriviamo infine al Rifugio Volano De Marie dove snobbiamo il brasato e ci gustiamo un buon cornetto algida accompagnato da caffè: e chi si muove da qua?
La tentazione di restare nell’erba a sonnecchiare all'ombra del Pizzo Badile è forte, ma la strada per Paspardo (dove ci attende la merenda conclusiva) è ancora lunga e così allacciamo gli scarponi e ripartiamo.
Nota5: probabilmente senza la parola magica “merenda” saremmo ancora tutti là
Anche la discesa finale è tranquilla e la colonna sonora che ci accompagna in questo tratto è l’ipnotico canto di sua maestà il Torrente Rè nel quale sogniamo di immergere i piedi e la testa per rinfrescarci... le idee, naturalmente!
E poi? Poi, stanchi e soddisfatti, arriviamo nel grazioso ostello del paese dove ci fiondiamo sul buffet preparato appositamente per i “mangialonghisti”.
Aperitivo.
Pizzette.
Per me una fetta di torta, grazie.
Saluti.
Chi vuole un’altra birra?
Saluti.
Dai che è tardi!
Chi ha preso il mio labello?
Saluti.
Ciao raga!
Baci.
Alla prossima.
Quando si va in SPA allora?
…Spa??? Tette!!!!!!
P.S: Comunque, caro il mio Tita Secchi, non illuderti...
Sappi che un selfie insieme a me non te lo leva nessuno!
Tourengänger:
tanuki
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