Finalmente sull'Angelone!
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Lo scorso autunno poteva essere l'ultima cima dell'anno conquistata a suon di rinvii e ferri vari, la via Cordonpass ci aveva però respinto, complice una partenza non proprio in orario e l'aver sbagliato via più volte.
Domenica ci ritorniamo, puntiamo ancora alla cima dello Zucco dell'Angelone. Questa volta decidiamo di salirlo seguendo una combinazione di vie, prima "Foto di gruppo con signorine" sul III sperone e poi, dopo un breve passaggio attrezzato affrontiamo il IV sperone seguendo "Gli schiavi della pietra".
La sveglia è dura, complice il cambio dell'ora che ci fa dormire un'ora in meno. Arrivati al parcheggio della funivia dei piani di Bobbio ci stupiamo della numerosa gente..non saranno qui tutti per arrampicare..scopriamo poi che la maggior parte sono qui per sciare..ma dovee???
Dopo un breve avvicinamento siamo alla base del III sperone, ci prepariamo e gasatissimi partiamo. L'attesa per la prima via dell'anno iniziava a diventare insostenibile. Più si sale e più il divertimento aumenta, il tutto condito da una giornata splendida e da una vista sulle grigne ancora ben innevate favolosa.
Siamo in tre e ci alterniamo da primi di cordata. La via non è mai troppo dura e i passaggi sono molto vari, lame si alternano a placche liscie, a piccoli diedri e a buchetti. Molto comode sono anche le soste, alcune veramente spaziose.
Concatenando le due vie arriviamo a fare 12 tiri di corda, di cui 4 per la prima via e 8 per la seconda. Lo sviluppo alla fine sarà di circa 200 metri. I passaggi più duri sono classificati come 5b.
Verso la fine della via anche se i passaggi non sono durissimi la stanchezza si inizia a far sentire, finalmente, dopo una decina di minuti a piedi seguendo una traccia nel bosco siamo alla croce sommitale dello Zucco. Foto di rito, un panino al volo e poi giù verso la macchina dove si arriva in una mezzoretta di cammino.
Descrizione della via:
"Foto di gruppo con signorine"
L1: alla base dello sperone attacchiamo la parete sulla destra prendendo una bella lama che si segue fino al termine dove si trova la sosta (4c)
L2: si prosegue andando verso sx con buchi e fessure (4b)
L3: dalla sopra la sosta si prende la placca da fare tutta in aderenza fino al muretto finale che si supera grazie ad una bella fessura (5a)
L4: il tiro originale sale verticale sopra la sosta con un passaggio di 6b+, noi invece pieghiamo verso destra prendendo lo spigolo che seguiamo fino in sosta (5a)
Seguendo le catene si arriva alla base del IV sperone
"Gli schiavi della pietra"
L1: seguendo un bel sistema di lame e gradoni un po' sporchi soprattutto all'inizio si arriva alla comoda sosta (5a)
L2: ancora seguendo delle belle fessure si arriva in sosta (4a)
L3: dalla sosta si sale la placca prima a sinistra e poi ci si sposta a destra aggirando lo strapiombo sommitale, arrivati ad una pianta ci si sposta nettamente a sinistra salendo la parete. (5b)
L4: si sale un semplice ma sporco canale che sale in diagonale (3c)
L5: si prende la fessura che sale diritta e la si sale fino alla comoda sosta. Uno dei tiri più belli della via, da non sottovalutare (5a)
L6: dalla sosta ci si dirige verso la placca sottostante alla parte terminale della via, da lontano appare molto liscia ma in realtà offre delle bellissime venature (4c)
L7: si traversa a sinistra in forte esposizione, si supera il traverso grazie a qualche taglio nella placca poi si risale un semplice canale (4c)
L8: ormai in cresta si sale seguendo la linea più logica, si sosta su uno spuntone (4a)
Seguendo la traccia di sentiero si giunge in vetta allo Zucco.
Ringrazio gli altri due uomini di ghisa, Riki e Poty, che hanno condiviso con me questa prima via dell'anno.
Domenica ci ritorniamo, puntiamo ancora alla cima dello Zucco dell'Angelone. Questa volta decidiamo di salirlo seguendo una combinazione di vie, prima "Foto di gruppo con signorine" sul III sperone e poi, dopo un breve passaggio attrezzato affrontiamo il IV sperone seguendo "Gli schiavi della pietra".
La sveglia è dura, complice il cambio dell'ora che ci fa dormire un'ora in meno. Arrivati al parcheggio della funivia dei piani di Bobbio ci stupiamo della numerosa gente..non saranno qui tutti per arrampicare..scopriamo poi che la maggior parte sono qui per sciare..ma dovee???
Dopo un breve avvicinamento siamo alla base del III sperone, ci prepariamo e gasatissimi partiamo. L'attesa per la prima via dell'anno iniziava a diventare insostenibile. Più si sale e più il divertimento aumenta, il tutto condito da una giornata splendida e da una vista sulle grigne ancora ben innevate favolosa.
Siamo in tre e ci alterniamo da primi di cordata. La via non è mai troppo dura e i passaggi sono molto vari, lame si alternano a placche liscie, a piccoli diedri e a buchetti. Molto comode sono anche le soste, alcune veramente spaziose.
Concatenando le due vie arriviamo a fare 12 tiri di corda, di cui 4 per la prima via e 8 per la seconda. Lo sviluppo alla fine sarà di circa 200 metri. I passaggi più duri sono classificati come 5b.
Verso la fine della via anche se i passaggi non sono durissimi la stanchezza si inizia a far sentire, finalmente, dopo una decina di minuti a piedi seguendo una traccia nel bosco siamo alla croce sommitale dello Zucco. Foto di rito, un panino al volo e poi giù verso la macchina dove si arriva in una mezzoretta di cammino.
Descrizione della via:
"Foto di gruppo con signorine"
L1: alla base dello sperone attacchiamo la parete sulla destra prendendo una bella lama che si segue fino al termine dove si trova la sosta (4c)
L2: si prosegue andando verso sx con buchi e fessure (4b)
L3: dalla sopra la sosta si prende la placca da fare tutta in aderenza fino al muretto finale che si supera grazie ad una bella fessura (5a)
L4: il tiro originale sale verticale sopra la sosta con un passaggio di 6b+, noi invece pieghiamo verso destra prendendo lo spigolo che seguiamo fino in sosta (5a)
Seguendo le catene si arriva alla base del IV sperone
"Gli schiavi della pietra"
L1: seguendo un bel sistema di lame e gradoni un po' sporchi soprattutto all'inizio si arriva alla comoda sosta (5a)
L2: ancora seguendo delle belle fessure si arriva in sosta (4a)
L3: dalla sosta si sale la placca prima a sinistra e poi ci si sposta a destra aggirando lo strapiombo sommitale, arrivati ad una pianta ci si sposta nettamente a sinistra salendo la parete. (5b)
L4: si sale un semplice ma sporco canale che sale in diagonale (3c)
L5: si prende la fessura che sale diritta e la si sale fino alla comoda sosta. Uno dei tiri più belli della via, da non sottovalutare (5a)
L6: dalla sosta ci si dirige verso la placca sottostante alla parte terminale della via, da lontano appare molto liscia ma in realtà offre delle bellissime venature (4c)
L7: si traversa a sinistra in forte esposizione, si supera il traverso grazie a qualche taglio nella placca poi si risale un semplice canale (4c)
L8: ormai in cresta si sale seguendo la linea più logica, si sosta su uno spuntone (4a)
Seguendo la traccia di sentiero si giunge in vetta allo Zucco.
Ringrazio gli altri due uomini di ghisa, Riki e Poty, che hanno condiviso con me questa prima via dell'anno.
Tourengänger:
mattia

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Kommentare (3)