Torrone di Nav (2832 m)


Published by tapio , 3 October 2014, 12h51.

Region: World » Switzerland » Tessin » Bellinzonese
Date of the hike: 2 October 2014
Mountaineering grading: F
Waypoints:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo di Cassimoi   Gruppo Cima di Pinadee 
Time: 5:00
Height gain: 1140 m 3739 ft.
Height loss: 1140 m 3739 ft.
Route:Prati di Compietto (1694 m) – Bacino di Carassino (1707 m) – P. 1833 – Alpe Saltarescio (senza attraversare il ruscello e quindi senza toccare il P. 2068) – attacco cresta-rampa W del Torrone di Nav (~ 2530 m) – cresta W – Torrone di Nav (2832 m) – ritorno per la stessa via
Access to start point:N2 uscita Biasca – Malvaglia – Valle di Blenio – Olivone – Ghirone – Diga del Luzzone (direzione Carassina, Adula) – Pass Muazz, Prati di Compietto
Maps:map.geo.admin.ch

Con tutti i luoghi meravigliosi che il Ticino ha da offrire, non è forse la cosa più “lineare” tornare dopo pochi giorni nei luoghi della precedente uscita, ma anch’io, come Varoza, vorrei “mettere il ferro di cavallo” attorno alla Val Scaradra e alla Carassina. Una sola montagna è sufficiente per prendere due piccioni con una fava, e questa è il meraviglioso Torrone di Nav.

Con la via di salita esposta ad Ovest e quindi soggetta a rischio brina e verglas e senza sole fino a mattina inoltrata (almeno in questa stagione), per una volta me la prendo comoda, anzi, comodissima: arrivo ai famigerati Prati di Compietto attorno alle dieci, apposta. Cima Bianca, Pizzo della Rossa e Pizzo Castello docent. Con poco più di mille metri di dislivello ci starò dentro abbondantemente.

Il tragitto, almeno nella parte iniziale è quello noto: Prati di Compietto-Alpe Saltarescio (attraverso le buone tracce visibili anche sulla CNS), con qualche risalita su erba alta e ginepri rigogliosi, fino ad arrivare alla base della cresta-rampa W del Torrone di Nav.

Poco prima di raggiungerla mi rendo conto che devo aver appoggiato i bastoncini da qualche parte, ed immerso in pensieri vagolanti devo aver proseguito senza. Poco male, c’è sempre il ritorno, per cercarli.

L’attacco della cresta-rampa W è ben segnalato da ometti. Anche il resto della salita da lì in poi è segnato in questo modo poco invasivo: speriamo che rimanga così, senza ulteriori aggiunte…

Giuseppe Brenna, a proposito di questa salita, si esprime così: “si scende a una leggera depressione (a SE della Stanga) e si sale subito sulla cresta dirimpetto che non è affilata, ma è una specie di larga rampa erbosa e rocciosa, con placche e canalini a tratti un po’ friabili. Il percorso è logico e avviene tra una parete a sinistra e sul bordo della rampa che a S precipita. Si sbuca sulla cresta SSE a pochi metri dalla vetta. Non resta quindi che scavalcare qualche facile blocco”.

Non c’è molto da aggiungere: seguendo sempre questa cresta-rampa non si ha difficoltà a raggiungere la vetta. Giunto sulla cresta SSE, e quindi a pochi metri dalla cima, scelgo di deviare a destra per toccare inizialmente la “vetta SE”, che non ha ostacoli fra sé e la Punta di Val Scaradra. Ovviamente siamo ai primi di ottobre, quindi la parete N di quest’ultima è completamente in ombra, anche se il sole tende allo zenit (sono le ore 12.45, ora legale). Dopo essermi abbeverato a questa fonte di lucente splendore, percorro quel breve tratto di cresta SSE e raggiungo la vetta effettiva, dove, dal 1989 c’è una “minuscola crocina di ferro”. Il raffronto con quella del Pécian è impietoso: in una settimana sono passati davanti ai miei occhi il gigante e la bambina. Là 10 metri di croce, qui non oltre i  30 centimetri. La più grande e la più piccola delle mie seppur circoscritte peregrinazioni.

Mi trattengo in vetta abbondantemente, visto che la meteo è buona, e poi torno da dove sono venuto. Discesa la cresta W del Torrone, aguzzo la vista alla ricerca dei miei bastoncini, ma pur cercando di ripetere gli stessi passi dell’andata, non ho fortuna. Si vede che il Torrone ha richiesto il suo tributo. Non c’è da prendersela, sono cose che capitano. Ne ho altri e li userò.

A parte questo piccolo inconveniente, il Torrone di Nav è una gran montagna, posizionata in uno dei luoghi più affascinanti di tutte le Alpi Ticinesi. Piacevole la salita, ed altrettanto la discesa. Chiudo una volta di più con le parole di Giuseppe Brenna, che svelano (forse) l’origine del nome: “Torrone di Nav. È il picco meraviglioso che tutti possono ammirare dalla diga del Lago di Luzzone: da lì appare come più alta piramide fra le tre che si susseguono con regolare altezza crescente da N a S, lasciando così immaginare nell’affascinate complesso una specie di veliero”.

 

Tempi:

Prati di Compietto – Torrone di Nav : 2 ore e 40’

Torrone di Nav – Prati di Compietto: 2 ore e 20’

 


Hike partners: tapio


Minimap
0Km
Click to draw, click on the last point to end drawing

Gallery


Open in a new window · Open in this window


Comments (10)


Post a comment

micaela says:
Sent 3 October 2014, 18h59
ciao Fabio ,
...e neppure oggi ti ho visto dal versante opposto : peccato , mi sarebbe piaciuto veder la tua bella arrampicata in diretta ! bravo
Micaela

tapio says: RE:
Sent 3 October 2014, 20h53
Ciao Micaela,
guardando questa foto mi vien da pensare che eravamo tutti e due impegnati a riempirci gli occhi di blu, lo stesso blu...

Grazie mille per le gentili parole e a presto,

Fabio

Poncione says:
Sent 3 October 2014, 21h30
Bravo e inarrestabile Fabio... bellissimo davvero anche il Torrone di Nav, a confermarci (se ce ne fosse bisogno) che la Scaradra è un altro luogo davvero eccezionale, e di cui è difficile non innamorarsi.

tapio says: RE:
Sent 3 October 2014, 21h45
Grazie mille Emiliano,
e anche se la Val Scaradra in questa uscita l'ho vista solo dall'alto, è proprio come dici tu: un luogo dal quale si fa fatica a star lontani e nel quale si ritorna sempre volentieri, sospinti da una forza misteriosa...

Ciao, Fabio

gbal says:
Sent 4 October 2014, 16h04
Non so se tu abbia avuto dei click particolarmente felici o se il merito sia stato dell'aria più che tersa ma le foto che hai scattato oltrechè esplicative sono affascinanti.
Complimenti per l'impresa.

tapio says: RE:
Sent 4 October 2014, 17h39
Grazie mille Giulio. Senz'altro l'aria più che tersa, e forse anche il fatto che, per una volta, ho lasciato da parte gli orari da scialpinista-primaverile-fuori-stagione: entrambi i fattori hanno contribuito e poi c'è da tener conto della bellezza della zona...

Ciao, Fabio

Sent 4 October 2014, 19h39
Molto bella anche questa!!!!!!Complimenti!! Ciao Ale

tapio says: RE:
Sent 4 October 2014, 20h55
Grazie mille, Ale. È una montagna che da altre angolazioni impressiona, ma dalla normale non dà problemi, anzi risulta molto piacevole sia in salita che in discesa.

Ciao, Fabio

veget says:
Sent 6 October 2014, 15h28
Ciao Fabio,
La Val Scasadra, per merito tuo è diventata famosa... Il dislivello di questa, sembra "umano" e abbordabile rispetto le altre,. Certamente,le foto mostrano un panorama e un ambiente affascinante.....Complimenti per le Tue scelte e la conoscenza per quanto sopra...
Buona Continuazione
Eugenio

tapio says: RE:
Sent 6 October 2014, 17h26
Ciao Eugenio, Ti ringrazio per le tue parole gentili…

Spero (e credo) che la Val Scaradra fosse già famosa ben prima delle mie relazioni: se poi queste sono servite a farla conoscere a chi non la conosceva, tanto meglio…

Il dislivello contenuto permette di partire tardi, in modo da non trovare ghiaccio (versante Ovest): in questa stagione è un dettaglio di cui tenere conto.

L’ambiente affascinante: tu lo affermi ed io lo sottoscrivo!

Ciao, a presto, Fabio


Post a comment»