Oggi seguiamo Oscar e le sue originali scoperte.
Ancora in Valtorta, incrociando e la gita effettuata un mese e mezzo fa:
http://www.hikr.org/tour/post75270.html
Il percorso prende subito quota in un ripido bosco e poi per un canaletto ci inoltriamo nella parte alta di questo vallone (senza nome sulle cartine) che dal basso sembra poco accessibile. Facciamo un giro a semicerchio per evitare una zona potenzialmente pericolosa in un ambiente super.
Le pareti sono ancora molto cariche, sembra di essere in un'altra parte del mondo, e i vari strati delle nevicate sui sassi assomigliano a dei blocchi di ghiaccio che si incontrano tipicamente nelle crepacciate dei ghiacciai.
Con qualche sali-scendi arriviamo sotto al pendio della Cima di Piazzo, vediamo già alcune persone sulla cima. Invece di aggirarlo per la via "normale", saliamo direttamente in vetta su un pendio un po' ripido e per un tratto con una simil-cornice che incombe.
In cima tante persone provenienti dai sottostanti Piani di Artavaggio, praticamente tutti con le ciaspole.
Si vendono alcune grosse crepe di valanghe da fondo mentre qualche altra è già scesa.
Seguiamo la dorsale della cima per poi buttarci a est (sinistra scendendo) per andare a prendere il bellissimo e selvaggio vallone, vera chicca di oggi. La discesa è stupenda e ce la godiamo tutta, anche se breve.
Superato un torrente ci agganciamo al sentiero 103 che con qualche slalom tra gli alberi ci conduce alla Baita Abitacolo e poi di nuovo ai Piani Olimpiadi.
Gita originale in Valtorta e secondo Oscar forse quasi una prima, da percorrere solo con tanta neve.
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