Rifugio Guido Corsi & Alpi Giulie
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Mi trovo con la moglie in vacanza sulle Alpi Giulie. I massicci principali di queste montagne sono soprattutto di Dolomia Principale. Pur essendo meno alti delle Dolomiti, anche i fondovalle sono un po' meno elevati per cui le montagne presentano dislivelli rispettabili.
Come hanno appena ricordato Nives Meroi e Romano Benet , su alcuni sentieri del Nepal si incontra molta più gente che su tanti sentieri delle Giulie, sui quali certi giorni farebbe piacere incontrare qualcuno.
I frequentatori di queste montagne, oltre che dal Friuli, arrivano principalmente da Carinzia e Slovenia.
Gli aspetti interessanti sono paesaggistici e naturalistici, questi ultimi soprattutto geologici e botanici (Foresta di Tarvisio), mentre osservare gli animali della foresta per noi neanche parlarne. Consigliamo la visita alla miniera del paese di Raibl, che oggi si chiama Cave del Predil. Frane ne ho viste tante come da nessuna parte sulle Alpi, per fortuna con molte opere di difesa del suolo.
Per chi ha interessi storici ci sono almeno tre "strati" di fortificazioni: quelle austriache per rallentare l'esercito napoleonico, quelle nettamente più numerose di italiani e austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale e quelle del "Vallo Littorio" voluto da Mussolini che temeva comunque una invasione dell'alleato tedesco. A Raibl/Cave del Predil si trova un piccolo ma interessante museo storico che spiega tutte queste vicende.
Durante la nostra vacanza in Friuli abbiamo visitato i rifugi del Tarvisiano, comincio da quello situato a quota più alta.
Il sentiero più panoramico per il rifugio Corsi è il 625 che parte da Sella Nevea, passa vicino alla Casera Cregnedul, valica il Passo degli Scalini e scende al rifugio. Noi però abbiamo preso gusto a camminare lungo le piste forestali e scegliamo il 628, quello della Malga Grantagar. Peccato che la parte alta della pista sia cementata.
Prima parte dunque su pista forestale, inizialmente a tornanti poi su traverso ascendente nel bosco fino a uscire sui pascoli precedenti la Malga Grantagar (m.1530). Davanti a noi si apre l'anfiteatro roccioso dal Campanile di Villaco alla Cima del Vallone, con al centro il rifugio. Un cartello un po' decentrato indica la scorciatoia lungo il più ripido "Sentiero dei Tedeschi".
Dopo la malga continuiamo sul sentiero 628, prima nel lariceto poi a tornanti tra i pini mughi passando a sinistra di una parete rocciosa e intuendo la cengia su cui si passerà in seguito. A circa 1900 metri ci si innesta sul sentiero 625 che scende dal Passo degli Scalini (m.2022). Percorrendo la cengia verso destra si notano a sinistra opere militari austriache, si passa sotto l'Ago di Villaco e si scende in breve al rifugio.
Come hanno appena ricordato Nives Meroi e Romano Benet , su alcuni sentieri del Nepal si incontra molta più gente che su tanti sentieri delle Giulie, sui quali certi giorni farebbe piacere incontrare qualcuno.
I frequentatori di queste montagne, oltre che dal Friuli, arrivano principalmente da Carinzia e Slovenia.
Gli aspetti interessanti sono paesaggistici e naturalistici, questi ultimi soprattutto geologici e botanici (Foresta di Tarvisio), mentre osservare gli animali della foresta per noi neanche parlarne. Consigliamo la visita alla miniera del paese di Raibl, che oggi si chiama Cave del Predil. Frane ne ho viste tante come da nessuna parte sulle Alpi, per fortuna con molte opere di difesa del suolo.
Per chi ha interessi storici ci sono almeno tre "strati" di fortificazioni: quelle austriache per rallentare l'esercito napoleonico, quelle nettamente più numerose di italiani e austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale e quelle del "Vallo Littorio" voluto da Mussolini che temeva comunque una invasione dell'alleato tedesco. A Raibl/Cave del Predil si trova un piccolo ma interessante museo storico che spiega tutte queste vicende.
Durante la nostra vacanza in Friuli abbiamo visitato i rifugi del Tarvisiano, comincio da quello situato a quota più alta.
Il sentiero più panoramico per il rifugio Corsi è il 625 che parte da Sella Nevea, passa vicino alla Casera Cregnedul, valica il Passo degli Scalini e scende al rifugio. Noi però abbiamo preso gusto a camminare lungo le piste forestali e scegliamo il 628, quello della Malga Grantagar. Peccato che la parte alta della pista sia cementata.
Prima parte dunque su pista forestale, inizialmente a tornanti poi su traverso ascendente nel bosco fino a uscire sui pascoli precedenti la Malga Grantagar (m.1530). Davanti a noi si apre l'anfiteatro roccioso dal Campanile di Villaco alla Cima del Vallone, con al centro il rifugio. Un cartello un po' decentrato indica la scorciatoia lungo il più ripido "Sentiero dei Tedeschi".
Dopo la malga continuiamo sul sentiero 628, prima nel lariceto poi a tornanti tra i pini mughi passando a sinistra di una parete rocciosa e intuendo la cengia su cui si passerà in seguito. A circa 1900 metri ci si innesta sul sentiero 625 che scende dal Passo degli Scalini (m.2022). Percorrendo la cengia verso destra si notano a sinistra opere militari austriache, si passa sotto l'Ago di Villaco e si scende in breve al rifugio.
Tourengänger:
andrea62

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