Cima Similau, una giornata no!
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
E questa è la breve cronaca di una due giorni, che avrebbe dovuto essere quella fondamentale della breve vacanza in Val Venosta, la salita al Similau cima celebre per il vicino sito di Otzi ed il bel ghiacciaio.
Partiamo da Slingia alle 7, colazione al sacco della Manuela del maso che ci ospita(gentilissima) e arrivo a Vernago alle 8, saliamo alla malga Tisa sperando di trovare parcheggio; cosi è, calziamo scarponi sistemiamo gli zaini ed eccitati si parte.
Come dalle relazioni di Cristina e Francesco, anche noi saliamo il bel bosco iniziale, per poi procedere per erti valloni percorsi da ruscelli di acqua fresca ed invitante(questo sarà il punto dolente...), iniziamo ad incontrare escursionisti in discesa e giovani tedeschi in MTB che scendono arditamente.
Proprio un trio di questi ultimi, plana verso di noi, mi rivolgo a Irene dicendogli : "fagli una foto" che il terzo si sbilancia e perde l'equilibrio precipitando per la scarpata che fiancheggia il sentiero, lui e la bici.
Riesce a fermarsi a mezza costa la bici piomba nel fondo del ruscello a 3-4 metri, paura ed angoscia, ci precipitiamo a dare una mano, i suoi amici riescono a tirarlo su a braccia, la bici viene recuperata con catena umana; constatato che non ci sono guai seri proseguiamo, sono le 10 e ci fermiamo vicino ad una sorgente, mangiamo la colazione e poi ci dissetiamo alla fonte snobbando le borracce.
Ora riprendiamo, la cosa vista dal basso si fa seria, il sentiero si perde su un muro di rocce, riesco a vedere piccole figure davanti a noi che scendono, è lì che dovremo passare, riprendiamo ad occhio ci mancherà 1-1,30 andiamo, Irene mi segue.
Bello è il sentiero, costeggia tratti esposti e spuntoni di rocce, alla fine alle 11,30 siamo al rifugio e lui è lì a dx che ci osserva con numerose cordate in discesa.
Prendiamo i posti letto, ci riposiamo poi scendiamo a mangiare qualche cosa, dopo approfittiamo della bella giornata che ci rimane e saliamo sulla cresta sopra il rifugio che chiamiamo " Spitze ober der Hutte" a 3119 metri, ci dirigiamo verso il punto di Otzi, poi decidiamo di desistere, la salita ci ha lasciato una stanchezza e domani ci aspettano 600 metri di ghiaccio che visto da qui ha una pendenza in alcuni tratti notevole.
Ci dirigiamo verso il Niederjoch per vedere l'attacco, poi rientriamo e ci sediamo al bar del rifugio, leggiamo e parliamo con allegre famigliole di tedeschi(siamo gli unici italiani), poi prendiamo un bel tè nero, Irene sente che qualche cosa non va, sono le 18, prova a stendersi per riposare, ma nella camerata piombano 16 tedeschi con i loro zaini da 60 lt pieni di cose che seguitano a tirare fuori e rimettere dentro, in buste di plastica.
Alle 19.30 Irene prova a mangiare una minestra ma dopo un pò esce e si ritrova in bagno con violenti dolori a livello di stomaco, e qui inizia una nottata allucinante ed una drammatica discesa, il giorno successivo, di 5 ore..........
PS anche io il giorno dopo Mercoledì sera ho avuto la mia razione...
Allego qui anche delle foto fatte il giorno successivo, dopo avere preso dei prodotti per la dissenteria in farmacia, sullo Stelvio e sulla parete ovest dell'Ortes....meritano.
Partiamo da Slingia alle 7, colazione al sacco della Manuela del maso che ci ospita(gentilissima) e arrivo a Vernago alle 8, saliamo alla malga Tisa sperando di trovare parcheggio; cosi è, calziamo scarponi sistemiamo gli zaini ed eccitati si parte.
Come dalle relazioni di Cristina e Francesco, anche noi saliamo il bel bosco iniziale, per poi procedere per erti valloni percorsi da ruscelli di acqua fresca ed invitante(questo sarà il punto dolente...), iniziamo ad incontrare escursionisti in discesa e giovani tedeschi in MTB che scendono arditamente.
Proprio un trio di questi ultimi, plana verso di noi, mi rivolgo a Irene dicendogli : "fagli una foto" che il terzo si sbilancia e perde l'equilibrio precipitando per la scarpata che fiancheggia il sentiero, lui e la bici.
Riesce a fermarsi a mezza costa la bici piomba nel fondo del ruscello a 3-4 metri, paura ed angoscia, ci precipitiamo a dare una mano, i suoi amici riescono a tirarlo su a braccia, la bici viene recuperata con catena umana; constatato che non ci sono guai seri proseguiamo, sono le 10 e ci fermiamo vicino ad una sorgente, mangiamo la colazione e poi ci dissetiamo alla fonte snobbando le borracce.
Ora riprendiamo, la cosa vista dal basso si fa seria, il sentiero si perde su un muro di rocce, riesco a vedere piccole figure davanti a noi che scendono, è lì che dovremo passare, riprendiamo ad occhio ci mancherà 1-1,30 andiamo, Irene mi segue.
Bello è il sentiero, costeggia tratti esposti e spuntoni di rocce, alla fine alle 11,30 siamo al rifugio e lui è lì a dx che ci osserva con numerose cordate in discesa.
Prendiamo i posti letto, ci riposiamo poi scendiamo a mangiare qualche cosa, dopo approfittiamo della bella giornata che ci rimane e saliamo sulla cresta sopra il rifugio che chiamiamo " Spitze ober der Hutte" a 3119 metri, ci dirigiamo verso il punto di Otzi, poi decidiamo di desistere, la salita ci ha lasciato una stanchezza e domani ci aspettano 600 metri di ghiaccio che visto da qui ha una pendenza in alcuni tratti notevole.
Ci dirigiamo verso il Niederjoch per vedere l'attacco, poi rientriamo e ci sediamo al bar del rifugio, leggiamo e parliamo con allegre famigliole di tedeschi(siamo gli unici italiani), poi prendiamo un bel tè nero, Irene sente che qualche cosa non va, sono le 18, prova a stendersi per riposare, ma nella camerata piombano 16 tedeschi con i loro zaini da 60 lt pieni di cose che seguitano a tirare fuori e rimettere dentro, in buste di plastica.
Alle 19.30 Irene prova a mangiare una minestra ma dopo un pò esce e si ritrova in bagno con violenti dolori a livello di stomaco, e qui inizia una nottata allucinante ed una drammatica discesa, il giorno successivo, di 5 ore..........
PS anche io il giorno dopo Mercoledì sera ho avuto la mia razione...
Allego qui anche delle foto fatte il giorno successivo, dopo avere preso dei prodotti per la dissenteria in farmacia, sullo Stelvio e sulla parete ovest dell'Ortes....meritano.
Tourengänger:
Amadeus

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (9)