Gruppo della Majella: Tavola Rotonda m. 2403
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Quando arrivi in Majella una delle prime cose da fare è prendere confidenza con questa montagna, perchè non basta guardarla per capire come è fatta....devi toccarla, salirci sopra, sperimentarla da vicino.
La Majella è un gruppo montuoso esteso, con tante cime, che richiedono tutte lunghi avvicinamenti, soprattutto in inverno, quando la neve è presente anche a basse quote.
Il versante occidentale è solcato da numerosi canaloni, ripidi e interminabili, chiamati "rave", che conducono tutte in cresta, da dove si possono poi raggiungere le varie cime, prima fra tutte il Monte Amaro.
Scegliamo come base delle nostre escursioni il paese di Caramanico Terme e dedichiamo la prima giornata di permanenza in zona a misurarci con questa montagna.
Nonostante tutte le informazioni raccolte....facciamo fatica a scegliere la meta.
Dopo molte titubanze Mauro, con gli sci, decide di percorrere il grande canale che porta a Fondo Majella mentre io e Marika, con le ciaspole, contiamo di arrivare sulla Tavola Rotonda.
Partiamo da Guado di Coccia, che raggiungiamo grazie alla seggiovia che parte nei pressi del paese di Campo di Giove e già alla partenza ci ritroviamo nella solitudine più totale.
Questo è un versante sud e la neve non abbonda, così decidiamo di procedere a piedi, ma quando, più in alto, il manto nevoso diventa uniforme, calziamo le ciaspole e risaliamo, sempre su pendenza piuttosto sostenuta, un pendio dopo l'altro.
Seguiamo un vecchio impianto di risalita ormai in disuso che, per quanto brutto e impattante, ci indica la direzione da seguire in questo dedalo di cime e cimette....
Superato un primo risalto ci ritroviamo in una grande conca attorniata da una serie di elevazioni.
Subito individuiamo la nostra meta e, non avendo tracce da seguire, seguiamo la pista che ci sembra più logica e agevole da percorrere.
La neve tiene bene.
In breve raggiungiamo la nostra cima, non senza soddisfazione......
Volendo potremmo continuare fino al Monte Amaro, superando altri 400 metri di dislivello o giù di lì, ma ci hanno detto che il percorso è lunghissimo e richiede ore e ore di cammino.
Ci fermiamo solo pochi minuti perchè in quota fa freddo e tira un vento gelido.
Quando scendiamo a valle la temperatura è di ben 16° e, in attesa di Mauro, ci spalmiamo su un paio di panchine a goderci il sole, proprio come solo le lucertole sanno farlo.
Ma è questione di poco......nuvoloni grigi sono in arrivo, belli carichi di acqua, che si riverserà su di noi verso sera e anche nei giorni successivi.
E come se non bastasse......ci sarà anche la febbre a complicarmi la vita!
Come da previsioni, il maltempo imperversa anche nei giorni successivi....
Durante una tregua della pioggia Mauro tenta di risalire la Rava della Giumenta Bianca, ma giunto a metà, a causa della nebbia fitta, è costretto a tornare indietro.
Le previsioni non promettono nulla di buono fino a Pasqua, così decidiamo di tornare a casa.
Intanto abbiamo preso confidenza con il posto.....la prossima volta sapremo come muoverci!
Marica e Mauro sono stati con me anche in questa avventura...
La Majella è un gruppo montuoso esteso, con tante cime, che richiedono tutte lunghi avvicinamenti, soprattutto in inverno, quando la neve è presente anche a basse quote.
Il versante occidentale è solcato da numerosi canaloni, ripidi e interminabili, chiamati "rave", che conducono tutte in cresta, da dove si possono poi raggiungere le varie cime, prima fra tutte il Monte Amaro.
Scegliamo come base delle nostre escursioni il paese di Caramanico Terme e dedichiamo la prima giornata di permanenza in zona a misurarci con questa montagna.
Nonostante tutte le informazioni raccolte....facciamo fatica a scegliere la meta.
Dopo molte titubanze Mauro, con gli sci, decide di percorrere il grande canale che porta a Fondo Majella mentre io e Marika, con le ciaspole, contiamo di arrivare sulla Tavola Rotonda.
Partiamo da Guado di Coccia, che raggiungiamo grazie alla seggiovia che parte nei pressi del paese di Campo di Giove e già alla partenza ci ritroviamo nella solitudine più totale.
Questo è un versante sud e la neve non abbonda, così decidiamo di procedere a piedi, ma quando, più in alto, il manto nevoso diventa uniforme, calziamo le ciaspole e risaliamo, sempre su pendenza piuttosto sostenuta, un pendio dopo l'altro.
Seguiamo un vecchio impianto di risalita ormai in disuso che, per quanto brutto e impattante, ci indica la direzione da seguire in questo dedalo di cime e cimette....
Superato un primo risalto ci ritroviamo in una grande conca attorniata da una serie di elevazioni.
Subito individuiamo la nostra meta e, non avendo tracce da seguire, seguiamo la pista che ci sembra più logica e agevole da percorrere.
La neve tiene bene.
In breve raggiungiamo la nostra cima, non senza soddisfazione......
Volendo potremmo continuare fino al Monte Amaro, superando altri 400 metri di dislivello o giù di lì, ma ci hanno detto che il percorso è lunghissimo e richiede ore e ore di cammino.
Ci fermiamo solo pochi minuti perchè in quota fa freddo e tira un vento gelido.
Quando scendiamo a valle la temperatura è di ben 16° e, in attesa di Mauro, ci spalmiamo su un paio di panchine a goderci il sole, proprio come solo le lucertole sanno farlo.
Ma è questione di poco......nuvoloni grigi sono in arrivo, belli carichi di acqua, che si riverserà su di noi verso sera e anche nei giorni successivi.
E come se non bastasse......ci sarà anche la febbre a complicarmi la vita!
Come da previsioni, il maltempo imperversa anche nei giorni successivi....
Durante una tregua della pioggia Mauro tenta di risalire la Rava della Giumenta Bianca, ma giunto a metà, a causa della nebbia fitta, è costretto a tornare indietro.
Le previsioni non promettono nulla di buono fino a Pasqua, così decidiamo di tornare a casa.
Intanto abbiamo preso confidenza con il posto.....la prossima volta sapremo come muoverci!
Marica e Mauro sono stati con me anche in questa avventura...
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