Due giorni alla capanna Bovarina m.1870: una ciaspolata dura e pura!
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Dato che ha nevicato domenica e lunedì,invece di andare a fare una due giorni con Mauro alla Cufercal,preferisco la Bovarina,meno dislivello ma se trovi neve da battere è nel contempo assai dura! Alle 6,30 ci troviamo a Saronno,traffico a non finire,meglio partire almeno un buona mezz'oretta prima e alle 8,30 siamo in cammino con -7° gradi: la meteo al momento pare buona,ma le previsioni sono in via di peggioramento al pomeriggio. Mentre saliamo con le ciaspole ancora attaccate agli zaini,noto che la strada è stata battuta solo da sci-alpinisti ma poco passato il ponte situato dopo Orsàira,le tracce di sci si dirigevano verso Pradasca e noi invece andiamo per Ronco di Gualdo: nessuna traccia visibile,quindi mi affido alla mia conoscenza della zona e ai segnali sulle piante,a volte molto distanti.
Sono sempre in testa e Mauro nota l'abbondante neve fresca ma lo avviso che questa è nulla a confronto gli anni passati,siamo solo all'inizio! Attraversiamo in torrente e cominciamo a risalire il bosco: Mauro comincia a diffidare e mi domanda se siamo sul tracciato giusto,ma io sempre con gli occhi puntati lontano,vedo i segnali e a questo punto voglio fare una scommessa. Se ho ragione Mauro batterà tutta la neve fino alla capanna (io quando scommetto forte,so di vincere),faccio una zoommta e ho la conferma: io vinco e Mauro perde.....ma dopo aver battuto poco più di 200 metri di pista innevata egli non ha più energie,nonostante lo stimoli.
Ho capito,ancora una volta il Bradipo delle Alpi deve portare a termine il lungo battere: pestare neve creando una pista agevole per Mauro al quale gli prendono i crampi poco prima della baita dalla quale in circa 10 minuti si arriva alla capanna. I dolori sono forti,comincia a nevischiare e fa freddo: non ne ha più di energie,gli suggerisco di bere,io sono abituato anche a stare a "secco" ma va da fisico all'altro,dobbiamo arrivare alla capanna e con fatica ci riusciamo e alle 12,00 siamo alla Bovarina,ovviamente per Mauro è stata ancor più dura.
Tutto funziona,la corrente elettrica c'è e azioniamo asciugatoio dove poniamo gli abiti bagnati e mi do da fare a procurare legna per la stufa che in men che si dica viaggia alla grande senza neppure un po di fumo.....ma sembra di essere in un freezer,quindi accendo le due stufe elettriche (che hanno pochi watt) per aiutare a scaldare un pochetto. Mettiamo a scaldare le focacce,utili per il primo sostentamento,mentre l'acqua deve ancora bollire per la pasta (ricordarsi le monete da 1 franco per la stufa a gas che va a metri cubi e non a tempo). Intanto anche Mauro si dedica al taglio legna: la legnaia era il posto meno gelido di tutta la struttura,incredibile ma vero!
Una stufa la mettiamo nella stanza piccola da 8 posti letto,giusto per togliere un poco di umidità e la differenza con l'altra la si sentiva eccome. Pranziamo,poi chi si dedica alla lettura e chi per scaldarsi al taglio legna......capanna sempre fredda,nonostante la stufa rendeva alla grande! Alle 16,24 fuori vi erano -3,8° alle 17,00 -8,3° e infine alle 20,45 i toccano i -9,8°: la temperatura interna è arrivata a ben 9° il massimo raggiunto,quindi potete immaginarvi quanto freddo faceva in camera! Quassù vi è arrivato il giorno 2 dicembre,uno di Varese,poi nessuno!
Nel frattempo nevischiava,troppo bassa la temperatura per nevicare bene ma Mauro è preoccupato e io lo tranquillizzo: nessun problema,vedrai che domani scendiamo senza problemi e dato che aveva bisogno di essere di rientro per le 16,00,avremmo deciso se pranzare presto o farci solo una colazione abbondante senza fretta.
Alle 21,00 dopo aver spento le stufe elettriche,ce ne andiamo a letto e dopo mezz'ora il Selvatico cominciava a ronfare,partito in quarta,mentre io era un continuo dormi-veglia: alle 7,30la temperatura in camera era di ben 2,6°.....un freddo boia,è la temperatura più bassa che abbia riscontrato alla mattina dopo una dormita. Bisogna ammettere che sotto il piumone si stava di un caldo dal quale non volevi separarti,ma il dovere chiama e ricomincio a riavviare la stufa.
La giornata è ventosa ma pare migliore di ieri e verso le 9,30 ci incamminiamo verso valle: le impronte sono ancora visibili nonostante un po coperte dalla neve caduta e dal vento,mentre a Ronco le nostre tracce erano completamente sparite. Arrivati al ponte notiamo tracce fresche di sci-alpinisti che non abbiamo incrociato perché salivano verso Pradasca e alle 12,00 siamo all'auto.
Anche questa escursione con ciaspole è stata sofferta,ben 3 ore e 30 a battere neve.....non è poco.....se poi contiamo che eravamo in due.....facciamo uno e un quarto he he he!
Inarrestabili come alla Foisc,portiamo a termine una ciaspolata tosta,tutto allenamento per le prossime che verranno.....spero! Ringrazio Mauro per l'aiuto datomi in capanna per gestire al meglio il tutto.
Ciao a tutti e alla prossima!

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