Monte Giove m. 3009 Traversata sud - ovest
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Oggi bella escursione in una giornata magnifica, con Franca, Fabrizio e Roberto.
Lasciata l' auto, ci avviamo in discesa sulla vecchia strada fino al bivio di Antillone,
proseguiamo per la Via Crucis, costeggiamo poi il Laghetto, arrivando alla Chiesetta.
Seguiamo per Alpe Vova e, dopo qualche centinaio di metri, arriviamo in una radura:
sulla destra un grosso masso con indicazione La Scala. Nel primo tratto abbiamo
un pò di problemi a seguire l' esile traccia supportata da radi segni rossi in quanto,
ultimamente, sono cadute parecchie piante. Fortunatamente riusciamo a tenere la
direzione e per un erto bosco di pini e faggi, arriviamo all' Alpe La Scala con la
consueta pausa caffè. Dalle baite seguiamo frequenti segni bianco/rosso salendo
da prima un erto pratone poi per una rada pineta; usciti da questa e lasciati i segni,
ci dirigiamo, seguendo qualche ometto, verso NO e risaliamo il greto di un ruscello
per poi andare decisamente verso ovest a superare, per un passaggio obbigato, la
bastionata che si para davanti. Poi, seguendo gli ometti arriviamo ad un rudere:
attraversiamo un ruscello e poco più sopra facciamo la stessa cosa al contrario fino
ad arrivare ad un bel ripiano, dove ci prendiamo un' altra pausa. Risaliamo a mezza
costa l' ultima balza che ci porta nell' altopiano dove sono adagiati i bei Laghi Creil.
Molti agili camosci fuggono alla nostra vista, non avvezzi a vedere molta gente da
queste parti.
Arrivati al Creil Superiore attraversiamo il suo piccolo emissario e, in direzione nord,
nel primo tratto evitiamo un tratto di giavina ma siamo poi costretti a superarla; il
primo tratto è abbastanza stabile ma, quando la pendenza aumenta, diventa infida
costringendoci a procedere con cautela. Costeggiamo i dirupi sempre in direzione
nord e, dopo averli superati, deviamo decisamente a destra fino a raggiungere la
cresta est e per questa velocemente alla vetta. Panorama a 360 che lascia senza
parole, vista la giornata. Complimenti reciproci e foto a "nastro". Per la discesa
optiamo per il versante ovest ( la via normale ) passando dalla diga del Busin, dove
riusciamo a scroccare un buon bicchiere di rosso all' Amico Giorgio, guardiano del
bacino. Al muro della diga segnavia per Alpe Vova e per un buon sentiero ripido ed
eterno, passando per l' Alpe Giove, arriviamo a Vova e da qui, seguendo le indicazioni
per Antillone, su di un lungo traverso sù e giù, ci ricongiungiamo all' itinerario di salita.
Giornatona!!!. Buona Montagna, roby
Lasciata l' auto, ci avviamo in discesa sulla vecchia strada fino al bivio di Antillone,
proseguiamo per la Via Crucis, costeggiamo poi il Laghetto, arrivando alla Chiesetta.
Seguiamo per Alpe Vova e, dopo qualche centinaio di metri, arriviamo in una radura:
sulla destra un grosso masso con indicazione La Scala. Nel primo tratto abbiamo
un pò di problemi a seguire l' esile traccia supportata da radi segni rossi in quanto,
ultimamente, sono cadute parecchie piante. Fortunatamente riusciamo a tenere la
direzione e per un erto bosco di pini e faggi, arriviamo all' Alpe La Scala con la
consueta pausa caffè. Dalle baite seguiamo frequenti segni bianco/rosso salendo
da prima un erto pratone poi per una rada pineta; usciti da questa e lasciati i segni,
ci dirigiamo, seguendo qualche ometto, verso NO e risaliamo il greto di un ruscello
per poi andare decisamente verso ovest a superare, per un passaggio obbigato, la
bastionata che si para davanti. Poi, seguendo gli ometti arriviamo ad un rudere:
attraversiamo un ruscello e poco più sopra facciamo la stessa cosa al contrario fino
ad arrivare ad un bel ripiano, dove ci prendiamo un' altra pausa. Risaliamo a mezza
costa l' ultima balza che ci porta nell' altopiano dove sono adagiati i bei Laghi Creil.
Molti agili camosci fuggono alla nostra vista, non avvezzi a vedere molta gente da
queste parti.
Arrivati al Creil Superiore attraversiamo il suo piccolo emissario e, in direzione nord,
nel primo tratto evitiamo un tratto di giavina ma siamo poi costretti a superarla; il
primo tratto è abbastanza stabile ma, quando la pendenza aumenta, diventa infida
costringendoci a procedere con cautela. Costeggiamo i dirupi sempre in direzione
nord e, dopo averli superati, deviamo decisamente a destra fino a raggiungere la
cresta est e per questa velocemente alla vetta. Panorama a 360 che lascia senza
parole, vista la giornata. Complimenti reciproci e foto a "nastro". Per la discesa
optiamo per il versante ovest ( la via normale ) passando dalla diga del Busin, dove
riusciamo a scroccare un buon bicchiere di rosso all' Amico Giorgio, guardiano del
bacino. Al muro della diga segnavia per Alpe Vova e per un buon sentiero ripido ed
eterno, passando per l' Alpe Giove, arriviamo a Vova e da qui, seguendo le indicazioni
per Antillone, su di un lungo traverso sù e giù, ci ricongiungiamo all' itinerario di salita.
Giornatona!!!. Buona Montagna, roby
Tourengänger:
tignoelino

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Kommentare (16)