Motton (2155 m)
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Anche per oggi il bollettino nazionale delle valanghe prevede un marcato pericolo di valanghe di neve asciutta (grado 3). Al pomeriggio il pericolo di valanghe di neve bagnata (grado 3) si estenderà addirittura a buona parte della Svizzera, da Chiasso a Lucerna e da Montreux a San Gallo.
Alla luce di queste informazioni rinuncio all’escursione con pelli di foca in Val Bedretto e opto per una ciaspolata nella regione di San Bernardino.
Vedi video dell’escursione.
Inizio dell’escursione: ore 7:40
Fine dell’escursione: ore 11:00
Temperatura alla partenza: 3°C
Temperatura al rientro (Alpe Fracch): 16°C
Il grande parcheggio sul piazzale dell’Alpe Fracch (1640 m) in prossimità della stazione a valle degli impianti di Confin / San Bernardino è completamente ricoperto da uno spesso strato di neve: impossibile accedervi. All’inizio della settimana sono caduti qui ben 43 cm di neve. Quest’anno è arrivata troppo tardi: in inverno era scarsa.
Alla partenza mi precede un giovane escursionista munito di “snowblades”, diretto al Piz de Mucia. In discesa ricongiungerà i due “sci” costituendo una tavola.
Constato subito che la neve è molto pesante e non portante: sarà una faticaccia!
Seguo la pista di sci, non battuta, sfruttando in parte la lieve traccia lasciata dallo sciatore. Dopo venti minuti di salita arriva il sole: fa molto caldo; continuo in canotta con le braccia nude. Poco prima di arrivare a Confin Basso riappare il Motton, un cupolone, oggi perfettamente innevato. A dispetto del nome, con significato di “promontorio tondeggiante”, per raggiungerlo occorre sfoderare non poche energie.
La giornata è splendida ed il paesaggio piacevolissimo. Gli impianti di risalita, visto che non sono in esercizio, non disturbano più di quel tanto. In circa un’ora raggiungo il Ristorante Confin 2000 (1961 m): ho impiegato un quarto d’ora in meno rispetto all’indicazione del segnavia estivo. Faccio una sosta sulla scaletta metallica, quindi riprendo il cammino in direzione Sud-Est, sul falsopiano lungo circa 400 m, che precede la ripida salita finale. Ora comincia il tratto più faticoso: è una sorta di “Scala Santa”, assai lunga. Ad ogni passo le racchette affondano nella neve alta e pesante; per rialzarle occorre uno sforzo notevole. Il fiatone mi impone delle frequenti brevi soste. Alzo spesso lo sguardo per tenere sotto controllo il versante settentrionale del Motton. Non ci sono slavine importanti, solo colate di piccolissime dimensioni, almeno finora.
Poco prima della sella il pendio spiana un pochino e la neve diventa più portante: qui è bellissimo e divertente. Ho la fotocamera a tracolla, per cui posso immortalare gli splendidi paesaggi. Dalla sella a quota 2125 m circa, piego in direzione SE, verso il sole, puntando al culmine. Alle 9:20 posso esclamare “Motton geschafft!”.

Motton (2155 m)
Anche se la cima non è un tremila, sono comunque molto soddisfatto: con questo tempo e con la neve mi sembra un posto magnifico.
Il culmine è caratterizzato da sette omini di pietra di ottima fattura. Li fotografo con tutte le angolazioni possibili e registro un video del notevole panorama.
Prima di iniziare la discesa a valle, raggiungo l’Alp de Confin (2146 m), dove in inverno un ristorantino attira molti sciatori.
La discesa è molto piacevole e per nulla faticosa. A Confin Basso incontro di nuovo lo sciescursionista, ora con lo snowboard, di ritorno dal Piz de Mucia. Anche lui asserisce di essere pienamente soddisfatto della gita odierna sulle nevi di San Bernardino.
Giornata splendente per questa racchettata di fine aprile, caratterizzata da temperature elevate e neve abbondante per la stagione.
Tempo totale: 3:20 h
Salita: 1:40 h
Dislivello in salita: 530 m
Sviluppo complessivo: 5,4 km
Difficoltà: WT3
SLF: 3 (marcato)
Copertura della rete cellulare: buona.Libro di vetta: no

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