Passo delle Colombe, Capanna Cadagno e Passo dell'Uomo
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Parcheggiata l’auto negli ampi spazi all’Alpe Casaccia, imbocco il sentiero, chiaramente indicato dalle paline e dai segnavia, che attraversa la piana e si porta sull’altro lato della vallata.
Il primo tratto di salita si svolge in un rado bosco di pini e larici, intorno a quota 2000 poi gli alberi finiscono e il sentiero spiana leggermente, fino a raggiungere il Piano dei Canali. Qui si cammina in falsopiano per diversi minuti, con il Pizzo delle Colombe e le sue magnifiche guglie di fronte!
Giunti al termine del pianoro si affronta l’ultima rampa, che è piuttosto ripida, ma fortunatamente abbastanza breve!
Ogni tanto devo fermarmi a prendere fiato e, voltandomi, posso ammirare il sottostante Piano dei Canali appena lasciato, e in lontananza il maestoso gruppo dell’Adula.
Tutto l’ambiente è costellato da una miriade di chiazze bianche, gli ultimi rimasugli della straordinaria nevicata di tre giorni fa.
Arrivato al Passo delle Colombe (1 h 35), caratterizzato dal bel laghetto di Campanitt, mi fermo per ammirare da vicino il bellissimo Pizzo Colombe, montagna davvero unica in queste zone e dare un ultimo sguardo all’Adula.
Dall’altro lato del passo però la vista non è da meno, con tutta la Val Piora e, in lontananza due maestose montagne: il Finsteraarhorn e il Lauteraarhorn.
In fondo alla vallata si scorge anche la piana con il Lago di Cadagno.
Il primo tratto di discesa è davvero spettacolare, in mezzo a dolci prati costellati da chiazze di neve e da minuscole pozze d’acqua in parte ghiacciate.
In basso, alla mia destra, posso ammirare anche la Segna con il suo laghetto e una bellissima cascata.
Raggiunta l’Alpe Carorescio (2127 mt) il sentiero diventa una vera e propria strada sterrata, che percorre tutto il versante sinistro della Val Piora fino a giungere alla Capanna Cadagno.
Da qui raggiungo in pochi minuto l’Alpe Piora (2 h 50), dove trovo un comodo sasso da cui posso mangiare comodamente godendomi il Lago di Cadagno e le vette che lo circondano.
Dopo essermi concesso anche una squisita fetta di torta di mele alla Capanna Cadagno, riparto alla volta del Passo dell’Uomo.
Dalla Capanna i cartelli indicano chiaramente il sentiero da seguire, la segnaletica in queste zone è davvero perfetta.
Devo ora risalire tutta la Val Piora scesa poco fa, stavolta però sul lato opposto e su un sentierino decisamente più bello e divertente della stradina di prima.
Il sentiero sale dolcemente, con bella vista sul Pizzo dell’Uomo, sul Pizzo delle Colombe e sul Pizzo del Sole, che chiudono la testata della valle.
Alla mia destra ammiro le gole formate dal torrente e vedo la sterrata percorsa all’andata.
Dopo essere passato al di sopra della cascata vista al mattino, arrivo con un breve strappo alla Segna, dove ignoro le indicazioni per il laghetto, e seguo invece l’ampio sentiero per il Passo dell’Uomo, che raggiungo in breve (3 h 55).
Da qui si apre la vista sulle cime della Val Medel e, poco dopo, compare anche il Lago di Songta Maria, posto proprio al Passo del Lucomagno.
La discesa fino al lago si svolge su un sentiero larghissimo, ma piuttosto scomodo in quanto formato da ciottoli e sassi.
Raggiunto il Passo del Lucomagno (5 h 00) seguo i cartelli verdi del Sentiero Natura, che indicano chiaramente l’Alpe Casaccia.
Sono già 5 ore che cammino sotto il sole e la fatica inizia a farsi sentire. Proprio quando penso che manchi solo una breve discesa, il sentiero torna a salire leggermente e per una mezzoretta è un continuo saliscendi ai margini dello splendido bosco di mughi.
Poi un breve tratto di discesa ripida, mi riporta nella magnifica piana dell’Alpe Casaccia, dove mi ricongiungo col sentiero dell’andata e torno alla macchina (6 h 00).
Il primo tratto di salita si svolge in un rado bosco di pini e larici, intorno a quota 2000 poi gli alberi finiscono e il sentiero spiana leggermente, fino a raggiungere il Piano dei Canali. Qui si cammina in falsopiano per diversi minuti, con il Pizzo delle Colombe e le sue magnifiche guglie di fronte!
Giunti al termine del pianoro si affronta l’ultima rampa, che è piuttosto ripida, ma fortunatamente abbastanza breve!
Ogni tanto devo fermarmi a prendere fiato e, voltandomi, posso ammirare il sottostante Piano dei Canali appena lasciato, e in lontananza il maestoso gruppo dell’Adula.
Tutto l’ambiente è costellato da una miriade di chiazze bianche, gli ultimi rimasugli della straordinaria nevicata di tre giorni fa.
Arrivato al Passo delle Colombe (1 h 35), caratterizzato dal bel laghetto di Campanitt, mi fermo per ammirare da vicino il bellissimo Pizzo Colombe, montagna davvero unica in queste zone e dare un ultimo sguardo all’Adula.
Dall’altro lato del passo però la vista non è da meno, con tutta la Val Piora e, in lontananza due maestose montagne: il Finsteraarhorn e il Lauteraarhorn.
In fondo alla vallata si scorge anche la piana con il Lago di Cadagno.
Il primo tratto di discesa è davvero spettacolare, in mezzo a dolci prati costellati da chiazze di neve e da minuscole pozze d’acqua in parte ghiacciate.
In basso, alla mia destra, posso ammirare anche la Segna con il suo laghetto e una bellissima cascata.
Raggiunta l’Alpe Carorescio (2127 mt) il sentiero diventa una vera e propria strada sterrata, che percorre tutto il versante sinistro della Val Piora fino a giungere alla Capanna Cadagno.
Da qui raggiungo in pochi minuto l’Alpe Piora (2 h 50), dove trovo un comodo sasso da cui posso mangiare comodamente godendomi il Lago di Cadagno e le vette che lo circondano.
Dopo essermi concesso anche una squisita fetta di torta di mele alla Capanna Cadagno, riparto alla volta del Passo dell’Uomo.
Dalla Capanna i cartelli indicano chiaramente il sentiero da seguire, la segnaletica in queste zone è davvero perfetta.
Devo ora risalire tutta la Val Piora scesa poco fa, stavolta però sul lato opposto e su un sentierino decisamente più bello e divertente della stradina di prima.
Il sentiero sale dolcemente, con bella vista sul Pizzo dell’Uomo, sul Pizzo delle Colombe e sul Pizzo del Sole, che chiudono la testata della valle.
Alla mia destra ammiro le gole formate dal torrente e vedo la sterrata percorsa all’andata.
Dopo essere passato al di sopra della cascata vista al mattino, arrivo con un breve strappo alla Segna, dove ignoro le indicazioni per il laghetto, e seguo invece l’ampio sentiero per il Passo dell’Uomo, che raggiungo in breve (3 h 55).
Da qui si apre la vista sulle cime della Val Medel e, poco dopo, compare anche il Lago di Songta Maria, posto proprio al Passo del Lucomagno.
La discesa fino al lago si svolge su un sentiero larghissimo, ma piuttosto scomodo in quanto formato da ciottoli e sassi.
Raggiunto il Passo del Lucomagno (5 h 00) seguo i cartelli verdi del Sentiero Natura, che indicano chiaramente l’Alpe Casaccia.
Sono già 5 ore che cammino sotto il sole e la fatica inizia a farsi sentire. Proprio quando penso che manchi solo una breve discesa, il sentiero torna a salire leggermente e per una mezzoretta è un continuo saliscendi ai margini dello splendido bosco di mughi.
Poi un breve tratto di discesa ripida, mi riporta nella magnifica piana dell’Alpe Casaccia, dove mi ricongiungo col sentiero dell’andata e torno alla macchina (6 h 00).
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (2)