Capanna Cederna/Maffina m.2582 - Pizzo Scalino m.3323 (SO): salita dalla val Fontana
|
||||||||||||||||||||||||||
Deciso,vada per la Valtellina,so cosa posso andare incontro al rientro,ma la giornata la danno ottima...e poi conosco strade alternative: di che mi preoccupo? Più che altro la neve,sarà nevicato in quota,dato che ha fatto temporale al sabato?
Rischio!
Levata alle 3,00,colazione con tisana al mirtillo,miele e una brioche.
Alle 3,30 partenza con la lince delle Alpi e via,via...si fa per dire...la sonnolenza si faceva sentire,quindi anche se il traffico era quasi nullo,sto dentro i limiti di velocità (e anche sotto),calcolando di essere sul luogo di partenza per le 6,30. Farò una solitaria: chi per impegni,chi rientrava dalle ferie e chi...si sarebbe avventurato in questa zona ben sapendo che non vi era orario di rientro?
Giunto a Ponte in Valtellina,noto che l'aria è piuttosto pungente,quindi mi fermo e comincio a calzare il primo paio di calze e il pile.
Risalgo la lunga val Fontana (sono ben 10 km. di asfalto dal bivio con la strada panoramica dei castelli) stretta e fredda causa pioggia del giorno prima.
Giunto alla fine dell'asfalto,decido di proseguire sullo sterrato che rispetto a qualche anno fa,è decisamente migliorato,poi dopo 1 km. trovo da parcheggiare.
Giustamente avendo più volte fatto questa strada, (l'ultima volta nel 2002) sapevo che non era delle migliori in fatto di sterrata,quindi alle 6,40 mi metto in cammino,accompagnato dal forte rumore del torrente e mi rammarico un poco dato che appena una 20na di metri avanti a me iniziava il bitume,poi sterrato ma in buone condizioni,dove poco dopo vedo parcheggiata una station wagon (che giustamente a causa dei avvallamenti molto profondi per far defluire le acque,ha deciso di non rischiare) targa MI.
Poi ancora bitume e infine sterrato,ma mai con pendenza forte: a parte alcune vetture un po basse da terra,molte altre auto possono benissimo percorrere questa strada,vi sono numerose possibilità di parcheggio lungo il tragitto costituito da lunghi tratti rettilinei.
Comunque chi è “allergico” a percorrere tali strade con la propria auto,non gli resta da fare che farsela tutta a piedi e calcolare almeno 1 ora.
Io mi ricordavo che un buon tratto era fangoso,ma a quanto pare devono aver messo la ghiaia e se paragono la sterrata che porta al rifugio Scarfiotti,per salire al colle Sommellier,questa è 100 volte meglio.
Nel frattempo vengo superato da una Megane.
Arrivato alla piana vedo un cartello che indica la vendita di formaggi e salumi locali,mentre a sinistra vi è un'alpeggio/rifugio.
Proseguo e giungo al ponte: la strada che si deve prendere è quella che scende e che porta in breve al piccolo parcheggio sbarrato da una frana: qui vedo parcheggiata una Yaris e la Megane.
Ebbene mi sono sparato ben 45 minuti buoni di sterrata...non è poco,in particolare quando poco avanti vi è un cartello con scritto...Pizzo Scalino 5 ore: ha però! Devo essere proprio rintronato se tento questa ciclopica impresa...comunque,cominciamo ad arrivare alla capanna Cederna...poi si vedrà. Il mio medico mi dice sempre che non si è mai obbligati ad arrivare in cima...fare sempre ciò che si vuol fare con moderazione,pacatezza...lentezza,quella non manca mai!
Così,rassegnato e oramai con la certezza di non riuscire nell'impresa (non per la tempistica che avevo già preventivato,ma il pensiero che il tracciato sia fuori dalla portata inerente a passaggi alpinistici) mi avvio sul sentiero,un poco scivoloso che sale a fianco del torrente,che percorre la valle di Forame,poi...il sole: è giunto il momento di togliere il pile.
Proseguo e attraverso il ponte (non ricordo questo bel ponte) vedo in lontananza due gruppi di escursionisti: e si,tarellavano alla grande!
Proseguo e riattraverso il torrente,passando davanti all'alpe di Forame che hanno restaurato i cacciatori nel 2005: dentro è spartana,ma il riparo in caso di temporale lo offre.
Avanzo...e risalgo il pendio con percorso a tornanti che situato a destra della bella cascata e raggiungo un pianoro dal quale lo sguardo vigile può notare la bandiera che segnala la presenza della capanna che raggiungo alle ore 9,50.
Qui saluto due escursionisti con il loro cane che si apprestavano a fare uno spuntino,proseguo per fare delle foto a monte della capanna e vedo il paletto con il segnavia e lo raggiungo: chi arrivasse alla capanna,noterà un tubo dell'acqua che alimenta la fontana,lo segua e raggiungerà tale segnaletica dove viene indicata la direzione per il passo Forame e il monte Painale,mentre l'indicazione per il Pizzo Scalino non esiste (per quale strana ragione,non si sa),ma su un sasso si nosta il segnale a vernice,proseguire diritto e seguirne il tracciato in parte marcato nel terreno,segnalato anche da ometti oltre che a vernice.
Personalmente qualche verniciatina in più a distanza ridotta sarebbe opportuna e anche qualche ometto di pietra (del tipo svizzero,belli grandi e grossi che durano nel tempo) che non guasta mai.
Procedo su un percorso molto ripido fino alla base della roccia bianca (sembra neve ma non lo è) quella più grande,dove il percorso tende a portarmi a sinistra verso il filo di cresta dove si incontrano due ometti in pietra che fungono come da porta: li oltrepasso e la visione è già superba e grandiosa.
Sono a quota 3060 circa,da qui si vede la cima del Pizzo Scalino,ancora ben lontano.
Proseguo su pietrame lungo la dorsale,sempre tenendo d'occhio i segnali a vernice e gli ometti e piani piano eccomi alla forcella di quota 3150 dove si congiunge il percorso che proviene dal ghiacciaio del Pizzo Scalino: panorama maestoso,dove il silenzio viene interrotto dalle voci degli alpinisti che stanno salendo dal ghiacciaio,bello bianco a causa della fresca nevicata del giorno prima.
Da qui vedo l'impressionante piramide finale con la croce: mi domandavo se sarei stato in grado,se la Signora Montagna mi avrebbe acconsentito a violare la sua imponente cima,una sentinella che mai si stanca di vigilare sulle sue valli che si prostano a Lei.
Vedo già qualcuno scendere e altri salire: da come si muovono pare che le mani servano...mhmm!
La vedo dura...provo!
Proseguo sulla cresta in piano poi noto che di segnali a vernice...nulla di che,alcuni omettini,alcune svariate tracce nel terreno (occhio a prendere quello giusto; stando ad un alpinista ho cuccato quello più balordo,ma beneeee) quindi dopo aver capito di essere un pochetto nei casini,mi sposto a destra per prendere il sentiero (molto mobile tra l'altro) che mi conduce in vetta che raggiungo alle 12,20 per un totale di 5 ore e 40 minuti.
La vetta brulicava di gente sdraiata a prendere il sole,tutti erano entuasti per l'eccellente giornata: mentre scatto qualche foto ascolto alcuni alpinisti che discutevano per quanto riguarda il rientro: dato che la prima parte di discesa di circa 100 m. è su terreno e roccia molto instabile,si organizzavano in modo da stare a pochi metri uno dall'altro,in modo tale che se si smuoveva un sasso,non avrebbe causato problemi a chi stava sotto,perchè tutti vicini.
Devo dire che sentire questi suggerimenti mi fa molto piacere,vuol dire che c'è ancora gente che capisce cosa vuol dire “stare in gruppo” per evitare problemi. Visto che stava arrivando un marasma di folla,taglio la corda,senza toccare cibo e acqua,infilo i guanti da lavoro,così se dovessi cadere,questi eviterebbero la sbucciatura delle mani...magari mi rompo in 1000 pezzi...ma le mani sono salve! Comincio a togliermi il pensiero del pezzo più ostioso.
Seguo uno dei sentieri,se così si possono definire e vado incontro ad un alpinista che stava salendo: lo saluto e lo guardo...capelli bianchissimi,non era albino,ma sicuramente vista la carnagione non proprio giovane,mi dava da pensare che era vicino agli ottanta,ma molto in gamba,mentre io poco dopo...dove vado adesso? Ma da dove è salito che non vedo nulla di abbordabile! Ok,decido di spostarmi più a sinistra,poi sento delle voci e vedo alcuni che scendono...eccolo lì il fetente percorso che ho fatto in salita!
Lo riprendo e con cautela ritorno sul crinale dove poco avanti noto alcuni che prendono a destra...vedo degli ometti...mi volto per vedere il Pizzo Scalino...mi rivolto verso gli ometti...ma siii,questo è il percorso che scende in val di Togno,il mio tracciato è più avanti! (certo che segnalarlo sarebbe bene...qualche distratto magari ci casca...).
Arrivo al mio tracciato che mi riporta sulla via per la val Fontana dove dagli ometti vedo i due con il cane che devono aver rinunciato: pensavo che fossero in pochi a salire lo Scalino da questo versante,invece...nonostante è molto più faticoso,il tracciato è battuto.
Poi incrocio un ragazzo della zona che in cima non sarebbe andato causa l'ora tarda e più giù 4 escursionisti che mi chiedono se arrivavo dal passo Forame...Forame? Nooo,qui se proseguide,salite al Pizzo Scalino,per il passo dovete andare in quella direzione,praticamente dalla capanna,seguendo la canna dell'acqua avreste visto il cartello: mi ringraziano e ci salutiamo.
Giunto alla capanna Cederna,sosto per un fugace pasto a base di frutta secca,foto alla capanna e poi via,sempre piano piano,senza soste raggiungo la stradetta,dove l'ombra oramai regnava sulla valle (ci voleva un poco do frescura).
Le auto che ho visto la mattina erano già sparite,cammina e cammina raggiungo la lince delle Alpi dopo ben 45 minuti di sterrata alle 17,50.
Alle 18.05 parto e raggiunto il bivio con la strada panoramica dei castelli,sosto 5 minuti per mangiucchiare un poco di frutta secca e bere dell'acqua fresca.
Riparto e il mio pensiero va alla fututra colonna di vacanzieri che si apprestano a far rientro dalle ferie e comincio a elaborare eventuali strade alternative per giungere a casa in un orario “decente”.
Arrivo a Sondrio,tutto tranquillo,prendo la tangenzialetta e poi la statale 38...scorrevole...strano...forse il temporale di sabato a fatto fuggire la folla prima del solito?
O sono diventati più intelligenti e hanno preferito scendere qualche giorno prima? Mha!
Fatto stà che c'era più traffico verso l'alta valle che verso Milano.
Va bè,finche dura...meglio...ma dopo il ponte di Talamona...mhmmm,leggera colonna che mi fa desistere nel proseguire sulla classica strada e prendo a tagliare fuori Morbegno,esco a Delebio...paletta dei caramba...@@@zz,poteva metterla fuori un po prima,così rallentavo senza frenare bruscamente...e che cacchio!
Prego,favorisca i documenti! Sono nello zaino! e mentre li vado a prendere mi segue con il mitra spianato...(tra me dicevo: ocio con quell' arnese,potresti farmi la bua...se parte un colpo...).
Una controllata veloce,gli auguri di buon viaggio,contraccambio augurandogli un buon lavoro e procedo...verso la mitica coda...che per ora...stringiamoci le @@@@...non ho ancora fatto!
In galleria non mi pare di vedere un gran movimento e infatti dove di solito si formano le code...tutto tranquillo,alla biforcazione per Lecco,via lungo lago,leggo il pannello che riporta: auto in panne all' uscita per Lecco centro...@@@@zz ho superato il bivio,speriamo che abbiano risolto tutto.
Giunto nei pressi del bivio dove sarebbe dovuta esserci un' auto in panne...si andava alla grande e fino a casa non ho poi trovato nessun problema...come dire...mi è proprio andata di c@@@,ma tanto,tanto,tanto! Praticamente in 2 ore e 30 ero a casa: fantastico!!!!!!!!!
Ciao a tutti e alla prossima!
km. 3,5 si strada sterrata a piedi
km. 7,8 circa alla capanna Cederna-Maffina
km.10 circa al Pizzo Scalino
Comments (9)