Isola di CAPRAIA
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By Lumi luminitao
Isola (Nostra) di CAPRAIA
Si, la nostra Isola di Capraia….abbiamo avuto la fortuna di essere i padroni dell' Isola di Capraia per tre giorni…Noi solo per Lei…e Lei solo per Noi…
….....dopo tre giorni stupendi …ho paura di non poter raccontare tutta la bellezza regalata, mi spiacerebbe dolorosamente dimenticare un piccolo dettaglio che potrebbe rendere meglio la meraviglia vissuta…
(1°) Primo giorno…la natura selvaggia…immensità del mare…
Porto – Il Laghetto (Stagnone) – Monte Le Penne – Colonia Penale – Casa nostra al Porto
Il sole ci sorride già al mattino….il mare…la montagna…che vuoi più dalla vita??!!….forse di morire là per vivere per sempre assieme a Loro. Come potrei ringraziare, come potrei sdebitarmi per tutto quello che mi offre la natura ???
Se potessi scegliere un luogo di nascita…quello sarebbe la Natura. Mi sto chiedendo, ed i miei amici lo sanno, dove è il mio posto? Né Italia né Romania…perché io appartengono alla natura. E cosi si chiuderebbe il ciclo della vita…la nascita e la morte.
L’itinerario di oggi…significativo ed emozionante. Uno stupendo itinerario ad anello che permette di attraversare una natura mediterranea ancora integra e selvaggia che offre panorami di indiscussa bellezza.
Lungo la vecchia mulattiera attraverso un tunnel incontravo le Eriche Arboree, il Rosmarino fiorito, fermavo il passo per salutarli, abbracciarli …e mi ricambiavano con una carezza, con il loro profumo unico.
Mi spingevano a diventare come loro….selvaggia! Vieni con noi…mi dissero…lasciati andare…sentiti libera come noi…Volevo spogliami, buttarmi a terra, muovermi come Lei e diventare come due corpi che diventano uno e ….vivere un attimo di libertà totale….
Andavo da sola, qualunque altro accanto mi avrebbe rotto l'incanto della solitudine, avevo il desiderio di staccarmi dalle voci, dai pensieri di un domani…
Al' improvviso si apre il panorama del Laghetto, l’unico invaso naturale dell’isola e ti chiedi ...questi sono i meccanismi della natura che riescono a trasformare il vuoto in materia.
Il piccolo sentiero in costa ti conduce al Monte Le Penne (420 m)…la cima raggiunta, il bordo tra il finito della terra selvaggia e l’immenso del mare diventava più definito. Le ‘’penne’’ rocciose del Monte scolpite dalla mano della natura ti offre una splendida finestra sulla costa occidentale dell’isola.
E poi ....il passato che va rispettato con il silenzio ed il pensiero a tutti coloro che sono stati ‘’ospitati’’ là dentro…nella parte dell’isola che per 100 anni ha costituito la Colonia Penale Agricola.
(2°)Secondo giorno….ballare con il mare….accoglienza dei gabbiani….stupenda Punta Sud dell’isola…..l’incontro con i mufloni
Porto – Cala del Ceppo – Punta dello Zenobito – Cala Rossa – Torre dello Zenobito – Monte Arpagna (410 m), Il Semaforo – Casa nostra al Porto.
Il gruppo dei "ventuno" (siamo tanti questa volta)…..amanti dell’avventura nella natura vergine, poco toccata dall'essere umano, appassionati del bello naturale.
Siamo partiti anche oggi alla scoperta di una natura incantevole e paesaggi pittoreschi. E' una giornata stupenda, le previsioni hanno sbagliato per noi, sono state benevole con noi, per farci sentire in piena estate. Il sole con il suo calore accogliente è diventato parte del gruppo, il ventiduesimo personaggio.
Il rosmarino sempre verde, le ginestre gialle spinose, le rocce chiare e sanguigne dipingono ogni angolo dell’isola con toni diversi di colori per renderla più ricca, più speciale…e noi eravamo riempiti completamente di tutta la sua bellezza.
Arrivati alla Cala del Ceppo…ragazzi…..c’è una serenità completa nel guardare il mare e guadagnarlo passo a passo fino a raggiungerne la linea dell'orizzonte.
Mi tuffo nel Mare, ho chiuso gli occhi ma la vista e tutti i sensi hanno sentito il tocco del mare, l’abbraccio e le sue carezze.... tremavo…non per la sua freddezza..... per la gioia di incontralo.
I più bravi, Pino e Moreno sono diventati subito due delfini invece gli altri stavano godendo lo spettacolo del sole e dell’acqua turchese e blu chiaro recitato del Mare.
Si continua l’avventura…e arriviamo alla punta sud dell’isola, Punta dello Zenobito, Cala Rossa e La torre dello Zenobito. ...un capolavoro di Monet....il rosso e il grigio della lava vulcanica dello Zenobito, l’azzurro dei rosmarini, l’arancione dei licheni, le acque blu cristalline del Mediterraneo....
Siamo primi a godere il panorama di questo versante, perchè il sentiero è stato aperto da quest’anno. E' stata una benedizione per Noi... Alla Torre dello Zenobito siamo stati accolti dai gabbiani..... abbiamo atteso un po il loro Benvenuto e poi....siamo diventati amici. Qualche sguardo è bastato per capirci e rispettarci...Loro stavano cominciando il periodo di nido...Noi eravamo ipnotizzati del panorama….
Non volevamo andarcene perchè lo spettacolo della punta sud dell’isola è unico......ma la giornata è lunga e ci aspettavano altre e ancora altre meraviglie da esplorare. Accarezzati del sole arriviamo al Monte Arpaga dove si trova il Semaforo, una vecchia stazione di osservazione e segnalazione della Marina Militare.
Il percorso di ritorno nel pomeriggio ci ha offerto incontri con la capra selvatica, il muflone, panorami stupendi e molto diversi perché ora avevamo il sole alle spalle….ad avvisarci che un altro giorno indimenticabile sta per essere completato.
(3°) Ultimo giorno (almeno per ora)….la scoperta del SE dell'essere umano….relazionare….
Porto – Ex Colonia Penale – Mortola – Il Dattero – Casa nostra al Porto
Ieri sera, una piccola discussione dovuta all’incomprensibilità e alla diversità di carattere, ci ha fatto dimenticare per qualche minuto dove siamo e perchè siamo.
A volte, la perfezione della Natura ti fa qualche scherzetto….ti stacchi, ti isoli dalla gente per stare in intimità con Lei, per comprenderla in totalità e forse diventi un po’ egoista perché La vuoi solo per te….quando di fatto…è là per noi TUTTI.....è un collante ottimo per scoprire parte del SE dei tuoi compagni di viaggio….di relazionare e imparare a vivere in compagnia.
Il percorso di oggi…un sentiero attraverso storia e natura, con le tracce di antiche coltivazioni e il sentimento del ‘’vivere’’ indietro nel tempo. Una strada a tornanti accompagnata dal panorama sul paese, ci conduceva nell’area nord dell’isola, attraverso le varie ‘’diramazioni’’ dell’ex Colonia Penale. L’Aghiale con le celle, la mensa e gli alloggi per le guardie, i muri secolari immersi in paesaggi naturalistici affascinanti diventano scenari pieni di mistero e di solitudine.
Si sentiva nell’aria che la nostra avventura stava per finire ….con la malinconia dentro di noi, stavamo ritornando in questa scenografia storica e naturale, tra gli edifici abbandonati dell’ex Colonia penale, L’Azienda Agricola, il Pollaio…
Siamo posseduti dalla tristezza del finale di un viaggio troppo bello….ma di sicuro, riempiti della ricchezza spirituale…morale…rispetto per i bisogni dei compagni.
Sto diventato patetica nel racconto del terzo giorno, no…?
Credo che nulla sia per caso. Il caffè prima di partire…al bar nel Porto…un pensierino si è fatto trovare sulla mia strada e me lo sono portato a casa. Il pensierino dice ‘’Non sappiamo se cambiando si migliora, ma sappiamo che per migliorare bisogna cambiare’’ (Anonimo).
Vorrei ringraziare Voi tutti venti compagni per aver fatto insieme questo viaggio.
Permettetemi un ringraziamento in più:
a Ernestina per avermi aperto gli occhi e credere in me,
a Marica, cara mia professoressa, mi piacerebbe diventare come Lei tra qualche anno,
a Bru, per aver condiviso lo stesso letto,
a Esilde e Franca per buonissima pasta preparata,
a Pino, per come sa vivere l’incontro con la natura,
e noi tutti a Grandemago per l’organizzazione e…la voglia di fare ancora questi viaggi con noi….
Alla prossima!
By Aldo grandemago
(trek realizzato per il Cai Paullo, www.caipaullo.it ).
Approdo per la terza volta a Capraia e quest’isola mi affascina sempre.
E’ piccola...quattro case al porto e il borgo poco sopra. C’è pure la vecchia Colonia Penale Agricola, o meglio, i ruderi di questa.
Quattro alberi e poi gariga, gariga e ancora gariga.....
Il cisto non è ancora fiorito, il rosmarino selvatico si. Domina il bianco dell’erica arborea fiorita su tutta l’isola.
Camminando ogni tanto strappo qualche fogliolina di mirto, la stritolo tra le dita e la porto alle narici per assaporarne l’aroma.......aroma di mediterraneo......un mondo stupendo, dove si mescolano le culture della frenesia e quella del saper vivere.....dove mi chiedo cosa aspettiamo a buttare a mare i tiranni e a prendere a calci nel sedere i buffoni!
Appena ti allontani dal paese e penetri nell’isola la natura prende il sopravvento.
Non c’è nient’altro......e questo è il suo fascino!
Ma forse questo niente è troppo.....e questo “troppo” quando lasci l’isola ti manca, ti prende la nostalgia.....e devi tornare a camminare!
In sintesi:
1° giorno:
Porto, Paese, Lo Stagnone, Monte Le Penne, Colonia Penale, Porto
dislivello m 530
lunghezza km 15
2° giorno:
Porto, Paese, S. Stefano, Cala del Ceppo, Punta dello Zenobito, Monte Arpagna, Paese, Porto
dislivello m 870
lunghezza km 21
3° giorno:
Porto, Colonia Penale (Porto Vecchio, La Mortola), Punta del Dattero, Porto Vecchio per il sentiero basso, Porto
dislivello m 350
lunghezza km 11,50
By Pino pizzo1954
Solitamente è difficile che esprima quello che provo, tendo sempre a tenermi tutto dentro, però questa volta voglio condividere proprio due pensieri riguardo il trek di Capraia. Mi aspettavo molto da questo trek e devo dire che sono stato ripagato alla grande. Ho sentito subito di appartenere a questa isola, mi sono sentito in perfetta simbiosi con essa. Sono stato colpito dalla sua natura selvaggia, l’esplosione delle fioriture di eriche e rosmarino. Ho vissuto dei momenti bellissimi grazie agli amici che mi hanno accompagnato, ma altrettanto ho goduto nei momenti in cui mi sono isolato ad ascoltare in silenzio i suoni della natura, il vento, il mare il vociare dei gabbiani. Molto appagante è stato andare vedere il sorgere del sole dalla punta del faro e di questo devo ringraziare Titti. In definitiva sono tornato con alcuni rimpianti ma molto appagato.Un grandissimo grazie ad Aldo.
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