Cima di Garina Q2785 e Lago Retico Q2378


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 19. Juli 2010 um 09:46. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:10 Juli 2010
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Scopi 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1100 m
Strecke:Pradasca Q1720 (Valle di Campo) - Capanna Bovarina Q1880 - Lago Retico Q2372 - Cresta Sentiero Stambecchi Q2600 - Cima di Garina Q2785 dalla cresta S (Pranzo) - Cresta N - Lago di Laiet Q2307 - Passo Cristallina Q2400 - Lago Retico Q2372 - Capanna Bovarina Q1880 - Pradasca Q1720
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Gottardo, uscire a Biasca in direzione Lucomagno. Proseguire fino a Olivone, all' uscita del paese indicazioni a destra per Campo Blenio. Seguire la strada e oltrepassare la lunga galleria (1,6Km), fino a Campo Blenio (indicazioni a sinistra salendo). In paese proseguire diritto e poi a sinistra, prendendo come direzione i piloni della seggiovia. Seguire la stretta strada a salire (1 corsia con slarghi e specchi nelle curve), e salire fino a quota 1700mt in direzione dell' Alpe Pradasca. Poco prima dell' Alpe, c'e' un bivio, seguire a sinistra dove finisce la strada sfaltata, ci sono ampie possibilità di parcheggio.

Domenica 10 Luglio, in un luglio caldissimo ritorniamo nella Valle di Blenio, dopo esserci stati lo scorso aprile a ciaspolare.

L’ obitettivo, o direi meglio l’ ambizione di oggi, e’ il Lago Retico e la Cima di Garina.

Partiamo dall’ alpe Pradasca, percorrendo in auto la stretta strada che sale da Campo Blenio, la stessa che abbiamo calpestato con le ciaspole per raggiungere la capanna Bovarina, sotto una bella nevicata, il 3 aprile di quest’anno.

Alle 8:00 siamo al parcheggio, ci sono solo poche auto, ci sono gia’ 18 gradi fuori, anche se il meteo ha previsto qualche rovescio nel pomeriggio.

8:10 siamo in marcia, un cartello giallo ci indicata 30min alla capanna Bovarina e 2h al lago Retico.

Seguiamo la strada asfaltata, che termina in breve ad una piccola casetta, forse un’ acquedotto o una piccola centrale elettrica, si sente distintamente l’ acqua del vicino torrente scorrere nelle condotte.

Si sale una piccola scaletta di cemento, e quindi si passa sopra il letto del torrente, che qui e’ asciutto, poiche’ deviato poco sopra verso la costruzione.

Inizia il sentiero vero, nella primissima parte, sempre a ridosso del torrente, ci sono delle catene di sicurezza, perche’ il passaggio e’ esposto, ma si passa tranquillamente con passo sicuro ed attenzione.

Raggiungiamo il sentiero che sale da Ronco di Gualdo, e ritornano i ricordi della ciaspolata, siamo passati di qui per raggiungere la Bovarina.

Il sentiero e’ ancora nel bosco e sale con una discreta pendenza, ma siamo freschi.

In mezz’ora circa raggiungiamo la Bovarina, ci sono varie persone dentro e fuori la capanna, situazione ben diversa dall’ ultima volta che l’ abbiamo visitata.

Il tempo di bere alla fontana d’ acqua all’ esterno e ci incamminiamo verso il lago Retico, tempo indicato 1h e 30m.

Il primo tratto e’ in piano ed in un bel bosco di larici ed abeti, poi appena raggiunto il torrente che scende dalla Valle dell’ Inferno (sotto la Cima di Bianca), si inizia a salire.

Si presenta subito una piccola difficolta’, nel tratto dove il sentiero attraversa il torrente c’e’ una grande lingua di neve, alta qualche metro, in parte scavata, tipo canion, dall’ acqua. Ci sono altri escursionisti indecisi su come passare, Paolo propone di saltare il canion nel punto piu’ stretto e piu’ alto (meno male non averci provato, nel pomeriggio al ritorno, questo canion di neve si e’ staccato ...), invece risaliamo la lingua di neve in alto, dove il torrente passa sotto, ed attraversiamo.

Diciamo che da qui inizia la vera salita, il sentiero sale con lunghi tornanti un ripido versante, guadagnando quota. La zona e’ frequentata, il lago Retico e’ una vera bellezza, e merita sicuramente di essere raggiunto.

Per le informazioni specifiche sul laghetto vi rimando al sito dei laghetti alpini della Svizzera Italiana (assolutamente da vedere !):

 

Il caldo e’ notevole, nonostante siamo ben oltre i 2000mt.

Ogni ruscelletto e’ una sosta per rinfrescarsi e bere, poco importa per la tabella di marcia.

 

Alle 10:35 “scolliniamo” sul un piano a Q2389, dove troviamo un laghetto, ce ne sono diversi di piccole dimensioni. NON e’ il Retico, che e’ ben piu’ grande e poco oltre.

Seguiamo le indicazioni, e altri escursionisti, raggiungiamo questa scura perla nera incastonata in una conca glaciale.

E’ veramente un bel laghetto, abbastanza ampio, le acque scure, apparentemente  anche abbastanza profonde.

Piccola e meritata sosta in riva al laghetto, siamo a Q234x, il primo obiettivo e’ raggiunto, il secondo e’ in alto proprio sopra il laghetto, e’ la Cima di Garina Q2785 che racchiude il lago Retico alle sue pendici.

Dico che e’ li’ perche’ la si vede in alto, 400mt oltre le nostre teste, con i suoi fianchi di pietre, erba e neve.

Il dislivello totale per raggiungerla, dal parcheggio, e’ ben oltre i 1000mt, so’ gia’ che il mio fiato non ne sara’ felice, ma la frequenza delle ultime escursioni ed un graduale aumento delle pendenze assolute, mi da fiducia.

Il percorso e’ abbastanza chiaro e visibile dal lago, si sale fino ad un picco roccioso con un grosso ometto di sasso, il sentiero e’ ben indicato perche’ e’ il cosidetto “sentiero degli stambecchi” che congiunge la Bovarina con la capanna Scaletta, poco sotto il picco (che si trova a circa Q2600), in una sella, si lascia il sentiero (fine indicazioni) per percorrere la cresta, il tratto sotto la cima sembra ... piuttosto verticale.

Iniziamo solitari la nostra ascesa, sembra che gli altri escursionisti si fermino al lago o proseguano verso i Grigioni dal passo di Cristallina.

Ci sono paletti bianco-rossi nel primo tratto, e raggiungiamo il secondo obiettivo, il picco a Q2600 con l’ omino di sasso.

Inizia il tratto in cresta, sempre piu’ ripido, c’e’ qualche passaggio su neve, ma niente di esposto o pericoloso. Proseguiamo nella salita, che mi impegna “fisicamente” nel fiato.

Paolo e Gimmy mi aspettano di tanto in tanto e ci ricompattiamo.

Vediamo un gruppetto di sei persone che salgono abbastanza veloci, anche loro puntano alla vetta. Ci raggiungono nei 50mt di grande pendenza proprio sotto la cima.

Di solito vedere qualcuno che ti raggiuunge e ti supera e’ motivo di orgoglio e ti sprona a dare di piu’.

Ho passato questa fase, e me ne faccio una ragione, se tiro troppo di fiato il cuore inizia a battere come un motorino impazzito, lascio il passo volentieri, so che ci arrivo, cinque o dieci minuti dopo, ma ci arrivo anch’io.

Le sei persone che salgono, seguite da altre tre successivamente, sono del CAI di Capiamo (CO), un paese vicino al nostro, curioso essere non proprio vicino a casa, a quasi 2800mt ed incontrare dei …. vicini.

Volevano salire la Cima della Bianca (a nord del lago Retico) ma le nuvole li hanno costretti a cambiare destinazione.

Arriviamo tutti in cima, sono le 12:30 e siamo a quota 2785mt, non male direi!

Pranziamo tutti sparpargliati attorno all’ omino di vetta, chiaccheriamo con alcuni del CAI di Capiago, simpatici veramente.

Pranziamo, con le solite cose, condividiamo la grappetta con i compagni di vetta, alcuni di loro la gradiscono.

Poco dopo loro scendono verso la cresta NE, verso i Grigioni. Ci salutiamo.

Li vediamo percorrere il lungo crestone sempre piu’ piccoli, e poi lasciare la cresta scendendo su un nevaio verso il Passo di Cristallina.

Noi ci godiamo ancora per un po’ la pace, il silenzio ed il panorama, felici di stare a quasi 2800mt. Peccato che la giornanta non sia completamente limpida, ma forse sarebbe ancora peggio per il caldo.

Alle 13:05 ci mettiamo in marcia anche noi, il percorso che abbiamo pensato passa per la cresta grigionese, piuttosto lunga e molto meno ripida, seguendo in parte gli amici mdel CAI, per proseguire sulla cresta e scendere piu’ a nord, al laghetto di Laiet.

Non c’e’ sentiero, si scende quindi a “naso”.

Fino a quando si rimane sulla cresta e’ semplice, poi per scendere e perdere rapidamente 300mt di quota, e trovare i passaggi migliori ci vuole un po’ di esperienza e passo sicuro.

Niente di pericoloso, solo grande pendenza, e passaggi tra prato, pietraie e un po’ di neve.

Raggiungiamo il bel lago Laiet a Q2307, molto piu’ piccolo del Retico, ma comunque molto bello, sopra di noi la Cima della Bianca, molto rocciosa da questo lato.

Ci fermiamo al laghetto per una meritata pausa, la discesa e’ stata impegnativa, altra bevuta e rinfrescata nel torrente immissario del lago.

E’ tutto cosi’ bello e piacevole che risulta difficile rimettersi in marcia.

Per ritornare al lago Retico si devono risalire circa 100mt di dislivello fino al passo di Cristallina Q2400, il sentiero e’ ben indicato.

Raggiungiamo di nuovo il lago Retico, questa volta da nord, lo aggiriamo per iniziare la discesa verso la Bovarina.

Il sentiero ha una bella pendenza, come sempre te ne accorgi quando lo percorri a scendere che ri rendi conto della vera pendenza fatta a salire.

Poco male, scendiamo rapidamente, di buon passo, non senza le piccole fermate per bere e rinfrescarci nei vari ruscelli.

Raggiungiamo il torrente della Valle dell’Inferno ed il nevaio, dove troviamo il canion di neve che sta cadendo a grandi blocchi nell’ acqua. Per precauzione passiamo ancora piu’ in alto di questa mattina. Dalla Gana Negra grandi nuvoloni neri, ed i chiari rumori di tuoni e del temporale che incombe.

Aumentiamo il passo e raggiungiamo la Bovarina.

Altra fermata alla fontana e via rapidi per cercare di non prendere l’ acquazzone.

Siamo fortunati ed alle 16:40 siamo al parcheggio, ora affollatto di auto e di molte persone intente a preparare picnic e barbecue.

Ci cambiamo, e dopo il veloce quiz del the (questa volta era proprio facile, Brown ha preparato il the con il secondo ingrediente che Gimmy indica sempre, dopo “Lime” c’e’ mandarino ...), iniziamo la discesa in auto, comincia a gocciolare, l’ abbiamo scampata anche questa volta.

Una gran bella escursione, impegnativa certo (almeno per il fiato), ma una vetta importante come elevazione ed un bel panorama, poi c’e’ la perla del Lago Retico, chi vuole puo’ anche fermarsi a questa bella destinazione.

 
 
Piccolo riassunto:
 
Andata:

Alpe Pradasca – Capanna Bovarina – Lago Retico – Q2600 su sentiero degli stambecchi – Cima di Garina (dalla cresta S)   

km:   5,7           tempo:03:30 piu’ un gran numero di soste (almeno 50m)

 
Ritorno:

Cima di Garina (discesa dalla cresta NO) – Lago Laiet – Passo di Cristallina – Lago Retico – Capanna Bovarina – Alpe Pradasca

km:   7,2           tempo:03:20 piu’  soste (20m circa)

 
 

Altre informazioni, files, cartine, altre fotografie sul nostro sito:

 
www.girovando.net                 escursione 66
 
 

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