Rifugio Garzonera (1973 m) da Nante
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Bella, ma impegnativa racchettata leventinese con partenza da Nante.
La temperatura rigida e la neve caduta nella notte hanno reso assai faticosa la salita al Rifugio Garzonera.
Inizio dell’escursione: ore 8:45
Fine dell’escursione: ore 15:00
Temperatura alla partenza: - 7°C
Temperatura al rientro: -5°C
Usciamo dall’autostrada ad Airolo, passando in prossimità degli impianti di risalita di Airolo - Pesciüm, desolatamente chiusi. Che tristezza, un grande autosilo completamente vuoto, una cabinovia in ottimo stato, ma ferma e ottime condizioni d’innevamento!
La strada che sale verso Nante è coperta da uno strato di neve fresca, caduta nella notte. Malgrado qualche slittamento delle ruote, riusciamo a raggiungere il posteggio di Nante senza dover montare le catene.
Il cielo è un po’ velato e la temperatura freddina. Cerchiamo subito l’ingresso del bar; il ritrovo è purtroppo chiuso: niente caffè!
Secondo Dario Petrini del Centro di dialettologia e di etnografia del Cantone Ticino, il nome Nante deriva probabilmente da un ipotetico gallico Nantu = ruscello, valle. In tal caso con riferimento al Riasc che attraversa il villaggio.
Gli abitanti di questa frazione di Airolo sono soprannominati “ucéi biót” = uccelli nudi, spiumati, spennati.
Attraversiamo il bel paesino ammirando le tipiche abitazioni di legno, le fattorie e le stalle con in bella vista le coccarde delle mucche più belle, premiate nelle fiere del bestiame.
Imbocchiamo la stradina innevata che inizia all’uscita del paese, in direzione sud-est.

Zeus
Rinunciamo a calzare subito le ciaspole visto che è possibile procedere velocemente anche senza. Probabilmente è una passeggiata molto frequentata dai locali che portano a spasso i cani.
Dopo 45 minuti di cammino passiamo davanti ad uno splendido chalet in zona Segna (1500 m), dove troviamo il primo segnavia. Il toponimo “Segna” ha il significato di zona paludosa. Poco sotto scorgiamo infatti un laghetto artificiale per la raccolta delle acque: siamo in zona Ressiga (1480 m).
Dopo circa 700 m di cammino ci ritroviamo in una radura con alcune tracce che si incrociano. Quale via scegliere? Decidiamo di proseguire mantenendo più o meno la stessa quota fino a raggiungere il lato orografico sinistro del torrente Calcascia (1500 m). Un’attenta analisi della situazione ci induce a rinunciare a salire lungo questo versante della valle; scendiamo fino al ponticello a quota 1464 m in zona Calcascia, lo attraversiamo e affrontiamo il percorso sul versante opposto. La neve fresca ora ha uno spessore importante: decidiamo di calzare le ciaspole.
La salita si presenta quasi subito faticosa, su fianchi scoscesi, resa ancor più difficile dalla presenza di piante sradicate. Sono 500 m di sviluppo per un dislivello di 160 m che ci mettono a dura prova: 40 minuti di pura fatica!
Sbuchiamo nello splendido pascolo dell’Alpe di Prato, a 1620 m di quota, dove ci concediamo una breve pausa vicino al ponticello sul fiume Calcascia.
Riprendiamo la ciaspolata in direzione est fino alle stalle di Pian Taiöi (1670 m), dove dobbiamo nuovamente consultare le carte geografiche per scegliere il miglior itinerario.
Ci convinciamo sempre di più che con molta neve, le escursioni che normalmente, in estate, sono facili e adatte a tutta la famiglia, possono trasformarsi in inverno in avventure. Non è il caso odierno, grazie alla buona visibilità per l’assenza di nebbia.
Facciamo affidamento alla carta scialpinistica 1:50'000 “Valle Leventina”, meno dettagliata di quella in scala 1:25'000, ma con il vantaggio delle indicazioni degli “itinerari normali” sulla neve.
Decidiamo così di seguire il sentiero estivo, in direzione sud sud – ovest, sul fianco di un pendio molto ripido. Pur trattandosi di un tracciato con una modesta pendenza, i circa 30 cm di neve fresca priva di traccia ci impongono uno sforzo non indifferente! A quota 1890 m abbandoniamo il sentiero estivo, preferendo il più sicuro tracciato che porta dapprima alla Cassina Garzonera (1975 m), un corte dell’Alpe di Prato e 200 m più a nord, dietro un cocuzzolo, all’omonimo rifugio.
Ci sono volute circa 3 h e 50 min di piacevole fatica, per raggiungere il Rifugio Garzonera (1973 m) della SAT Ritom. Solo il comignolo emerge dall’imponente massa di neve. Il termometro indica -10°C!
Frugale pasto per riprendere le forze e discesa, come suggerito dalla cartina scialpinistica, nel bosco fino a Pian Taiöi. Quest’ultimo sentiero, più rapido ma molto più ripido di quello che abbiamo scelto per la salita, è effettivamente da percorrere in discesa.
Raggiungiamo Nante alle 15:00, molto assetati. Il bar è ancora chiuso! Niente birra; come alternativa, sulla porta di una stalla si legge a caratteri cubitali “LATTE”. Sarà per un’altra volta …
Tempo di salita: 3 h 50 min
Tempo totale: 6 h 15 min
Dislivello: 580 m
Difficoltà: WT3+
SLF: 2 (moderato)
Copertura della rete cellulare: discreta - buona

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