Corno Birone - Monte Rai
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Alzo ancora un pelo l’asticella per vedere se riesco a reggere almeno 1000 m di dislivello pur rimanendo sempre nel novero delle montagne di casa.
Guardando dalla finestra si vede già un po’ di neve fresca a quote piuttosto basse, per cui ne approfitto per muovermi non troppo distante. Parcheggio a Gajum e decido di risalire la Val Ravella per puntare al Monte Rai da questo versante. Mi incammino seguendo le indicazioni per la chiesetta di San Miro e da qui proseguo sul sentiero nr. 6 che porta alla vetta del Cornizzolo. Alzandomi nel bosco, piano piano dietro di me cominciano a comparire le sagome di alcune montagne del Triangolo Lariano con una spolverata di neve. Poco dopo, nei pressi dei ruderi dell’Alpe Alto, ne incontro anche io. Dietro l’Alpe dovrei seguire una traccia nel bosco che però nella neve non riesco a individuare. Mi sparo qualche centinaio di metri di ravano fino a raggiungere la pista sterrata che porta alla Torre Tim. La trovo ghiacciata. La oltrepasso e arrivo alla Bocchetta di San Miro, da cui mi si apre un bel panorama sulle principali cime lecchesi innevate. Bella anche la vista sui corni.
Il Monte Rai è a un tiro di schioppo ma dato che mi sento bene decido di compiere un traverso alla sua base e recarmi prima al vicino Corno Birone per poi risalire sulla principale vetta della giornata in seguito. Mi abbasso dunque di un centinaio di metri fino a raggiungere la base dello spuntone del Corno Birone, contraddistinto da una grande croce visibile anche dal fondovalle.
Presto particolare attenzione perché qui e lì è presente un po’ di ghiaccio sul sentiero. Non mi fermo molto a lungo, preferisco effettuare la risalita fino al Monte Rai e fermarmi lì. Procedo a ritroso sempre con attenzione e prendo a salire l’erbosa dorsale che mi porta alla vetta, contraddistinta da una piccola crocettina e da una statuina della Madonna. Sono le 10.30. Il panorama oggi è molto bello, anche sul vicino Cornizzolo con una spolverata di neve.
Scatto un po’ di foto e poi mi butto in discesa verso il Rifugio SEC. Noto che sul Cornizzolo è presente un bel po’ di gente, mentre io durante il mio giro ne ho incontrata molto poca. Oltrepasso la chiesetta degli Alpini e imbocco il sentiero nr. 7 per collegarmi nuovamente con il fondovalle. Ahimè nonostante io proceda con cautela, il ginocchio comincia a fare le bizze. La discesa sarà un calvario.

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