Monte Marmontana - Cima di Cugn
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Oggi ci si sposta di zona per andare a esplorare un'area da noi scarsamente sconosciuta dell'Alto Lario.
L'obiettivo con Francy è di raggiungere il Monte Marmontana, percorrendo anche il crinale di confine che separa Italia e Svizzera (e che per un tratto è anche confine cantonale tra Ticino e Grigioni).
Seguiamo fedelmente le indicazioni del navigatore per raggiungere il parcheggio di partenza, in località Il Giovo.
Se avessimo conosciuto preventivamente lo stato della strada, probabilmente avremmo optato per una partenza più a valle: gli ultimi km (e non sono neppure pochi) si svolgono su una sterrata in condizioni più che accidentate e sono stati sufficienti per ricordarmi per lungo tempo di non rifare lo stesso errore.
Ad ogni modo, raggiunta la partenza (a quota 1700 m circa), si imbocca il largo sentiero, di difficoltà pressoché nulla, che si inerpica sul fianco destro della Valle di San Jorio fino a raggiungere l'omonimo rifugio e l'omonimo passo, posto poco più in alto.
Ci affacciamo in territorio svizzero, sotto di noi si vede l'intero solco della Val Morobbia e in lontananza anche il Lago Maggiore. La giornata promette bene, la visibilità è ottima.
Scendiamo al rifugio per una breve pausa caffè. Nelle vicinanze del rifugio individuiamo una traccia che compie un lungo traverso alle pendici del Marmontana: la seguiamo, spesso con difficoltà nel reperimento della stessa, guadagnando molta poca quota. L'obiettivo è intraprendere la salita dalla cresta est per poi proseguire verso occidente, scendendo verso la Cima di Cugn, e da lì nuovamente al passo San Jorio.
Giunti alla Bocchetta del Lago (o Bocchetta di Stazzona), quota 2.120 m, sotto di noi, già in territorio svizzero, si apre una bella vista sui laghetti del Boga.
A questo punto, senza una traccia prefissata (se c'era, non l'abbiamo proprio vista), intraprendiamo la salita del Marmontana tenendoci leggermente sotto cresta dal lato italiano.
Si tratta di 200 metri scarsi di dislivello tecnicamente non difficili, su terreno prevalentemente erboso, e dalla direzione molto intuitiva.
La vetta è contraddistinta da una piccola crocetta un po' traballante.
Vista splendida e meteo perfetta, l'ambiente si presta a molte foto e anche a una lunga pausa nel bel clima settembrino.
Per la discesa, decidiamo dunque di proseguire in direzione Ovest, anche questo tratto, in prevalenza erboso con qualche roccetta, non è difficile, si mantiene quasi sempre sul lato italiano, meno strapiombante, e la traccia risulta più marcata.
Raggiungiamo la Cima di Cugn (2.237 m), seconda vetta di giornata, contraddistinta da un ometto di pietre. Il panorama è meno interessante del precedente, per cui limitiamo al minimo la nostra sosta e ripartiamo seguendo la ripida traccia che scende nuovamente al San Jorio.
Da qui seguiamo lo stesso itinerario dell'andata per tornare al parcheggio, consci che il rientro sulla sterrata sarà un vero calvario sia per noi sia per le sospensioni dell'auto.
L'obiettivo con Francy è di raggiungere il Monte Marmontana, percorrendo anche il crinale di confine che separa Italia e Svizzera (e che per un tratto è anche confine cantonale tra Ticino e Grigioni).
Seguiamo fedelmente le indicazioni del navigatore per raggiungere il parcheggio di partenza, in località Il Giovo.
Se avessimo conosciuto preventivamente lo stato della strada, probabilmente avremmo optato per una partenza più a valle: gli ultimi km (e non sono neppure pochi) si svolgono su una sterrata in condizioni più che accidentate e sono stati sufficienti per ricordarmi per lungo tempo di non rifare lo stesso errore.
Ad ogni modo, raggiunta la partenza (a quota 1700 m circa), si imbocca il largo sentiero, di difficoltà pressoché nulla, che si inerpica sul fianco destro della Valle di San Jorio fino a raggiungere l'omonimo rifugio e l'omonimo passo, posto poco più in alto.
Ci affacciamo in territorio svizzero, sotto di noi si vede l'intero solco della Val Morobbia e in lontananza anche il Lago Maggiore. La giornata promette bene, la visibilità è ottima.
Scendiamo al rifugio per una breve pausa caffè. Nelle vicinanze del rifugio individuiamo una traccia che compie un lungo traverso alle pendici del Marmontana: la seguiamo, spesso con difficoltà nel reperimento della stessa, guadagnando molta poca quota. L'obiettivo è intraprendere la salita dalla cresta est per poi proseguire verso occidente, scendendo verso la Cima di Cugn, e da lì nuovamente al passo San Jorio.
Giunti alla Bocchetta del Lago (o Bocchetta di Stazzona), quota 2.120 m, sotto di noi, già in territorio svizzero, si apre una bella vista sui laghetti del Boga.
A questo punto, senza una traccia prefissata (se c'era, non l'abbiamo proprio vista), intraprendiamo la salita del Marmontana tenendoci leggermente sotto cresta dal lato italiano.
Si tratta di 200 metri scarsi di dislivello tecnicamente non difficili, su terreno prevalentemente erboso, e dalla direzione molto intuitiva.
La vetta è contraddistinta da una piccola crocetta un po' traballante.
Vista splendida e meteo perfetta, l'ambiente si presta a molte foto e anche a una lunga pausa nel bel clima settembrino.
Per la discesa, decidiamo dunque di proseguire in direzione Ovest, anche questo tratto, in prevalenza erboso con qualche roccetta, non è difficile, si mantiene quasi sempre sul lato italiano, meno strapiombante, e la traccia risulta più marcata.
Raggiungiamo la Cima di Cugn (2.237 m), seconda vetta di giornata, contraddistinta da un ometto di pietre. Il panorama è meno interessante del precedente, per cui limitiamo al minimo la nostra sosta e ripartiamo seguendo la ripida traccia che scende nuovamente al San Jorio.
Da qui seguiamo lo stesso itinerario dell'andata per tornare al parcheggio, consci che il rientro sulla sterrata sarà un vero calvario sia per noi sia per le sospensioni dell'auto.
Tourengänger:
Mezmerize

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