Pizzo Rachele - 2998 m
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Da Chiareggio (q. 1600 m), attraversare il fiume e seguire la strada forestale che, in poco meno di un'ora, conduce al Rifugio Gerli Porro (q. 1960 m).
Dal Rifugio, dopo aver superato il successivo Rifugio Ventina (privato - q. 1965 m), proseguire nel fondovalle fino a raggiungere la base della morena del Ghiacciaio Ventina.
Abbandonare la vallata e inerpicarsi inizialmente sul fianco sinistro della morena e poi sul suo filo (segnavia per Passo Ventina).
Al termine della morena, inerpicarsi lungo il ripido e sfasciumoso vallone (ometti e segnavia gialli dell'Alta Via) che, senza mai mollare di pendenza, conduce al Passo Ventina (q. 2675 m).
Dal colle, svoltare decisamente a destra e imboccare la cresta NNE del Pizzo Rachele (bolli rossi).
Seguire la facile (max II) ed ampia cresta (eventualmente aggirando le asperità maggiori sulla sinistra - faccia a monte) fino ad un saltino verticale di pochi metri che conduce ad uno stretto intaglio. Disarrampicare la paretina (verticale, ma ottimamente appigliata - II+) fino all'intaglio, quindi rimontare la successiva parete rimanendo a destra del filo in corrispondenza di un masso leggermente aggettante con fessura (III+): questo passaggio è abbastanza fisico e all'uscita delle difficoltà è presenta una sosta con cordino e maglia rapida per eventuale calata (consigliata) in discesa.
Oltrepassato questo ostacolo, proseguire per facili balze rocciose fino alla base di una paretina fessurata: rimontarla (II+/III -, più facile a destra) con divertente arrampicata e raggiungere un'ampia zona di sfasciumi. Qui i bolli rossi lasciano spazio agli ometti.
Per tracce di sentiero e ometti risalire la pietraia (abbastanza sdrucciolevole), fino a quando questa non appare sbarrata da un risalto. Spostarsi a destra e risalire un camino/diedro verticale ma con ottimi appoggi per i piedi e appigli per le mani (II+). La parte più delicata è proprio l'uscita dal canale, dove è presente una placca appoggiata e liscia con ghiaietta scivolosa. Anche in questo caso, è presente una sosta con cordino e maglia rapida per eventuale calata in discesa.
Sempre seguendo gli ometti e sfruttando una facile ma esposta cengia, aggirare sulla sinistra un risalto. Al termine della cengetta, occorre risalire un paio di metri sulla destra (cordone verde su masso) raggiungendo un piccolo intaglio tra due torrioni. Scendere sul versante opposto e risalire in cresta sfruttando un canaletto detritico.
Raggiunta l'antecima, proseguire lungo la cresta che, con alcuni su e giù, deposita in vetta al Pizzo Rachele (q. 2998 m).
Discesa come per la salita. Eventualmente possibili alcune brevi doppie per superare i passaggi più impegnativi.
TEMPI DI PERCORRENZA:
CHIAREGGIO - RIFUGIO PORRO: 40 minuti
RIFUGIO PORRO - PASSO VENTINA: 2,00 ore
PASSO VENTINA - PIZZO RACHELE: 1,30 ora
PIZZO RACHELE - CHIAREGGIO : 3,00 ore
con papà
Dal Rifugio, dopo aver superato il successivo Rifugio Ventina (privato - q. 1965 m), proseguire nel fondovalle fino a raggiungere la base della morena del Ghiacciaio Ventina.
Abbandonare la vallata e inerpicarsi inizialmente sul fianco sinistro della morena e poi sul suo filo (segnavia per Passo Ventina).
Al termine della morena, inerpicarsi lungo il ripido e sfasciumoso vallone (ometti e segnavia gialli dell'Alta Via) che, senza mai mollare di pendenza, conduce al Passo Ventina (q. 2675 m).
Dal colle, svoltare decisamente a destra e imboccare la cresta NNE del Pizzo Rachele (bolli rossi).
Seguire la facile (max II) ed ampia cresta (eventualmente aggirando le asperità maggiori sulla sinistra - faccia a monte) fino ad un saltino verticale di pochi metri che conduce ad uno stretto intaglio. Disarrampicare la paretina (verticale, ma ottimamente appigliata - II+) fino all'intaglio, quindi rimontare la successiva parete rimanendo a destra del filo in corrispondenza di un masso leggermente aggettante con fessura (III+): questo passaggio è abbastanza fisico e all'uscita delle difficoltà è presenta una sosta con cordino e maglia rapida per eventuale calata (consigliata) in discesa.
Oltrepassato questo ostacolo, proseguire per facili balze rocciose fino alla base di una paretina fessurata: rimontarla (II+/III -, più facile a destra) con divertente arrampicata e raggiungere un'ampia zona di sfasciumi. Qui i bolli rossi lasciano spazio agli ometti.
Per tracce di sentiero e ometti risalire la pietraia (abbastanza sdrucciolevole), fino a quando questa non appare sbarrata da un risalto. Spostarsi a destra e risalire un camino/diedro verticale ma con ottimi appoggi per i piedi e appigli per le mani (II+). La parte più delicata è proprio l'uscita dal canale, dove è presente una placca appoggiata e liscia con ghiaietta scivolosa. Anche in questo caso, è presente una sosta con cordino e maglia rapida per eventuale calata in discesa.
Sempre seguendo gli ometti e sfruttando una facile ma esposta cengia, aggirare sulla sinistra un risalto. Al termine della cengetta, occorre risalire un paio di metri sulla destra (cordone verde su masso) raggiungendo un piccolo intaglio tra due torrioni. Scendere sul versante opposto e risalire in cresta sfruttando un canaletto detritico.
Raggiunta l'antecima, proseguire lungo la cresta che, con alcuni su e giù, deposita in vetta al Pizzo Rachele (q. 2998 m).
Discesa come per la salita. Eventualmente possibili alcune brevi doppie per superare i passaggi più impegnativi.
TEMPI DI PERCORRENZA:
CHIAREGGIO - RIFUGIO PORRO: 40 minuti
RIFUGIO PORRO - PASSO VENTINA: 2,00 ore
PASSO VENTINA - PIZZO RACHELE: 1,30 ora
PIZZO RACHELE - CHIAREGGIO : 3,00 ore
con papà
Tourengänger:
irgi99

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