Pizzo Berro


Publiziert von cai56 , 7. Februar 2023 um 17:01. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 5 Februar 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1430 m
Abstieg: 1430 m
Strecke:Andata e ritorno 18,42 km con variante
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; seguendo le indicazioni per il Passo S.Marco si svolta a destra e si va ad imboccare la statle "Transorobica". Superato il "Tempietto Votivo" e la Baita degli Alpini, al primo bivio, si prende a destra in direzione Bema. Parcheggiare nei pressi del ponte sul Bitto.

Il Pizzo Berro non gode di particolare fama escursionistica, nonostante la particolare e felice  posizione panoramica, forse a causa della ristrettezza dei richiami turistici di Bema, che si limitano ad una Sagra del Fungo ed alle stupefacenti attività ludiche del complesso FlyEmotion, che chiaramente sono dirette ad un target ben diverso. Invece il posto merita. Data la modesta quota, in  pratica ci si può salire in ogni stagione e con ogni mezzo: la neve non ostacola la salita, anche se, come questa volta, possono rendersi utili i ramponi; e con le precipitazioni nevose in quantità che ormai possiamo solo ricordarci, non era impossibile usare gli sci (qui il link con una nostra gita del 2006  https://www.inalto.org/it/relazioni/sci-alpinismo/pizzo_berro ), ma forse sono meglio le racchette...
Visto che non è esattamente la prima volta che raggiungiamo la cima del Pizzo, decidiamo di allungare il percorso seguendo l'antica via di accesso a Bema, il cui punto di partenza era rimasto lungamente occultato da vegetazione e frane: ora lo sbocco sulla carrozzabile è stato ripristinato (non proprio con mano leggera...) e si può così scoprire una stupenda mulattiera carrabile costruita nel '800 secondo criteri che la mantengono ancora integra contrariamente alle due versioni moderne. [Una chiusa da circa vent'anni per movimenti franosi mai cessati, e l'altra - dopo circa vent'anni ancora classificata come pista provvisoria - che percorre una galleria dove la centinatura sorregge rocce fradice d'acqua].


Seguendo la carrozzabile in direzione di Bema, si attraversa il ponte e, percorso circa un centinaio di metri, si imbocca sulla sinistra - indicazioni - la "Antica strada di San Carlo"; inizialmente si percorrono delle rampe sostenute da robustissimi muri in un tratto dove tuttora le rocce soprastanti si sfaldano in grossi massi. Spostatisi in un'area ben più solida, si entra sul percorso originale, dove un traverso si porta sulla verticale del Dosso dell'Acqua, che viene raggiunto da una serie di tornanti assai ravvicinati; dopo il terrazzo del Dosso (ci troviamo precisamente sopra il traforo della pista provvisoria per Bema) la salita si fa più agevole con lunghi traversi nel castagneto fino a pervenire alle prime case di Bema. Seguendo le indicazioni turistiche per il Rifugio Ronchi, si sale a sinistra sulla carrozzabile finchè, presso il parcheggio di Largo Venezia, inizia una mulattiera acciottolata - nessuna indicazione - che sale per la massima pendenza i prati a monte del paese; la pista oltrepassa un ripetitore RAI ed un'altissima croce, poi, fra baite e ville sparse, si addentra nel versante orientale verso la contrada Pegolotta. Un centinaio di metri dopo una fonte ferruginosa si stacca sulla destra un sentierino che termina nel piazzale di parcheggio del Rifugio Ronchi; si imbocca la pista forestale (subito sbarrata al traffico non autorizzato) e la si segue per breve tratto, fino ad incontrare un buon sentiero che la lascia per salire a destra nel bosco (attualmente nessuna indicazione, ma in passato sicuramente c'era) in direzione di Fracino. La progressione è comoda nell'abetaia abbastanza rada e praticamente non si cambia direzione fino ad un casello dell'acquedotto, poi si intraprende la salita alla vasta radura di Fracino, con un paio di baite e notevoli esemplari di abete bianco; il sentiero riprende in cima ai prati e, con una nuova serie di curve, si avvicina al tratto più ripido della salita, dove si esce all'aperto aggirando un affioramento roccioso. [Sul versante/cresta NNO del Pizzo Berro, dall'altro lato dell'affioramento, sale un sentiero diretto, talora ripido ed esposto, "Sentiero Lino", che in inverno risulta un po' azzardato percorrere]. Dopo aver attraversato un rigonfiamento nevoso (oggi stabile, ma con neve abbondante da considerare bene), si raggiunge l'ampia sommità della vetta: al centro della circonferenza del panorama non mancano una croce, un tavolino/altare, una stazione meteorologica, una statua commemorativa ed un mirino per alcune delle cime principali osservabili. Discendendo torniamo a Fracino, dove variamo dalla via di salita dirigendoci - inizialmente poco visibile - sul sentiero per Vedrano: bella traccia nel folto della faggeta che si unisce alla via di valle presso le baite di questa località; da qui seguiamo la forestale che, con poca neve, ad ogni guado dei numerosi rivi che attraversa, presenta vaste distese di ghiaccio. Poco prima del Rifugio Ronchi scendiamo a destra lungo il sentiero per Prato Martino (poche baite) e raggiungiamo definitivamente la via di salita a Pegolotta.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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