Monte Useria (m.555)
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Oggi la Valganna ci regala un risveglio con la neve, ma la giornata sembra aprirsi e come si potrebbe rinunciare ad un giretto di puro piacere? Dove andare dunque?
Emi non ha dubbi, un luogo nuovo sconosciuto anche a lui: il piccolo Monte Useria.
Giunti in auto a Brenno seguiamo via Guglielmo Oberdan, ed alla grande rotonda proseguiamo tenendoci a destra finchè la strada finisce presso l'ampia proprietà dell'allevamento di mucche (Azienda Martinelli). Lasciata l’auto in un piccolo slargo (2-3 posti) poco sotto la proprietà privata, risaliamo a piedi: Emi ammira intanto le Prealpi del circondario avvolte dalla fresca neve, Piambello in primis.
Oltrepassiamo una sbarra, e subito resto colpita dai colori: qui l’autunno pare non essere arrivato, un prato verdissimo ci invita a percorrere il sentiero che da lì inizia per salire alla chiesetta “Santuario della Madonna d’Useria”.
Lungo il sentiero lastre con sculture bronzee della Via Crucis cadenzano il passo. Pungitopi si alternano ad edere, ciclamini, felci e ad altre piantine di spontanea crescita. La chiesetta si raggiunge in breve, e in realtà non è poi così tanto “etta”, essendo infatti piuttosto grande, risale al XIII- XIV secolo e per le sue fattezze ricorda molto quella di San Paolo sopra Marchirolo.
Di qui proseguiamo prendendo il sentiero che sale sulla sinistra e troviamo due piccoli accampamenti di boy-scout. Il sentiero ora marcato da bolli si restringe a sentierino e frecce indicatrici ci invitano a seguirle per il Monte Crocione (denominazione locale del Monte Useria): simpatico il preciso minutaggio che riportano! La salita, pur breve, è un pochino insidiosa per il fogliame che ricopre il terreno reso viscido e fangoso dalle piovute dei giorni scorsi e dalla recente nevicata.
In vista della cima restiamo impressionati dall’imponenza della grande croce di ferro del 1925 “addobbata”, o per meglio dire caricata del peso di un altrettanto enorme stella cometa in vista del Natale. La cima è lievemente coperta di neve ed il panorama, nonostante non abbracci tutto quel che si aspettava Emi, l’ho trovato davvero gradevole.
Ridiscesi alla chiesa abbiamo seguito una breve, rocciosa mulattiera a tratti gradinata che scendeva sulla sinistra della stessa raggiungendo l’abitato di Brenno, da cui abbiamo seguito una stradina fino ad un ampio prato sotto la chiesa: essendo impossibile proseguire di lì (montagne di rovi e sterpi...), quindi abbiamo seguito una strada tra le abitazioni e notando un sentiero sotto di noi lo abbiamo percorso fino all’allevamento di mucche.
Giretto breve ma di grande soddisfazione!!!
Poncione
Adattissimo giro fuori porta quando si ha tempo limitato a disposizione, il piccolo Monte Useria (m.555) si eleva come buffo ed isolato bitorzolo collinare proprio al centro della Valceresio, di cui si gode un panorama appunto "centrale", seppur parzialmente velato da una poco pregevole boscaglia che impedisce una buona visione del Lago di Lugano. Tuttavia la vista su Monte Rho, San Bernardo e Piambello è più interessante, mentre a NO si notano lontane le innevate cime del bellinzonese (gruppo Vogorno-Cima dell'Uomo in primis) e a S la verdeggiante pianura varesina e comasca. Essendomi trovato ancora da quelle parti esattamente tre giorni dopo aggiungo in nota che è possibile salire anche dai pressi della vecchia stazione FS Bisuschio-Viggiù, dal fondo di Via Arturo Toscanini, ove è sufficiente risalire su tracce di animali il ripido bosco senza ravano eccessivo, passando al centro di un paio di strutture rocciose, e giunti a un'ampia sella s'incontra un sentierino più evidente che va a sporgersi per un breve tratto al colmo della parete d'arrampicata, con suggestivo scorcio sul Lago di Lugano (migliore che dalla vetta stessa), giungendo quindi in vetta da NE.
Emi non ha dubbi, un luogo nuovo sconosciuto anche a lui: il piccolo Monte Useria.
Giunti in auto a Brenno seguiamo via Guglielmo Oberdan, ed alla grande rotonda proseguiamo tenendoci a destra finchè la strada finisce presso l'ampia proprietà dell'allevamento di mucche (Azienda Martinelli). Lasciata l’auto in un piccolo slargo (2-3 posti) poco sotto la proprietà privata, risaliamo a piedi: Emi ammira intanto le Prealpi del circondario avvolte dalla fresca neve, Piambello in primis.
Oltrepassiamo una sbarra, e subito resto colpita dai colori: qui l’autunno pare non essere arrivato, un prato verdissimo ci invita a percorrere il sentiero che da lì inizia per salire alla chiesetta “Santuario della Madonna d’Useria”.
Lungo il sentiero lastre con sculture bronzee della Via Crucis cadenzano il passo. Pungitopi si alternano ad edere, ciclamini, felci e ad altre piantine di spontanea crescita. La chiesetta si raggiunge in breve, e in realtà non è poi così tanto “etta”, essendo infatti piuttosto grande, risale al XIII- XIV secolo e per le sue fattezze ricorda molto quella di San Paolo sopra Marchirolo.
Di qui proseguiamo prendendo il sentiero che sale sulla sinistra e troviamo due piccoli accampamenti di boy-scout. Il sentiero ora marcato da bolli si restringe a sentierino e frecce indicatrici ci invitano a seguirle per il Monte Crocione (denominazione locale del Monte Useria): simpatico il preciso minutaggio che riportano! La salita, pur breve, è un pochino insidiosa per il fogliame che ricopre il terreno reso viscido e fangoso dalle piovute dei giorni scorsi e dalla recente nevicata.
In vista della cima restiamo impressionati dall’imponenza della grande croce di ferro del 1925 “addobbata”, o per meglio dire caricata del peso di un altrettanto enorme stella cometa in vista del Natale. La cima è lievemente coperta di neve ed il panorama, nonostante non abbracci tutto quel che si aspettava Emi, l’ho trovato davvero gradevole.
Ridiscesi alla chiesa abbiamo seguito una breve, rocciosa mulattiera a tratti gradinata che scendeva sulla sinistra della stessa raggiungendo l’abitato di Brenno, da cui abbiamo seguito una stradina fino ad un ampio prato sotto la chiesa: essendo impossibile proseguire di lì (montagne di rovi e sterpi...), quindi abbiamo seguito una strada tra le abitazioni e notando un sentiero sotto di noi lo abbiamo percorso fino all’allevamento di mucche.
Giretto breve ma di grande soddisfazione!!!

Adattissimo giro fuori porta quando si ha tempo limitato a disposizione, il piccolo Monte Useria (m.555) si eleva come buffo ed isolato bitorzolo collinare proprio al centro della Valceresio, di cui si gode un panorama appunto "centrale", seppur parzialmente velato da una poco pregevole boscaglia che impedisce una buona visione del Lago di Lugano. Tuttavia la vista su Monte Rho, San Bernardo e Piambello è più interessante, mentre a NO si notano lontane le innevate cime del bellinzonese (gruppo Vogorno-Cima dell'Uomo in primis) e a S la verdeggiante pianura varesina e comasca. Essendomi trovato ancora da quelle parti esattamente tre giorni dopo aggiungo in nota che è possibile salire anche dai pressi della vecchia stazione FS Bisuschio-Viggiù, dal fondo di Via Arturo Toscanini, ove è sufficiente risalire su tracce di animali il ripido bosco senza ravano eccessivo, passando al centro di un paio di strutture rocciose, e giunti a un'ampia sella s'incontra un sentierino più evidente che va a sporgersi per un breve tratto al colmo della parete d'arrampicata, con suggestivo scorcio sul Lago di Lugano (migliore che dalla vetta stessa), giungendo quindi in vetta da NE.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)