Monte Tregin (870m), RoccaGrande (970m) e Monte Capra (1059m)

Dalla spiaggia di Riva Trigoso si scorge questa magnetica montagnetta rocciosa, decisamente diversa dai panettoni erbosi o di macchia mediterranea che la contornano. Chiedendo info e scopro che si chiama Tregin e che lungo la sua parete sud c'è una via di salita alpinistica (forse un PD?). Non trovando dettagli e non volendo rischiare da solo di incappare in passaggi drammatici preferisco stare sul sentiero di salita "classico", aggiungendo qualche cima nei dintorni.


Partendo dal parcheggio di Bargone  q303 , piccolo e rilassato borgo ligure, si imbocca la stretta "via delle fragole, civici 1-3a-3b...." con evidente direzione Monte Tregin. La sua severa facciata sud domina il piccolo abitato. Si tiene la stradina seguendo i primi bollini rossi, districandosi nella giungla della prima mezz'oretta di cammino. Salendo in direzione del Colle dell'Incisa  q647 il sentiero si apre gradualmente, iniziando a mostrare un po' di paesaggio. Dopo il colle si sale decisi su roccette scalinate, senza nessuna difficoltà.
Si sbuca sulla dorsale che precede la vetta e si percepisce la profondità dei versanti Sud ed Est. Si guadagna la croce di vetta del Monte Tregin  q870 senza difficoltà. E' freschissimo, una temperatura stupenda, ma il cielo non è dei migliori. Si vedono bene Sestri Levante e Riva Trigoso.

Si prosegue verso nord, scendendo ad un colletto dove è necessario un l'uso delle mani su un breve passaggio in disarrampicata (I grado).  Il sentiero prosegue in un piacevole boschetto per poi iniziare una salita che intersecherà la strada gippabile che sale al rifugio Tregin/Roccagrande. Ecco che, poco dopo, si noterà la croce di vetta del Monte Roccagrande  q970, anch'esso raggiungibile in pochi minuti, senza difficoltà.  Proseguo ancora, ma a questo punto consiglio di non seguire il mio itinerario ma portarsi, invece, al Passo del Bocco di Bargone, per poi puntare ancora a nord. Lì il sentiero è ottimo.

Invece, convinto di tagliare, punto al Colle di Arena aggirando in senso orario il Monte Bocco. Scelta pessima. Perdo un sacco di tempo, il sentiero in disuso scompare tra una moltitudine di tracce e la vegetazione è davvero ostica. Cespugli secchi graffianti non danno tregua, palate di ragnatele in faccia e impossibilità di tenere i piedi stabili. In più inizia a gocciolare. Sbuco in qualche modo vicino al Colle di Arena ma ho perso molto tempo ed energie.  Tento comunque di chiudere l'obiettivo del giro, ovvero il lontano Monte Porcile.

Corro a ritmo sostenuto, aggirando a Est il Monte Capra con alcuni saliscendi su un bellissimo sentiero (a saperlo prima...) e mi porto in direzione del Monte Porcile.   Improvvisamente le goccioline di pioggia si intensificano e facendo due conti tra salire e scendere il Porcile potrebbe volerci una mezz'ora abbondante, forse di più... decido di lasciar perdere, il ritorno è già molto lungo, piove e non ho molto da coprirmi (le previsioni non davano acqua), ma soprattutto, ingenuamente, non ho dietro sacchetti impermeabili per cellulare e portafogli (e chi ci pensava stamattina? si vede che da troppo non vado in montagna.....).

La voglia di fare una foto sul Monte Capra q1059 e inviarla ad un amico è troppo forte, cosi in brevissimo risalgo anche questo panettoncino erboso e ritorno verso la macchina passando dal Passo del Bocco di Borgone q905. Qui prendo una gippabile che diventerà uno strazio per la lunghezza infinita nella discesa (esiste infatti un sentiero più diretto per Bargone ma ne temevo lo stato di abbandono, invece pare sia molto frequentato). Nel frattempo smette di piovere, che sfiga doppia!  Da questa gippabile incrocio numerosi Mountain Bikers, spesso con E-Bike, intenti a compiere grandi giri su queste piacevoli colline.
I sentieri principali (quelli giusti) si prestano molto bene alla MTB.

NB: niente acqua per tutto il percorso, fontanella a Bargone.

Totale giro: circa 19km per 1100d