Trovinasse - Mombarone - Col Giassit
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Escursione ad anello impreziosita dal tratto di cresta, quest'ultima sempre escursionistica ma che si merita il T3 (EE).
Dal divieto di transito di Trovinasse seguendo le indicazioni si prosegue dritto sulla strada, ora sterrata, per pochi metri in piano e poi si sale per un sentierino a sinistra. Questo si perde in un prato ma è sufficiente salire dritti per ritrovarlo ben marcato che compie un traverso in un boschetto, per poi sbucare in una valletta aperta. Qui ricomincia a salire, toccando un primo gruppo di case, e con la cima del Mombarone ben visibile e ingannevolmente vicina.
Il sentierino sale su un piccolo costone erboso, dove un camoscio ci attraversa la via, arriva a un piccolo panettone erboso che si affaccia su due ripiani d'erba e che su certe carte viene pomposamente chiamato Monte Rasca (1885 m.). Si scende brevemente al primo ripano, un pò paludoso, che si attraversa con una traccia nell'erba, e poi al secondo, più grande e che si contorna sulla pietraia a destra fino a congiungersi con un sentiero più diretto che arriva sempre dalla strada nella zona di Trovinasse. Fino a questo momento, dove il sentiero è meno evidente, aiutano dei segni bianco-rossi (nuovi o sbiaditi) e alcuni ometti.
Dalla congiunzione dei due sentieri (cartello: Mombarone ore 1.30) si sale nella conca una volta occupata dal lago di Mombarone, ancora segnato su molte carte ma ormai interrato, e poi a due casolari, ormai sotto la cima. Salire a sinistra delle case (segni bianco-rossi) e percorrere il sentierino che con molti tornanti sale il versante sud del Mombarone innestandosi sulla cresta sud-est nei pressi del rifugio Mombarone e della vetta. Quest'ultima si raggiunge dal rifugio direttamente per tracce ripide oppure facendo un giro più ampio sul versante est.
Uno strato di nuvole che comincia poco sopra i 3000 metri ci impedisce la vista della grandi montagne valdostane ma siamo stati, e lo saremo ancora, risparmiati dalla nebbia.
Dalla cima del Mombarone ci portiamo in breve su sentierino alla Punta Tre Vescovi. Qui comincia la parte più da escursionisti esperti: il sentierino, sempre evidente, percorre la cresta a saliscendi, si superano alcuni affioramenti rocciosi con molti appoggi, c'è un breve tratto attrezzato con un cavo circa a metà strada tra la Tre Vescovi e il Colle della Lace. Oggi sui pendii c'è qualche chiazza di neve, sul sentiero soltanto un nevaietto pianeggiante.
Al Colle della Lace siamo ufficialmente in Valle d'Aosta, due regioni diverse dalla nostra in un colpo solo, normalmente non sarebbe neanche da dire ma dopo un periodo come questo...hip hip hurrà, champagne!
Dal Colle della Lace un traverso a saliscendi porta al Col Giassit, che offre la veduta delle Becche Torché e Vlou e del Mont Nery. Da qui scendiamo a sinistra su prati, rientrando presto in Piemonte. Ci sono dei segni, i cartelli sono divelti, perdiamo il sentiero nell'erba e continuiamo a scendere per prati in diagonale verso destra finché sotto di noi vediamo il sentiero segnalato da paletti bianco-rossi, vicino al torrente Chiussuma.
Toccati alcuni casolari, il sentierino diventa sterrata che seguiamo dritta, ora alti sul torrente, fino a vedere a sinistra l'indicazione per Trovinasse. Si scende allora per un sentierino tra l'erba alta, guidati anche dai segni bianco-rossi sui sassi, fino a un ponte sul torrente Chiussuma.
Varcato il corso d'acqua, un sentierino a mezza costa con qualche breve salita traversa in un boschetto verso Trovinasse sbucando su terreno aperto e confluendo in una sterrata che si segue verso sinistra, fino a quando un sentierino sulla destra, indicato da un paletto bianco-rosso, scende nel bosco, attraversa un ruscello tramite grossi massi e conduce in pochi minuti al punto di partenza.
Dal divieto di transito di Trovinasse seguendo le indicazioni si prosegue dritto sulla strada, ora sterrata, per pochi metri in piano e poi si sale per un sentierino a sinistra. Questo si perde in un prato ma è sufficiente salire dritti per ritrovarlo ben marcato che compie un traverso in un boschetto, per poi sbucare in una valletta aperta. Qui ricomincia a salire, toccando un primo gruppo di case, e con la cima del Mombarone ben visibile e ingannevolmente vicina.
Il sentierino sale su un piccolo costone erboso, dove un camoscio ci attraversa la via, arriva a un piccolo panettone erboso che si affaccia su due ripiani d'erba e che su certe carte viene pomposamente chiamato Monte Rasca (1885 m.). Si scende brevemente al primo ripano, un pò paludoso, che si attraversa con una traccia nell'erba, e poi al secondo, più grande e che si contorna sulla pietraia a destra fino a congiungersi con un sentiero più diretto che arriva sempre dalla strada nella zona di Trovinasse. Fino a questo momento, dove il sentiero è meno evidente, aiutano dei segni bianco-rossi (nuovi o sbiaditi) e alcuni ometti.
Dalla congiunzione dei due sentieri (cartello: Mombarone ore 1.30) si sale nella conca una volta occupata dal lago di Mombarone, ancora segnato su molte carte ma ormai interrato, e poi a due casolari, ormai sotto la cima. Salire a sinistra delle case (segni bianco-rossi) e percorrere il sentierino che con molti tornanti sale il versante sud del Mombarone innestandosi sulla cresta sud-est nei pressi del rifugio Mombarone e della vetta. Quest'ultima si raggiunge dal rifugio direttamente per tracce ripide oppure facendo un giro più ampio sul versante est.
Uno strato di nuvole che comincia poco sopra i 3000 metri ci impedisce la vista della grandi montagne valdostane ma siamo stati, e lo saremo ancora, risparmiati dalla nebbia.
Dalla cima del Mombarone ci portiamo in breve su sentierino alla Punta Tre Vescovi. Qui comincia la parte più da escursionisti esperti: il sentierino, sempre evidente, percorre la cresta a saliscendi, si superano alcuni affioramenti rocciosi con molti appoggi, c'è un breve tratto attrezzato con un cavo circa a metà strada tra la Tre Vescovi e il Colle della Lace. Oggi sui pendii c'è qualche chiazza di neve, sul sentiero soltanto un nevaietto pianeggiante.
Al Colle della Lace siamo ufficialmente in Valle d'Aosta, due regioni diverse dalla nostra in un colpo solo, normalmente non sarebbe neanche da dire ma dopo un periodo come questo...hip hip hurrà, champagne!
Dal Colle della Lace un traverso a saliscendi porta al Col Giassit, che offre la veduta delle Becche Torché e Vlou e del Mont Nery. Da qui scendiamo a sinistra su prati, rientrando presto in Piemonte. Ci sono dei segni, i cartelli sono divelti, perdiamo il sentiero nell'erba e continuiamo a scendere per prati in diagonale verso destra finché sotto di noi vediamo il sentiero segnalato da paletti bianco-rossi, vicino al torrente Chiussuma.
Toccati alcuni casolari, il sentierino diventa sterrata che seguiamo dritta, ora alti sul torrente, fino a vedere a sinistra l'indicazione per Trovinasse. Si scende allora per un sentierino tra l'erba alta, guidati anche dai segni bianco-rossi sui sassi, fino a un ponte sul torrente Chiussuma.
Varcato il corso d'acqua, un sentierino a mezza costa con qualche breve salita traversa in un boschetto verso Trovinasse sbucando su terreno aperto e confluendo in una sterrata che si segue verso sinistra, fino a quando un sentierino sulla destra, indicato da un paletto bianco-rosso, scende nel bosco, attraversa un ruscello tramite grossi massi e conduce in pochi minuti al punto di partenza.
Tourengänger:
andrea62

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Kommentare (4)