Pizzo Diavolo della Malgina


Publiziert von QdG , 28. August 2019 um 17:48.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:27 August 2019
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 2000 m
Abstieg: 2000 m
Strecke:25 km
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Curò

Ormai Ferragosto è passato e la maggior parte degli amici ha ripreso il lavoro, cosi solo io e Luigi decidiamo di salire il Diavolo della Malgina (2928 m.s.l.m.) scendendo dalla val Morta, questa sarà la prima volta per entrambi che saliremo questa bella montagna...

Manca ancora poco al sorgere del sole quando arriviamo a Valbondione località Grumetti dove lasciamo l'auto. Ci incamminiamo dapprima su sentiero poi su mulattiera fino ad arrivare in poco meno di 2 ore al rifugio Curò (2000 m.s.l.m). Durante la salita conosciamo Vincenzo, il quale ci farà compagnia per tutta l'escursione. Anche per lui è la prima volta che sale questa cima. 
Dopo una breve pausa caffè al rifugio proseguiamo lungo il sentiero che costeggia il lago in direzione del Barbellino. Circa  200 metri prima del rifugio un cartello e una scritta su un masso indica di andare a sinistra per il lago di Malgina (2300 m.s.l.m.). In poco meno di un ora lo raggiungiamo. Il lago è a dir poco spettacolare di un colore azzurro immerso in una vallata di roccia tipicamente orobica. Qui c'è un bivio a destra il lago Gelt e a sinistra segnato su un sasso prosegue la traccia che porta alla cima. Da qui in poi il sentiero non è più bollato ma vi sono omini ben visibili. Dopo qualche foro riprendiamo per la nostra strada e raggiungiamo in una mezz'oretta il lago superiore di Malgina (2500 m.s.l.m.), una volta qui vi era un piccolo ghiacciaio, ora rimane il laghetto a forma di cuore con qualche macchia di neve. Si prosegue sempre sulla traccia principale che passa appena sotto al passo della Malgina e all'imbocco di un piccolo canalino detritico decidiamo di mettere via i bastoncini. Qui il percorso inizia ad alternare tratti di facile ma ripido sentiero detritico a tratti di facile arrampicata. Dall'imbocco del canalino che poi diventa un percorso di cresta in circa 20 minuti siamo in vetta (questo tratto nel complesso è abbastanza facile ma bisogna prestare comunque attenzione ai sassi che si muovono). La vista dalla croce è spaziale. Di fronte troviamo il Coca, sotto c'è Sondrio e più in la il Bernina... 
Decidiamo di scendere dalla val morta. Il sentiero inizialmente ben bollato ed evidente lungo la cresta a nord che scende sul versante valtellinese, poco dopo piega a sinistra e riporta in val Morta (lungo questo tratto prestare attenzione perché nonostante non ci siano grosse difficoltà il sentiero è ripido e sfasciumoso). Quando i bolli terminano iniziamo a seguire gli omini che più o meno visibili ci portano alla base della val Morta. Qui il sentiero si fa più evidente fino ad arrivare prima alla casa dei guardiani della diga poi al rifugio Curò.

In breve questo giro è spettacolare dal punto di vista paesaggistico e per la varietà di vedute, però l'impegno fisico è enorme e  la discesa dalla val Morta spacca le gambe. Giro che un escursionista ben allenato non può lasciarsi scappare.

Tempo impiegato circa 11 ore con tutte le pause.

Tourengänger: QdG


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