Monte Rosa - Val Bregaglia
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Prima volta che compare questa località su Hikr ma il merito della sua (ri)scoperta e della sua divulgazione è tutto di Corrado Itineralp che sul suo sito ha descritto,lo scorso autunno, un accesso molto difficile e uno più semplice. Siamo, ovviamente, saliti dal secondo. Siamo in Bregaglia, sotto il Galleggione e sui bordi della Valle dell'Acqua Fraggia. Di fronte le montagne della bassa valle, dal Prata al Gruf, e salendo si vedono i tremila della Bondasca e le tracce della frana dell'anno scorso.
Da Savogno, raggiungibile a piedi da Borgonuovo o utilizzando la nuova strada a pagamento, si seguono le indicazioni per il lago che portano in 40min alla deviazione, accanto al fiume e segnalata da una palina, verso la radura e le case sparse di Sant'Antonio. Qualche vecchio bollo porta verso il margine NE della radura dove bisogna un pò cercare tra gli abeti un paio di ometti nel prato e poi, addentrandosi nel bosco, il primi bolli che indicano la traccia fra gli alberi. La maggiore difficoltà è proprio tra la deviazione e il reperimento dell'inizio del sentiero e, devo ammettere con umiliazione, siamo stati salvati dal Gps di Dorian che ci ha permesso di trovare ometti e poi sentiero. Le carte disponibili sono inutili, pure la Cns che spesso, quando si tratta di territorio italiano, è inesatta come sentieri ma precisa come ambiente. Salendo progressivamente si superano due costruzioni imboscate e si arriva al prato di Savinetta dove il sentiero, dopo aver superato una zona con residui di incendio, "percorre lungamente il labbro de La Parete, il vertiginoso salto di alcune centinaia di metri che precipita su Savogno e che sostiene il terrazzo dell'alpeggio".
E' il tratto più entusiasmante della salita con panorama sempre più ampio, sentiero alternato a scalette e anche una placca non difficile, abeti alternati a betulle e maggiociondoli fioriti e pure un paio di porcini proprio sul sentiero.
Come succede a volte, la meta non è all'altezza del percorso e conviene, prima di scendere ai ruderi dell'alpeggio, traversare su una traccia a dx per uscire su un terrazzo, molto esposto e panoramico su tutta la bassa Bregaglia.
Con Dorian e i due diversamente giovani, Paolo e Giuseppe, che han poi deciso di scendere, incuranti dei lamenti delle cartilagini, fino a Borgonovo sulla mulattiera.
Da Savogno, raggiungibile a piedi da Borgonuovo o utilizzando la nuova strada a pagamento, si seguono le indicazioni per il lago che portano in 40min alla deviazione, accanto al fiume e segnalata da una palina, verso la radura e le case sparse di Sant'Antonio. Qualche vecchio bollo porta verso il margine NE della radura dove bisogna un pò cercare tra gli abeti un paio di ometti nel prato e poi, addentrandosi nel bosco, il primi bolli che indicano la traccia fra gli alberi. La maggiore difficoltà è proprio tra la deviazione e il reperimento dell'inizio del sentiero e, devo ammettere con umiliazione, siamo stati salvati dal Gps di Dorian che ci ha permesso di trovare ometti e poi sentiero. Le carte disponibili sono inutili, pure la Cns che spesso, quando si tratta di territorio italiano, è inesatta come sentieri ma precisa come ambiente. Salendo progressivamente si superano due costruzioni imboscate e si arriva al prato di Savinetta dove il sentiero, dopo aver superato una zona con residui di incendio, "percorre lungamente il labbro de La Parete, il vertiginoso salto di alcune centinaia di metri che precipita su Savogno e che sostiene il terrazzo dell'alpeggio".
E' il tratto più entusiasmante della salita con panorama sempre più ampio, sentiero alternato a scalette e anche una placca non difficile, abeti alternati a betulle e maggiociondoli fioriti e pure un paio di porcini proprio sul sentiero.
Come succede a volte, la meta non è all'altezza del percorso e conviene, prima di scendere ai ruderi dell'alpeggio, traversare su una traccia a dx per uscire su un terrazzo, molto esposto e panoramico su tutta la bassa Bregaglia.
Con Dorian e i due diversamente giovani, Paolo e Giuseppe, che han poi deciso di scendere, incuranti dei lamenti delle cartilagini, fino a Borgonovo sulla mulattiera.
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